Calvin

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Mi sedetti fuori sul balcone, era estate, precisamente il 16 di giugno, sabato sera, ed io ero a casa, vidi passare un gruppo di ragazzini sotto di me

"ehy bellezza" mi urlò uno di loro, avrà avuto 15 anni, misi le mani a cono intorno alla bocca per far arrivar meglio il messaggio "riattaccati alla tetta di tua madre coglione" questo non rispose e si allontanò lamentandosi con i suoi amici, avvertii solo un leggero "troia" in lontananza, risi e andai a chiudere la porta di camera a chiave

fatto questo mi risedetti fuori e mi accesi una sigaretta, quando sentii bussare alla porta "cazzo" pensai, la spensi di fretta e la lanciai giu nel vuoto

"COSA VUOI?" Chiesi non sapendo chi mi avrebbe risposto

"Non urlare mamma e papá dormono, volevo solo prendere il computer"
Era la voce di mio fratello

"Vaffanculo calvin mi hai fatto prendere un colpo" dissi aprendo la porta, non c'era molta luce nella stanza ma notai comunque gli occhi arrossati di mio fratello

"Calvin che cazzo hai fatto" dissi
bruscamente chiudendo la porta dietro di lui

"Che cavolo vuoi zoe." Rispose raggiungendo il computer

"Hai gli occhi rossi, calvin cosa ti hanno dato" continuai strizzando gli occhi per vederlo meglio

"Niente, ho fumato solo una sigaretta, nient'altro." Rispose altrettanto bruscamente

"Chi ti ha riportato a casa..?"

"Il papà di kyle."

"Ma non eri con Ashley?"

"Smettila" disse coprendosi la faccia e avvicinandosi alla porta

"Cal.. Ei.." Dissi appoggiando una mano sulla sua spalla, mi fulminò con lo sguardo

"Cal non me ne frega un cazzo se mi stai odiando, hai pianto, stai piangendo e per quanto sui coglioni tu mi possa stare sei mio fratello e se quella ti ha fatto qualcosa la vado a prendere e con la sua faccia ci pulisco il vialetto"

Lo sentii ridere e mi guardò, notai due grossi lacrimoni abbandonare i suoi occhi scuri, mi sentii sciogliere, era tantissimo che non lo vedevo piangere

"Calv.." Non feci in tempo a finire la frase che mi corse incontro abbracciandomi

cominciai ad accarezzare ripetutamente i suoi lunghi capelli neri anche se a fatica considerato che era più alto di me, lasciai che mi riempisse la maglia di lacrime, lasciai che si calmasse, lasciai scorrere il tempo senza dire nulla, limitandomi a spostargli i capelli dalla fronte in modo che non si bagnassero, so che odia farsi vedere debole, figuriamoci mentre piange, quindi non mi azzardai nemmeno a tirargli su il viso, passarano i minuti e alla fine alzò la testa e si asciugò in fretta gli occhi con la felpa

"Vuoi parlarne?" Chiesi

Annuì lentamente e si avviò sul balcone, si sedette con le gambe nel vuoto e appoggiò la fronte alla ringhiera bianca

Mi sedetti accanto a lui e tirai di nuovo fuori il pacchetto di sigarette considerato che non l'avevo quasi inizata l'altra, calvin prese a fissare il mio accendino

"Che?" chiesi con la sigaretta tra le labbra, spostò lo sguardo su di essa e prese a fissarla

"Ok, ok ma solo per questa volta" dissi passandogli il pacchetto, ne prese una e l'accendemmo dalla stessa fiamma

"Forza, racconta" lo incitai appoggiando la testa sulle sue gambe incrociate

Lasciò uscire una nuvoletta grigia e mi guardò

Lucky Day #nashgrierWhere stories live. Discover now