Il potere del Bifrost

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Loki non ha bisogno di presentazioni eppure i suoi innumerevoli appellativi lo fanno da sé.
Dio dell'inganno, dell'astuzia, della distruzione, attentatore dell'ordine cosmico ma anche inventore, gigante di ghiaccio e padre del Ragnarok.
Il multiforme dio era a conoscenza di tale fama ma a lui non interessava, agiva sempre mosso dal suo istinto, dalla sua insaziabile curiosità e sopratutto dalla voglia di sopravvivere.

Non deve essere stato molto sicuro di sopravvivere soprattutto dopo che, sotto le sembianze di Heindall, il guardiano del Bifrost, ne ha sottratto la fonte dei viaggi tra i mondi.
Il motivo di tale gesto si può ricondurre alla voglia di Loki di raggiungere indisturbato e in piena libertà ogni angolo dei nove mondi conosciuti, collegati dal sacro albero della vita, Yggdrasil.

In possesso del Bifrost, a Loki, adesso, non restava che viaggiare costantemente in modo da sfuggire all'occhio indagatore di Odino, il padre degli dei.
Il primo mondo che catturò l'attenzione del dio astuto, era Midgard, il mondo degli umani.
In particolare fu attirato da una grande città posta su una collina alla cui cima svettava un imponente tempio, all'interno di esso, una colossale statua d'oro raffigurante quella che doveva essere una divinità venerata dagli umani.
Alle pendici meridionali della collina, un alternarsi vivace di strade contornava il paesaggio. Risuonava nell'aria come un eco, il vociare dei mercanti a cui si aggiungeva il tintinnio delle dracme mentre l'odore delle spezie si mischiava all'aria marina che giungeva dal golfo.
In questa cornice mozzafiato a Loki apparve tutto così interessante da non sapere dove porgere prima lo sguardo.
Per le vie del mercato, il dio curioso si avvicinò ad un mercante di fiori dove vi era appena giunto un gruppo di cinque donne il cui volto era oscurato da un drappo di tessuto color rubino.
Il misterioso gruppo pareva interessato ai fiori, agli incensi e spezie profumati.
Loki che non sopportava gli venisse nascosto alcunché decise che l'obiettivo della giornata sarebbe stato quello di riuscire a svelare il volto sotto quei pesanti drappi purpurei e scovare la destinazione delle fanciulle.
Nonostante le sembianze affascinanti, Loki non poteva rischiare di destare sospetti nelle donne, pedinandole, così mutó forma nel primo animale che gli venne in mente, un piccolo e grazioso pettirosso.

Le fanciulle comprarono un carico di fiori, cannella e anice, attraversarono l'animata piazza del mercato e si addentrarono in una stretta via che scendeva così ripida da non poterne scorgere la fine. Sotto forma di pettirosso Loki, voló veloce sulle loro teste, anticipando con gli occhi il percorso, vide qualcosa che lo fece sobbalzare e perdere il ritmo di volo.

L'albero dei Mondi-Le avventure del dio dell'inganno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora