Più forte

Ginevra era una ragazza nella media, non troppo alta, capelli scuri, non magra ma neanche eccessivamente grassa. Ma possedeva una determinazione e una grinta che mai si erano viste in una ragazza così, all'apparenza, normale.

Questa determinazione deriva dal fatto che in tenera età gli era stata diagnosticata una rara malattia genetica dalla quale era altrettanto raro guarire. Ma lei ce la fece, con determinazione e impegno.

Guardando passare tutte le altre persone provava una sorta di invidia nei loro confronti. Non per cattiveria, ma perché probabilmente loro nemmeno sapevano cosa fosse la sua malattia, e ogni volta che incontrava qualcuno si chiedeva "Ce l'avrebbe fatta?" la risposta era negativa per la maggior parte delle persone, eccetto una.

Questa persona era diventata migliore amica di Ginevra, avendo, anche lei, una parte di sé nascosta nel più profondo antro del proprio cuore.

A parte la sua migliore amica, Ginevra non era moto aperta alle persone, e le uniche che vedeva ogni tanto di striscio erano quelle con cui frequentava pallavolo, non di sua scelta, ma perché il medico le aveva consigliato di praticare dato che i rapidi movimenti tipici dello sport aiutavano a non "far uscire di nuovo" la malattia.

Ginevra frequentava la 1° superiore ad un liceo scientifico della sua città. I suoi voti non brillavano ma non andava male.

Per lei una persona vale quando si fa valere, ovvero che non si lascia mettere i piedi in testa ma che non attacca mai se non ce n'è bisogno,

E' atea, perché crede che se ci fosse stato un Dio la avrebbe aiutata durante gli infiniti giorni a letto in ospedale.

Ma, insieme alla monotona e normale Ginevra, esiste una parte più profonda delle apparenze, più profonda per farla vedere a qualsiasi persona, più profonda per essere riconosciuta persino da lei...