1

33 3 1
                                    

"Ugh.. e sia, Kurogiri. Sappi che lo faccio per noi e noi solamente, altrimenti staremmo in una topaia attualmente."

Abbandonai il calore del mio letto alzandomi e prendendo "Padre" dal mio comodino. Con cura e senza toccare un quinto dito sulla mano mozzata la posizionai sul mio viso.
Diedi una spallata all'uomo accanto a me e mi diressi verso la stanza. Quella stanza. Il mio Maestro.

"Maestro."

Sapeva di amaro. Risuonava strano, come se fosse la primissima volta.

"Shigaraki, mio fidato allievo. Chiudi la porta alle tue spalle."

Feci come mi chiese. Mi inginocchiai, mostrai il massimo rispetto per il mio salvatore, mio amato allevatore.

Il mio salvatore, eh? pensai fra me e me.

"Non aspettavo una tua visita. Cosa ti porta qui, mio allievo?"

"Maestro" mi alzai, "sono venuto a chiedere consiglio: io ho bisogno di distruggere All Might, ne ho necessità e-"

"E sei venuto qui per chiedermi se ho notizie dei futuri luoghi che visiterà, corretto?" Quella frase risuonò in tutta la stanza, la sua immagine sullo schermo fissa e intenta a guardarmi. Era irritato? Ah!
Attendeva una risposta.

"Oh, sì. Ne avete notizie?"

"Notizie? No, ma se sei ancora interessato, dei miei collaboratori mi informano che sarà presente nei prossimi giorni alla U.S.J., una struttura collegata alla U.A., l'arrivo di una classe. Non saranno presenti solo i ragazzini, persino i professori ne faranno parte. Potrebbe essere la buona occasione per attirarlo nella nost- tua trappola e distruggerlo una volta per tutte."

"Maestro, questa volta sarà la volta giusta! Non la deluderò."

"Non l'hai mai fatto, Shigaraki."

Potevo sentire il calore della sua mano che mi carezzava la testa. Non l'hai mai fatto, Shigaraki.

"G-Grazie, Maestro." Riuscì a tirare fuori dalla mia bocca un ringraziamento e richiusi la porta alle mie spalle una volta concluso il colloquio.

Le mie gambe si mossero in direzione del bar, è lì che Kurogiri m'aspettava ogni volta che pianificavamo un attacco. Kurogiri, vedendomi sedere al bancone, mi versò un analcolico. Tsk, vorrei proprio un cocktail per potermi ubric-

"Shigaraki, cosa pensa di fare ora?" Interruppe Kurogiri.

"Oh, ora che ho avuto un'idea, direi che dovremo cercare dei nostri compari, sai che voglio dire?" Feci attenzione a non far cadere "Padre" e mi grattai con tre dita la mia guancia destra.

"Sì, Shigaraki.. degli alleati. Dunque, avrà intenzione di usare anche i Nomu stavolta, eh?"

"Ma certamente, Kurogiri. Per chi mi hai preso, uno stupido? E comunque, ho un piano. Per prima cosa, raduniamo questi villian minori, dopodichè si va alla U.S.J. per far spaventare quei ragazzini del cazzo e bam! Arriva all Might, i Nomu lo disintegrano e ciao ciao Number 1. Hero!"

Kurogiri mi fissò, il suo viso inespressivo, emise solo un sigh.

"Può andare... certo. Radunerò dei villain e i Nomu, signorino. Nel mentre, può godersi il suo drink. Sarò di ritorno a breve, Shigaraki."

Il mio compagno si allontanò, dirigendosi verso la porta d'uscita. I passi si fecero sempre più lontani finché la porta sbatte ed è questo il segno che confermò il mio 'stare da solo'.

"Padre" viene tolto dalla mia faccia e io approfitto per prepararmi un cocktail di nascosto.

"Questo drink sa di piscio." dico assaggiando il mio 'capolavoro'.

Riposo il drink sul bancone e mi dirigo in camera. Un tonfo sul letto è udibile grazie al mio balzo, mi cambio abbigliamento, indossando una maglia della playstation nera e restando solo in mutande, così da poter stare più comodo.

La playstation emette il suo classico rumore d'accensione. Ora il controller decorato dai mille adesivi di band è fra le mie mani, un dito alzato per non disintegrarlo.

"Ora ho solo bisogno di rilassarmi. Fanculo voi eroi e i problemi."

Dovevo solo vagabondare con la mente altrove.

Street Dreams - A Shigaraki Tomura story.Where stories live. Discover now