XII - "Sapere cosa successe a mio padre"

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Si destreggiò abilmente fra le varie persone presenti a Diagon Alley.
Doveva trovare delle informazioni su sua madre e dove meglio di "Olivander: bacchette di qualità superiore dal 382 a.C.", quando il proprietario aveva una memoria tanto buona per le bacchette?
Aprì la porta, annunciata dallo scampanellio.
Si guardò attorno come la prima volta che ci entrò.
Sapeva che Olivander sarebbe arrivato di lì a poco, ma quando se lo trovò davanti a scrutarla con quegli occhi grigi tanto grandi, per poco non abbandonò la sua compostezza da Black.
Ma si trattenne, come al solito.
- Signorina Black, che piacere- disse Olivander appena la riconobbe, nonostante avesse cercato di passare il più possibile inosservata.
- Mi sembra strano che una bacchetta come la sua si sia rotta così in fretta, bah, dovremo cercarne un'altra- disse, poco convinto, cominciando già a cercare.
- Starei cercando delle informazioni, non una bacchetta, signor Olivander- lo interruppe la ragazza, tanto da farlo voltare.
- Che tipo di informazioni?- domandò dubbioso l'uomo.
- Cosa sa su Aries Prewett?- domandò, incastonando lo sguardo grigio tempesta in quello del fabbricante di bacchette.

Draco Malfoy stava scendendo le scale, sapendo che fosse meglio per la cugina spiegare fin da subito come stessero davvero le cose, o almeno quello che sapeva o pensava lui.
- Draco- disse suo padre quando arrivò nella stanza dove sia lui che sua madre si trovavano.
- Penso che tu sappia cosa sia successo a Annie, non è vero?- domandò l'uomo, senza dare cenno di cortesia.
In quel momento il ragazzo capì cos'avesse provato la cugina qualche giorno prima, a sentirsi rinfacciare che era stata messa in una casa diversa.
Sua madre vide i nervi del figlio tendersi quasi impercettibilmente, quasi quella situazione non gli piacesse.
- Lei doveva cercare delle risposte- mormorò - Mi ha solo detto che non intende scappare di casa.
- Codarda- sibilò l'uomo, mentre il ragazzo si irrigidiva ancora di più, ma sempre impercettibilmente.
Non gli piaceva la piega che stava prendendo la conversazione.
- Se non avete altre domande- disse, perdendo improvvisamente il coraggio che aveva trovato appena aveva letto la lettera della cugina.
- Vai- disse l'uomo, come se fosse annoiato, mentre il ragazzo si allontanava con un cenno del capo.

- Informazioni su Aries Prewett- mormorò l'uomo, passandosi una mano sul mento, quasi ci dovesse pensare attentamente.
La ragazza non disse nulla, ma tese le orecchie.
- Certo, mi ricordo... Una strega brillante, non c'è che dire, ma perché vuole sapere di lei, signorina Black?- domandò indagatore, scrutandola come a strapparle la verità, ma quando si accorse che la ragazza non aveva fatto alcun cenno che potesse metterla in fallo proseguì - Ha preso la sua bacchetta qui, anni fa, ma dopo la scuola è scomparsa dal mondo dei maghi, quasi nello stesso periodo in cui tuo padre è stato ucciso.
La ragazza deglutì.
Sentirlo dire era talmente strano quando di notte lo vedeva trascinato sotto il lago da delle mani, e vedeva i suoi occhi.
Scosse la testa, ritornando alla realtà.
Doveva concentrarsi, non poteva semplicemente perdersi delle informazioni su sua madre, magari utili a trovarla.
- Poi non ho idea di dove possa essere, se la stai cercando, ma ho l'impressione che Molly Weasley, sua cugina, possa essere più informata di me- la ragazza annuì, facendo per uscire - Buona giornata, signorina Black.
- Buona giornata- tagliò corto la ragazza.
Non poteva aspettare la sera per chiamare il Nottetempo, quindi decise di utilizzare un'altro metodo.
Si infilò velocemente in un negozio che sapeva avere un camino collegato alla Metropolvere.
Prese della polvere volante di nascosto e, impugnata, la gettò nel fuoco.
- La Tana- scandì bene, mentre si sentiva risucchiata dalle fiamme verdi del camino.
Chiuse gli occhi, mentre davanti a lei compariva un salotto non troppo grande con una donna voltata di spalle.
Quando la sentì arrivare sobbalzò, girando con la bacchetta puntata.
- Chi sei tu?- domandò, sempre tenendola sotto tiro di bacchetta.
La ragazza non fece una piega, solo uscì dal camino spolverando il maglione ancora umido.
La sciarpa era ancora scolorita per via dell'acqua e i colori rosso e oro erano appena visibili.
Quella mattina aveva cercato di sistemare i capelli aggrovigliati come poteva, ma il risultato era stato comunque disastroso.
- Sono Annie Black, la figlia di Aries Prewett- a quelle parole la mano della donna tremò, proprio mentre una ragazzina dai capelli rossi spuntava da una stanza vicina.
- Mia cugina non ha figli, ora vattene, prima che ti schianti- disse, tenendo sempre la bacchetta levata.
- Invece ce l'ha e penso proprio che lei lo sappia, a giudicare dal tremore nella sua mano e dal suo non aver scagliato incantesimi- disse, mentre si avvicinava, fino a avere la bacchetta premuta contro la fronte.
- Avanti, mi affatturi pure, se pensa veramente che io menta- disse, guardandola negli occhi.
Per una volta Molly Weasley si trovò in difficoltà davanti a una ragazzina di undici anni, che probabilmente era scappata di casa e cercava una donna scomparsa dal mondo magico da anni, come se non bastasse il suo essere la figlia del più piccolo dei fratelli Black.
La ragazzina che aveva visto poco prima, Ginny, osservava la scena come se non sapesse cosa fare, se scappare o ridere o intervenire in aiuto della madre.
A pensarci bene era una scena abbastanza comica.
Una ragazzina, seppur una Black, che non aveva neanche ancora finito il primo anno a Hogwarts, teneva in scacco con le sole parole una strega fatta e finita, e anche potente, senza preoccuparsi del se e del come.
La donna abbassò la mano.
- Sei come tua madre descriveva tuo padre, Annie- disse la donna, scuotendo la testa.
- Vedo che mi conosce- disse con un piccolo ghigno.
- Cosa vuoi da lei?
- Sapere cosa successe a mio padre- disse, senza tentennare un istante, mentre la donna si faceva stupita.
- Ginevra, passami quel contenitore, grazie- disse, accennando a quello sul camino dal quale era uscita la ragazza.
La ragazza glielo passò, tenendosi però a debita distanza dalla ragazza, che sbuffò infastidita.
- Aries Prewett- pronunciò, mentre nel camino compariva il volto di una donna.
La ragazza fece quasi fatica a riconoscerla.
- Aries, c'è una persona che penso dovresti vedere- disse, la voce leggermente tremula alla fine.
Quando la donna uscì dal camino, la ragazza ebbe l'impulso di scappare via, anche a doversi nascondere nell'ufficio della McGranitt.

La figlia di Regulus BlackWhere stories live. Discover now