CAPITOLO 1

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Chiudo il portone alle mie spalle e mi ritrovo nell'atrio del palazzo. Mi incammino con un pò di timore verso le scale alla mia sinistra, l'appartamento è al primo piano quindi arrivo subito. Salgo la prima rampa di scale ed eccola lì, la porticina che mi aspettavo di trovare. Al secondo piano dovrebbe abitarci il proprietario, almeno così mi ha detto Rachel...
《Tranquilla, ho trovato un appartamentino che fa per te! Il proprietario è un tipo giovane, forse un pò misterioso, ma serio. Mi ha assicurato che per qualsiasi problema puoi contattarlo al numero che ti darò quando ci vediamo.》
Mi riscuoto dal ricordo della conversazione con la ragazza dell'agenzia, con cui ho preso una certa confidenza ormai e fisso la porta bianca davanti a me. Da come si presenta all'esterno sembra una di quelle case antiche e un po malandate. Ok... speriamo bene per l'interno. Finalmente mi decido a prendere le chiavi ed apro. L'appartamento è immerso nell'oscurità e per un attimo ho paura di aver fatto un errore affidandomi ad un'agenzia. Faccio luce con la torcia del mio telefono e trovo l'interruttore. Oh finalmente, non vedo l'ora di vederla! Premo ed ecco che davanti a me c'è un piccolo ingresso dal quale si vede la cucina. Corro a dare un'occhiata e vedo nell'angolo a destra la TV e di fronte un divanetto. Dietro di me c'è una piccola cucina e il frigo, in mezzo un tavolino con quattro sedie. Giro alla mia sinistra ed ecco un piccolo bagno e la camera da letto. Wow devo dire che è ben arredata e nuova, non me lo aspettavo. Certo piccolina, ma per una persona sola come me va più che bene. Apro tutte le finestre e la luce del primo pomeriggio entra.
Decido di cominciare a sistemare le mie cose ma entrando in bagno noto gli asciugamani riposti in un ripiano e sapientemente piegati. Io non riuscirei a piegarli così bene neanche se mi facessero un corso. Mi guardo allo specchio e vedo il mio viso. Sembro stanca, stressata e quasi sull'orlo di una crisi di nervi. I capelli castano chiaro dorato raccolti in una coda ormai spettinata, gli occhi miele cerchiati da occhiaie e le labbra carnose secche. Sarei molto tentata di scendere giù al lounge bar, che ho visto quando sono arrivata, e buttare giù un cocktail senza pensarci due volte ma ho bisogno di una doccia rilassante prima di poter fare qualsiasi altra cosa. Apro le ante e noto subito i bagnoschiuma messi in ordine quasi maniacale... oddio tutto quest'ordine comincia a darmi sui nervi. Mi tolgo tutti i vestiti e mi butto subito sotto la doccia alzando di scatto il miscelatore. Mi aspettavo una cascata d'acqua sulla testa e invece l'unica cosa che esce è una misera goccia che mi finisce sul piede. In un attimo mi infervoro e mi precipito in cucina, apro il rubinetto e niente. Niente acqua. No. Non è possibile. Dopo ore di viaggio e stanchezza non posso neanche lavarmi? Metto il primo accappatoio che trovo e me lo stringo in vita, a piedi scalzi e con i capelli tutti arruffati mi catapulto direttamente al secondo piano senza neanche pensarci.
《Adesso voglio una spiegazione logica altrimenti gliela butto giù quella dannata porta! 》Comincio a suonare il campanello come una forsennata e battere i pugni sulla porta.
《C'è nessuno?! Maledizione!》
La porta si apre talmente velocemente che non ho il tempo di capire cosa sta succedendo.

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