Parte 1 senza titolo

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L'eccitazione che provò nel raggiungere questa conclusione lo costrinse ad alzarsi dalla sedia accostata al tavolo sul quale era poggiato il notebook e muoversi in giro per la casa. Non riusciva a stare fermo, doveva camminare. Si aggirò nelle varie stanze dell'appartamento, dal salone alla cucina, poi nella sua camera da letto, poi in quella che era stata la camera dei suoi genitori, poi nella stanza riservata agli ospiti, raramente utilizzata, poi di nuovo in salone, quindi nella sua camera, poi sul terrazzo, al quinto piano del palazzo, dal quale si godeva una vista magnifica sulla larga strada in fondo, affollata di macchine e persone, sui palazzi intorno e sul cielo azzurro della città. Gironzolò freneticamente in casa per una buona mezz'ora, prima di ritornare a sedersi e riprendere la lettura dell'articolo. Succede che io sia una rana, ma molti dei miei migliori amici sono uccelli, affermava Dyson. Ne fu sorpreso. Aveva immaginato che Dyson, fisico e matematico, lungimirante nell'operare la distinzione critica tra matematici uccelli e matematici rane, si ritenesse un matematico e un uomo uccello, si collocasse tra i buoni, tra i superiori. Doveva approfondire la questione. Provò a scorrere la biografia di Dyson riportata da Wikipedia. Nonostante non recepisse appieno tutte le informazioni riportate, era evidente la genialità a lui attribuita, la molteplicità dei campi nei quali aveva lavorato e apportato contributi notevoli. Colse anche in vari punti tra le righe la sua grande capacità di associare idee tra i vari campi di suo interesse. Dyson, riportava in particolare Wikipedia, ha lavorato in una serie di campi oltre alla matematica, come topologia, analisi, la teoria dei numeri e le matrici casuali. Proprio riguardo a quest'ultimo campo, evidenziava l'enciclopedia online, nel 1973 il teorico dei numeri Hugh Montgomery stava visitando l'Institute for Advanced Study dopo aver scritto la sua congettura riguardante la distribuzione degli zeri nella funzione zeta di Riemann. Dopo aver mostrato la sua formula al matematico Atle Selberg, gli viene suggerito di mostrare la sua teoria a Dyson. Questo riconosce la formula come la funzione di distribuzione radiale dell'insieme unitario gaussiano e ciò mostra un probabile rapporto tra la distribuzione dei numeri primi ed i livelli energetici dei nuclei degli elementi pesanti, come l'uranio. Al di là dei tecnicismi, si disse, Dyson ha intuito e stabilito un rapporto tra numeri primi e i nuclei degli elementi come l'uranio. E non era questo proprio un esempio di come i matematici uccelli unificano le nostre idee e associano problemi diversi tratti da parti diverse del paesaggio, per usare le parole dello stesso Dyson? Nonostante lui stesso si professasse una rana, era palese che lui fosse un uccello! Un uomo uccello camuffato da uomo rana. Riprese la lettura dell'articolo. La matematica ha bisogno sia di uccelli che di rane, continuava Dyson. La matematica è ricca e bella, perché gli uccelli apportano ampie visioni e le rane forniscono intricati dettagli. La matematica è allo stesso tempo grande arte e scienza importante, perché unisce la generalità dei concetti con la profondità delle strutture. È stupido affermare che gli uccelli siano migliori delle rane perché vedono più lontano o che le rane siano migliori degli uccelli perché vedono più in profondità. Il mondo della matematica è contemporaneamente ampio e profondo, quindi abbiamo bisogno che uccelli e rane lavorino insieme per esplorarlo. Dunque, rifletté, Dyson non ritiene i matematici uccelli migliori dei matematici rane, vede il loro lavoro come complementare. Ne rimase sorpreso e deluso. Magari poteva anche accettare che ci fosse una complementarità operativa tra matematici uccelli e matematici rane, ma ciò non implicava necessariamente una parità qualitativa. Né in fondo Dyson, pur perspicace, doveva avere obbligatoriamente ragione. C'era inoltre un'altra possibilità, che cioè non avesse voluto sbilanciarsi nell'attribuire ai matematici uccelli una intrinseca, doverosa e ovvia preminenza, destreggiandosi diplomaticamente tra i matematici uccelli e i matematici rane. Il suo stesso situarsi tra i matematici rane poteva essere indice di modestia, un trucco, un tentativo di mimetizzarsi, affinché non si pensasse che lui fosse sprezzante nei confronti dei matematici rane. D'altronde, si disse, non necessariamente il parallelo matematici-uomini doveva valere in toto, pertanto nulla escludeva che la sua visione dicotomica tra uomini uccelli e uomini rane fosse legittimamente sbilanciata qualitativamente a favore degli uomini uccelli. Continuò a leggere, per scoprire però che l'articolo si andava facendo dettagliato e complesso, al di là delle sue capacità, con una digressione storica e tecnica a lui estranea, senza che la cosa apportasse sostanziali novità alla sua nuova conquista intellettuale su uccelli e rane, sulla matematica e sugli uomini. Iniziò una lettura superficiale e veloce, saltando interi pezzi e soffermandosi solo sui nomi, molti dei quali non solo matematici ma scienziati a tutto tondo, con la relativa classificazione attribuita da Dyson. Per lo più i nomi e i fatti narrati gli erano sconosciuti, se non qualcuno dei più noti, come Cartesio e Pascal tra i matematici uccelli e Bacone, Darwin e Newton tra i matematici rane. Finì velocemente l'articolo. In fondo l'essenza di tutto stava proprio lì, nelle prime righe, nella parte iniziale.

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⏰ Last updated: Jun 28, 2021 ⏰

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