❣︎ XXXVII ❣︎

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Ma se ne vergognò subito dopo, quando nella stanza piombò una donnina dallo sguardo infuocato.

"LEE DONGHYUCK." Esclamò la signora Lee fuori di sé, ma nessuno capì mai se per arrabbiatura o per spavento. Si avvicinò velocemente al suo letto e gli diede una manata sul viso, che però a Donghyuck parve molto meno forte rispetto a quelle che si prendeva quotidianamente.

"Sei contento, adesso?! Sei finalmente andato all'ospedale, con quel tuo comportamento da imbecille! Mi chiedo come tu faccia ogni volta!"

"Mamma-" Provò il ragazzo, ma venne fermato da sua madre che lo prese per le spalle e lo abbracciò stretto a sé. "Non capisci che mi preoccupo sempre quando ti picchiano?! Rimango alzata notti intere e tu continui! È così che rispetti tua madre?!"

La signora Lee era ormai in lacrime, che piangeva disperatamente sulla spalla del povero figlio esterrefatto e dolorante. Anche il resto dei presenti ne era rimasto sorpreso, dal momento che la donna non si era mai mostrata così tanto affettuosa nei confronti di Donghyuck.

"Non si preoccupi, signora Lee." Fece dolcemente Kang Jiyoon, poggiando una mano sulla sua schiena sobbalzante per i singhiozzi. "Le assicuro che nessuno oserà più toccare Donghyuck."

La signora Lee finì per piangere ancora più rumorosamente, forse grata e felice delle parole della giovane, e presto anche Donghyuck e i suoi amici si unirono a lei in un unico pianto comune, di cui tutti avevano bisogno.

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Due giorni dopo Donghyuck poté tornare a casa. Alla fine non aveva nulla di troppo grave, se non il gomito slogato, che però teneva ben saldo nel gesso.

Aveva passato quelle giornate in compagnia della sua famiglia e dei suoi amici; sua madre veniva di mattina non appena aveva accompagnato i suoi fratelli a scuola, e certe volte si aggiungeva anche suo padre quando non lavorava. Di pomeriggio i genitori se ne andavano e arrivavano gli amici a scaglioni, a seconda dei loro impegni con i club. Ma, per la sua grande felicità, Kang Jiyoon volle passare tutti i pomeriggi con lui. Sapeva che avesse gli esami, e che fosse anche impegnata con il suo club, ma ella era sempre presente fino alla fine dell'orario delle visite.
Le chiese perché lo stesse facendo, ma Jiyoon rispose con un solo: "Sei molto importante per me, Donghyuck."

Anche il giorno in cui lo dimissero dall'ospedale Kang Jiyoon era presente. Suo padre era al lavoro e sua madre doveva badare ai figli più piccoli, perciò la ragazza si era offerta di riaccompagnarlo a casa.

Perciò, presero le poche cose che gli avevano portato in stanza e uscirono dall'ospedale. Peccato che fuori vi era una terribile sorpresa ad aspettarli.

"Tesoro, eccoti."

Lee Dongmin si incamminò verso Jiyoon con un sorriso a trentaduedenti, che Donghyuck avrebbe tanto voluto spaccare, e fece per darle un bacio. Ma lei indietreggiò, confusa.

"Ti ho aspettata tutta la mattina." Disse il ragazzo non sembrando turbato dal suo rifiuto. Poi, lanciò un'occhiataccia a Donghyuck. "Cosa ci fa lui qui?"

"Cosa ci fai tu qui, Dongmin?"

"Sono venuto a prenderti. Perché?"

"Tu sei pazzo..." Mormorò Jiyoon portandosi una mano sulla fronte e sospirando profondamente. Donghyuck non l'aveva mai vista tanto irritata e stressata prima d'ora.

"Amore, non capisco... Perché stai con quel ragazzino?" Chiese innocentemente Dongmin, non lasciandosi scappare però un'occhiata linciante.

"Non mi chiamare "amore". Tra noi è finita, te l'ho già detto tre giorni fa."

"Ma non eri seria! Dai, andiamocene che ti ho preparato una sorpresa."

Dongmin la prese per un gomito in modo a dir poco violento e Donghyuck fece per mettersi in mezzo, ma Jiyoon lo precedette. Con un sonoro schiaffo, il ragazzo la lasciò andare, lo sgomento dipinto sul suo viso.

"Non pensare di potermi prendere per il culo, Lee Dongmin! Non come hai fatto per quasi un anno di scuola!" Esclamò la fanciulla con forza e rabbia, attirando l'attenzione dei passanti. "Ma tu ti presenti come se non ti avessi lasciato e cerchi di sminuire Donghyuck dopo averlo ammazzato di botte!? Non cercare di fottere con me, stronzo!"

Dongmin, dopo lo schiaffo e quelle parole piene di rabbia e verità, cambiò totalmente atteggiamento. Il suo volto si scurì e i suoi occhi intimidirono perfino Jiyoon, che però non volle pentirsi del suo gesto avventato.

"Facciamola finita, pezzente campagnola. Quei poveracci dei tuoi genitori non ti hanno insegnato nulla?"

Finalmente, Lee Dongmin mostrava la sua vera natura a Kang Jiyoon, che per poco non credette ai suoi occhi. Si vergognava dell'essere meschino che era stato suo fidanzato, e si pentì immediatamente di non aver visto l'evidente, quando Donghyuck per mesi aveva cercato di rivelarglielo. Anche se poi, alla fine l'aveva scoperto grazie ad una piccola foto che ritraeva il suo tradimento.

Donghyuck, per l'appunto, non era mai riuscito a farne parola a causa della grande paura che il maggiore incuteva in lui. Ma in quell'attimo, con la ragazza del suo cuore scossa dalla prepotenza del suo acerrimo nemico, il piccolo e incapace ragazzino si sentì forte come un supereroe. E non appena Dongmin provò ad avvicinarla a sé con la forza, Donghyuck scattò; con il braccio sano, gli diede un pugno dritto sul naso.

"Donghyuck!"

"Non ti azzardare a parlarle in questo modo!"

Non si rese nemmeno conto delle sue azioni finché non venne preso da Jiyoon per un braccio, per allontanarlo dalla figura ritratta del più grande che si teneva il naso oramai sanguinante.
Questi lanciò ad entrambi uno sguardo raggelante, ma si girò e se ne andò a gran passo. C'era troppa gente, la quale aveva già partecipato a gran parte della litigata. Dongmin odiava essere ridicolizzato, specialmente da Lee Donghyuck.

Allora i due poterono finalmente andarsene, in completo silenzio. Donghyuck si vergognava troppo per alzare lo sguardo sul suo, ma qualcosa gli diceva che quel pugno le aveva ridato il buon umore.

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My First and Last - [L.DH]Where stories live. Discover now