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Flashback
Erano gli anni 70'/80' ed ormai la guerra magica era iniziata da un po'.
Distruzione, morte, catastrofe erano le uniche parole che si sentivano nell'Ordine.
Essendo un lupo mannaro di solito ero in missione tra i miei 'simili'.
Mi infiltravo nei branchi di lupi mannari e facevo da spia, riferivo tutto a Silente.

Oramai vedevo raramente i malandrini, ma sapevo che facendo questi sacrifici avrei potuto aiutarli anche se ero lontano.
Era tutto terribile.
James e Lily erano in continua fugga per mettere in salvo Harry e Sirius li aiutava e aiutava anche l'Ordine.
Mentre Peter era da qualche tempo che era più distaccato.
I suoi comportamenti spesso mi insospettivano, ma tenevo per me questa sensazione.

A proposito di Sirius, beh Sirius.
Era dal 5 anno che mi ero follemente innamorato di lui, ed al settimo lui si era dichiarato.
Stavamo insieme da allora è principalmente facevo tutte le missioni che Silente mi assegnava solo per lui.
Avrei dato la mia stessa vita per salvare la sua.

Little skip time

Silente mi ha convocato nel suo studio.
Quando entrai era girato di spalle.
"Silente, volevi dirmi qualcosa?" Chiesi.
"Sì, Remus ti devo parlare." Rispose lui girandosi verso di me e facendomi segno di accomodarmi.
Mi sedetti e aspettai che Silente parlasse.
"Remus so che ti sembrerà assurdo quello che ti sto per riferire, ma credimi, te lo dico per il tuo bene e per il bene delle persone che ami."
Lo scrutai più gravemente.
"Cosa vuole dire?" Gli chiesi.
"Beh, ecco Remus. Il branco di lupi mannari di Greyback ti sta cercando, e sono disposti a tutto pur di farti passare dalla loro parte. Qui non sei al sicuro, perciò ho parlato con dei miei amici del Macusa che potranno ospitarti." Disse Silente.
Sgranai gli occhi, aveva detto 'Macusa'; Aveva intenzione di mandarmi in America.
"Silente mi dispiace, ma io non lascerò qui i miei amici solo per salvarmi il culo da solo." Dissi quasi urlando.
"Mi dispiace Remus, ma è una cosa importante. Devi andare, se resti metti in pericolo i tuoi cari."
"Tu vuoi che io lasci il paese per pararmi il culo e lasciare i miei amici qui nel bel mezzo della guerra?! Non ci penso neanche!" Esclamai battendo i pugni sul tavolo che divideva me e Albus.
"Remus, se insiti non mi lasci altra soluzione" e fece un cenno con la mano a qualcuno dietro di me.
Mi girai e vidi Malocchio e Arthur.
Si stavano avvicinando a me.
Mi presero la bacchetta e in seguito ci smaterializzammo.
Moody continuava a cingere i miei polsi quando i miei piedi toccarono di nuovo la terra ferma.
Eravamo in una casa molto raffinata, probabilmente proprietà di qualcuno altrettanto raffinato.
Mi girai verso Arthur forse lui mi avrebbe portato fuori da quella situazione, nei suoi occhi lèssi dispiacere prima che qualcuno ci venisse incontro. Era una donna alta, dai tratti delicati e vestiti che sembravano molto costosi.
«Tu devi essere Remus se non vado errata» disse la donna avvicinandosi di più e facendo segno ai due di lasciarmi.
«Perché mi avete portato qui?» chiesi.
«Per il tuo bene» rispose la signora.

Skip time
Era da ormai 3 anni che ero in America, ma Silente non voleva saperne di farmi tornare.
Non mi permetteva neanche di scrivere ai miei amici.
Sto rivalutando l'ipotesi che quel vecchio sia completamente fuori senno.
La signora e il signor Hanner si sono mostrati molto gentili e ospitali con me, ma la nostalgia di casa è ormai insopportabile.
Ogni notte mi ritrovo a piangermi addosso come una ragazzina delle medie che è stata lasciata dal suo fidanzatino.
Mi sento ridicolo.
Un bambino.
Stavo pranzando nel momento in qui dalla finestra aperta della cucina entrò un gufo e si posò dentro al mio piatto di zuppa.
Bhe, iniziamo molto bene pensai.
La busta che il gufo teneva nel  becco era molto elegante perciò chiamai Anna pensando che fosse indirizzata a lei.
Anna apri la busta e subito me la porse.
«È per te caro».
All'inizio pensai che mi stava prendendo in giro, poi afferrando la lettera lèssi a grandi caratteri il mio nome.
'Caro signor Lupin,
Per festeggiare la fine della guerra, a Hogwarts si terrà una festa.
Sono stati invitati tutti i precedenti studenti della scuola e saremmo lieti se lei ci onorasse con la sua presenza.
Vicepreside, Minerva Mcgrannit.'
Era fantastico finalmente avrei potuto tornare dai Malandrini e rivederli, soprattutto rivedere Sirius.
Era da 3 anni che non sentivo il sapore delle sue labbra e il calore del tocco della sua mano.
Oh, quelle labbra!
Mi si sarei perso dentro se avessi potuto.
Smettila di perdere tempo mi dissi da solo.
Corsi subito in camera mia a preparare i bagagli in modo da essere pronto il prima possibile.
Silente aveva parlato con i Hanner e Arthur sarebbe venuto a prendermi quello stesso pomeriggio.

Little skip time

Erano quasi le 6 ed ero già pronto per la festa.
Silente mi aveva ospitato in una delle sue stanze per fare in modo di rilassarmi un po' prima del ballo.
Mi aveva anche detto che ci sarebbero stati anche i altri Malandrini.
Ma quando aveva nominato Sirius notai che mi lanciò un occhiata piena di tristezza, ma non ci diedi peso, ero troppo elettrizzato.

Stavo giusto scendendo giù essendo che la musica era già iniziata.
Incontrai per i corridoi molte persone dell'Ordine e molti vecchi amici.
Arrivai alla sala grande ad aspettarmi ci fu un tremendo casino di persone che ballavano, bevevano e chiacchieravano.
Cercai di intravedere i Malandrini e subito riconobbi quella chioma indomabile di James affianco a quella rossa di Lily.
Corsi subito verso di loro e quando arrivai trovai il piccolo Harry di due anni che mi sorrideva in un modo irresistibile.
Quando Lily mi vide scoppio in lacrime e corse ad abbracciarmi.
«Pensavamo che fossi morto! Dove sei stato ?» disse con la testa che per la stretta tra un po' mi trapassava il petto.
« Lunga storia» dissi per poi avvicinarmi a James.
« Amico ci sei mancato da morire» disse mente mi porgeva in piccolo Harry.
«Dov'è Sirius?» chiesi mentre coccolavo il piccolo Potter.
Lily guardò prima in un punto indefinito alla sua destra per poi sussurrarmi un lieve 'Mi dispiace Remus'.
Mi girai verso il punto in cui lei aveva guardato e vidi quello che mi frantumo l'anima in 1000 pezzi.
Era Sirius mano nella mano con una ragazza bionda che dedussi fosse Marlene.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime e riposi Harry tra le braccia di sua madre.
Non potevo crederci; si era innamorato di qualcun'altra.
Proprio in quel momento Sirius si girò verso di me e i nostri sguardi di incastrarono perfettamente ,come sempre.
La bocco gli si spalancò leggermente e lasciò andare la mano di Marlene per girarsi completamente verso di me.
Gli feci un cenno col capo in segno di saluto prima di mettermi a correre verso una meta imprecisa.
Lacrime amare rigavano le mie guance pensando che avrei dovuto aspettarmelo.
Uno come lui non avrebbe mica aspettato 3 anni per uno come me.
Piansi a dirotto e corsi a perdi fiato fino a quando mi ritrovai alla Torre di Astronomia.
Il posto del nostro primo bacio.
Il posto perfetto per piangermi addosso.
Che senso aveva la mia vita adesso.
Sirius era il mio sole e tutto girava intorno a lui per me.
Esatto che senso aveva vivere?
Vivere senza di lui.
Vivere senza i suoi baci.
Senza i suoi 'Ti amo'.
E senza le sue carezze.
La vita non aveva senso senza tutto questo.
Perché non farla finita una volta per tutte.
Mi misi seduto su bordo della Torre con le gambe a penzoloni, deciso a mettere fine a tutto.
Poi all'improvviso successe una cosa strana.
«No, Remus per favore non farlo» quella maledetta voce che avevo amato così tanto e che ancora amavo.
Mi alzai in piedi e mi misi di fronte a lui.
« E perché non dovrei?» gli chiesi mentre le lacrime uscivano come un fiume in piena.
« Perché non è come pensi!» esclamò.
« E allora come dovrebbe essere?» gli urlai.
« Remus io non la amo non l'ho mai amata. Sto con lei soltanto perché non mi andava di stare da solo e in più quella ragazza mi sbava dietro da quando ha scoperto della mia esistenza. Io non la amo e non la amerò mai Remus!»
« E perché lo vieni a dire a me e non vai a dirlo a lei?» Gli chiesi.
« Perché fino a qualche ora fa pensavo che tu fossi morto" mentre parlava si stava avvicinando pian piano.
« E io fino a qualche ora fa pensavo che mi amassi!" Esclamai girandomi in modo da potermi buttare.
Sentii la sua presa possente sul mio polso che mi tirava verso di lui.
« Ma io ti amo» disse a un centimetro dalle mie labbra facendomi venire i brividi.
Poi lo fece.
Mi baciò.
Mi baciò come la prima volta con tutto l'amore e la passione che da troppo si teneva dentro.
Era tutto come al nostro settimo anno, come al nostro primo bacio.
Quando ci staccammo per respirare ci accorgemmo di una terza presenza non molto piacevole.
Marlene era all'entrata della Torre con il trucco sbavato dalle lacrime che ci guardava.
«Ops...» disse Sirius sorridendomi.

Quel bacio...- WolfstarWhere stories live. Discover now