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"Com'è avere un bambino con una donna con cui non c'è una relazione?" Chiese la giornalista all'uomo che sedeva di fronte a lei.

Ben Barnes la guardò stranito chiedendo:
"Lo ha detto lei che non c'è nessuna relazione?"

La donna di fronte a lui sembrò scioccata, Glielo avevano detto che a Barnes piaceva confondere gli intervistatori, ma lei credeva di potersela cavare...

"Non c'è nulla di ufficiale mi pare signor Barnes" rispose esitando.
"Dobbiamo per forza farlo sapere a tutto il mondo?" Chiese il moro vedendo la donna negare con la testa.
"Bene...comunque Thomas è un bambino fantastico e nonostante no; fosse né nei miei né nei piani di Judith è davvero illuminante essere genitori. Noi siamo così presi dal lavoro, ma penso siamo degli ottimi genitori nonostante ciò che dicono gli spettatori" disse in fine rispondendo alla domanda iniziale.

"E lo dividete?" Altra domanda scomoda! Pensò Ben.
"Non si può dividere un bambino! Viviamo due città diverse, questo è vero, e si Thomas sta una settimana da me e una settimana da lei ma questo non ci ha mai impedito di stare qualche fine settimana insieme." Rispose lo stesso.

"Lei e la signorina Donovan non stavate insieme quando è stato concepito vero?" Chiese ancora la giornalista.

Ben sospirò.
Questa intervista era solo gossip e stava andando una merda.
"Pensa che l'intervista si possa concludere? Devo andare a prendere mio figlio all'asilo" disse allora evitando la domanda.

La donna sembrò spiazzata, ma annuì.
Ben fece un cenno col capo e andò in camerino, mise gli occhiali da sole e salì in macchina.
Il telefono segnalò un messaggio vocale.
Era lei, azionò il cellulare:
"Ben non venire a New York io Tommy siamo già verso LA, ho una riunione quindi te lo porto io! Ti aspetto a casa tua,A dopo."

Sospirò, L'avrebbe rivista e non gli andava proprio!

Fece qualche chilometro in auto, poi si fermò davanti casa sua.
La sua macchina era già lì, dal vetro posteriore si vedevano i giocattoli, le borse, e il seggiolino per le auto.

Si avviò verso il vialetto e aprì la porta della villa bianca.

"Ci sono Ju!" Urlò al vento sperando che lei lo sentisse.
Poi una vocina gli rispose urlando:"Papi!"
"Ometto!" Esclamò prendendo il bambino al volo.

Thomas aveva tre anni ed era la copia sputata di Ben,
Gli occhi grandi della madre, ma profondi e marroni come il padre.

"Dov'è la mamma?" Chiese quest'ultimo.
"In saone,ho fame e sta pepalando il latte" rispose il bambino pronunciando male acune parole. Ben annuì e lo posò a terra.
"Pensi di potermi accompagnare?" Chiese al piccoletto che annuì sorridendo.

Si fece guidare da Thomas e poi la vide.
Era di schiena a preparare il latte, il classico chignon basso e un completo nero che le fasciava il fisico asciutto.
I tacchi del medesimo colore slanciavano il metro e cinquantacinque di dieci centimetri facendola sembrare un pò più alta.

Ci pensò Tommy a destarlo dai suoi pensieri poco casti sulla madre di suo figlio.
"FAME!" Urlò infatti la piccola peste.

Judith Donovan si girò, consegnando il latte al suo bambino.
Alzò lo sguardo e salutò il padre di suo figlio.

"Ehi..." lo salutò brevemente.
"Ho lasciato i giochi su in cameretta, poi ti ho lasciato i biscotti newyorkesi dato che se n'è appassionato. Adesso vado alla riunione, poi passo a salutare Tommy" continuò.

"Va bene ci vediamo dopo allora" disse.
Poi la vide scomparire fuori al viale.

"La mamma?" Chiese Tommy.
"Torna più tardi a salutarci" rispose.
Il bambino annuì allontanandosi verso il tappeto dei giochi.

Ben sospirò ed entrò in casa.

Sarebbe stato meglio non rivederla e non far riemergere tutto ciò che pensava di aver sepolto.

On the other side Where stories live. Discover now