Capitolo 19

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Posò lo spazzolino vicino al lavandino e alzò lo sguardo fino ad incrociare quello di una ragazza apparentemente distrutta nello specchio. Le occhiaie profonde e gli occhi arrossati dal pianto erano i suoi. Era orribile. Spostò i capelli su una spalla e osservò il lungo graffio che portava sul collo, era bene in evidenzia e se non avesse messo una sciarpa per coprirlo si sarebbe di sicuro visto e questo non doveva succedere. Nessuno doveva vederlo, né i suoi genitori, né i suoi amici e soprattutto Tom. Non osò immaginare cosa avrebbe combinato se l'avesse saputo: un vero inferno. Toccò il graffio con la punta delle dita e anche quella fu una mossa sbagliata. I lividi presenti intorno ai suoi polsi erano viola e quelli non poteva nasconderli, doveva solo sperare che nessuno ci avrebbe fatto caso. Prima di uscire dal bagno si alzò la maglia del pigiama fino a sotto al seno e anche lì c'erano alcuni lividi. L'abbassò subito sentendo le lacrime pizzicare agli occhi. Basta piangere, quello non era il momento, adesso doveva andare avanti e fare finta di niente. Sorridere e nascondere tutto, come aveva fatto la sera precedente con i suoi genitori. Aveva finto, ed era tutto maledettamente difficile.

[...]

- Chi cerchi? - domandò Bradley alla sua ragazza vedendola osservare tutti i volti dei ragazzi nel corridoio in cerca di uno in particolare.

- Nessuno. - rispose.

- Non mentirmi, Casey.

- Bianca, sono preoccupata. - ammise abbassando lo sguardo e prendendo il cellulare dalla tasca posteriore del jeans.

- Perché? Le è successo qualcosa? - domandò allarmato il ragazzo davanti a lei.

- Oh, mi devo allacciare la scarpa, mi mantieni il cellulare, Bradley? Grazie. - sorrise tirata Casey per poi abbassarsi e far finta di allacciarsi la scarpa.

- Ma che diavolo ti prende? Come fai ad allacciarti le ballerine? - domandò confuso Bradley osservandola con un sopracciglio alzato.

- Leggi quello che sta scritto sul cellulare non pensare a me, porco cazzo. - sbraitò Casey alzandosi. Bradley fece come detto e osservò il cellulare notando che era aperta una pagina dei messaggi salvati in bozza. Non ci mise molto a leggere il contenuto e quando finì alzò lo sguardo incredulo. Casey sospirò. Finalmente. Adesso lo sapeva qualcun altro e naturalmente lei non aveva detto niente, era stato a Bradley a leggere casualmente quel messaggio.

- È uno scherzo, Casey? Se lo è, sappi che non è per niente divertente. - il tono di Bradley era infastidito.

- Non lo è, Bradley. È successo tutto ieri, non potevo dirtelo, l'avevo promesso a Bianca... a Tom glielo dirai dopo, all'ora di algebra.

- Che figlio di puttana, merda...

- Chi è un figlio di puttana, Bradley? - domandò una voce alle spalle di Casey. Il cuore di Bradley si fermò.

- Nessuno, Tom. - cercò di essere convincente. McCole doveva fare una brutta fine.

- Oh, non ti preoccupare, vado da Bianca. - Tom lo sorpassò lasciandogli una pacca sulla spalla e sia lui e che Casey sgranarono gli occhi. Merda.

[...]

Bianca si avvicinò al suo armadietto aprendolo e buttandoci dentro qualche libro a casaccio, chi se ne importava. Lo chiuse con uno sbuffo e si appoggiò ad esso, stringendosi la borsa al petto e alzò lo sguardo per poi volersi sotterrare. No, non adesso. Tom Holland stava camminando sorridente e a braccia spalancate verso di lei. Non l'aveva mai visto così spensierato. Perché proprio adesso che lei aveva paura? Perché aveva paura di lui, perché adesso?

- Ehi, tesoro. - Tom le si avvicinò e provò ad abbracciarla, ma Bianca si allontanò impaurita e presa da un attacco d'ansia. E se toccandola le avrebbe fatto del male come Devon? No, Tom non l'avrebbe mai fatto. - Bianca, che succede? - le domandò innervosito. Ti prego, Tom... non ti arrabbiare.

The Bet||Tom Holland & The VampsUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum