CAPITOLO 14: BAGNETTO

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Riccardo era stato tranquillo per tutto il tempo. Certo, era imbarazzante, ma in fondo in fondo non gli dispiaceva poi così tanto che la Tata facesse tutto al posto suo.

"Lindo e pulito." proclamò la donna una volta che fu completamente asciutto.

Prima che il ragazzo potesse aprir bocca per chiedere di potersi mettere addosso qualcosa, dato che era completamente nudo, Sonia lo prese in braccio e lo mise di nuovo sul fasciatoio.

"Un altro pannolino?" sbuffò il ragazzo.

"Uno speciale." sorrise la Tata, prendendo un pacco da uno dei cassetti del fasciatoio.

Aprì il pacco e da esso estrasse un pannolino particolarmente grosso e spesso, decorato con dei disegni stampati raffiguranti Olaf e Sven dal film Frozen.

Nel vederlo, Riccardo sgranò gli occhi ed esclamò "Ma è enorme! Perché?!"

Continuando a sorridere, la Tata dolcemente spiegò "È un pannolino notturno, ultra assorbente."

"Non ne ho bisogno." grugnì il ragazzo in risposta "Sono anni, tanti anni, che non bagno il letto."

"Meglio non rischiare. Qualche notte asciutta e potrai portare anche a letto i pannolini diurni."

"Come sarebbe qualche notte asciutta? È forse sorda? Le ho detto..."

"Riccardo." lo interruppe, con voce severa "Continua a rispondermi e le prendi. È questo che vuoi? Tot sul culetto?"

Il ragazzo si chetò, mettendo però broncio.

"Vorrei una risposta. Vuoi una sculacciata?"

"No, Tata..." bofonchiò.

"Quindi?"

Scrollò le spalle "Può mettermelo."

"Mettere cosa, esattamente?"

Voleva proprio che lo dicesse, a quanto pareva.

Riccardo sospirò ancora, e ingoiando il proprio orgoglio decise di porre fine a quella scenetta imbarazzante "Può mettermi il pannolino, tata Sonia?"

Il sorriso tornò ad illuminarle il volto.

"Ma certo, tesoro." rispose, prendendo il flacone di borotalco.

La donna gli alzò le gambe, infilò il pannolino notturno sotto al suo sedere e lo inondò di borotalco. L'odore della sostanza si diffuse per il bagno, facendo storcere il naso a Riccardo: detestava quell'odore, gli ricordava troppo quello dell'asilo dove andava da piccolo.

Sonia gli lasciò cadere le gambe, ma stranamente al contrario di ciò che Riccardo si aspettava non chiuse il pannolino, bensì si chinò e aprì un altro cassetto del fasciatoio, dal quale estrasse un pacchetto più piccolo.

Non capendo, il ragazzo cercò di aguzzare la vista al fine di capire che cosa la Tata avesse intenzione di fare, ma pur leggendo sulla confezione non capì comunque. Vi era infatti scritto "booster pads" e la descrizione era completamente in inglese.

"Che cos'è quella roba?" chiese quindi, alzando un sopracciglio con aria sospettosa.

"Sono dei booster pads." replicò Sonia.

"Emh... sì, quello l'ho letto. Ma cosa sono?"

"Oh, scusa, è una confezione inglese." fece la Tata, con un sorriso imbarazzato "Sono dei rinforzi per il pannolino, per assorbire di più."

"Rinforzi? In che senso rinforzi?"

La Tata a quel punto aprì il pacchetto ed estrasse uno di quei fantomatici booster pads: sembrava un pannolino in tutto, tranne che nella forma, che invece era quella di un grosso rettangolo, spesso qualche centimetro.

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