2. l'ultima notte

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Il pilota britannico sospirò in maniera teatrale, sollevando lo sguardo al cielo notturno e ricoperto di stelle.  « Non sei un tipo da feste in yacht o non sei un tipo da feste in generale? » Domandò, interessato maggiormente a mantenere una conversazione ed evitare il silenzio, che alla risposta della ragazza.

« Mmh, opterei per la prima... » Grace sussurrò piano, non mollando gli occhi dall'acqua salmastra del mare. « ...considerando che non so nuotare. » Alzò le spalle, mimando il fatto che questa sua incapacità non fosse poi così un grande peso per lei, anche se nella realtà non era così: ogni volta che passava giornate al mare e in spiaggia con gli amici, una piccola parte della sua persone si sentiva in imbarazzo a confessare che no, non sarebbe stata in grado di stare a galla per più di una manciata di secondi. E guardava le loro espressioni basite, sorprese quasi come se avessero appena visto un alieno... la stessa che aveva ora Lando Norris.

« Whaaat? Davvero non sai nuotare? » Il giovane si trattenne dallo scoppiare a riderle in faccia, la mora ne percepì lo sforzo -ed il tatto-, e apprezzò tacitamente la cosa. Almeno pareva una persona quanto meno educata... un certo qualcuno l'avrebbe presa per il culo fino alla sua morte. « Beh, si da il caso che io invece sia un nuotatore perfetto. Se ti va possiamo accordarci per delle lezioni! » L'assurdità della proposta colse Grace impreparata. Volse lo sguardo al rookie inglese, notando il sorriso genuino che si era formato sulle sue labbra. Sembrava davvero ancora solo un bambino. « Ovviamente voglio qualcosa in cambio, però. » Concluse, ammiccando e facendo schioccare la lingua al palato, mentre i piedi dondolando facevano aderire il corpo al parapetto dello yacht.

« Uh? Che genere di cosa? » C'era forse una fregatura, dietro quello che le era sembrato all'apparenza un gesto carino e gentile? Probabile. « Non credo che un pilota di Formula Uno abbia bisogno di denaro. » Aveva ragione: l'idea di un compenso monetario non aveva minimamente sfiorato la mente di Norris, che nella cruda realtà nemmeno aveva pensato, alla ricompensa. Però intanto aveva messo le cose in chiaro: non avrebbe fatto nulla di gratuito per nessuno -o quasi-, figurarsi per una persona praticamente (ancora) estranea.

« Già. » Un sorriso dall'aria lontanamente amara si dipinse sulle sue labbra: non era mai stato attaccato ai soldi, ma sapeva che molta gente non la doveva pensare così, su di lui. Guidare una monoposto di Formula Uno era stato il suo sogno fin da quando aveva cominciato a "muovere i primi passi" su GTA: aveva capito come la velocità lo facesse sentire bene, come l'adrenalina lo rendesse elettrizzato. E quando era arrivata la proposta della McLaren, dopo aver gareggiato nelle serie propedeutiche, il denaro e lo stipendio erano stati l'ultima cosa a cui aveva dato importanza. Sospirò appena, rimuginando su quale genere di ricompensa avrebbe potuto chiedere, poi gli venne un'idea tanto semplice quanto geniale... almeno secondo lui. « Facciamo che lo scoprirai quando riuscirai a stare a galla senza affogare. » Disse, deciso. « È meglio prima assicurarsi che le mie lezioni siano andate a buon fine, no? » Detto ciò, Lando sollevò a mezz'aria un braccio, distendendo le dita della mano in attesa di una stretta che avrebbe sancito quella sottospecie di patto che i due avevano appena stipulato.

« Onesto. Anche se messa così sembra la proposta di una specie di maniaco. » Grace annuì e sorrise divertita, stringendo la mano del moro e convincendosi che in fondo non sarebbe stato male; certo, l'idea di esporsi davanti ad un -quasi- completo sconosciuto (con il rischio di dovergli chissà quale favore!) non l'attirava un granché, ma l'alternativa sarebbe stata ammettere di aver effettivamente bisogno di un insegnante di nuoto vero e proprio.

« Grace! » La voce di Max Verstappen interruppe in modo brusco quel contatto fisico che si era creato tra i due giovani, che si affrettarono a sciogliere la stretta di mano, mentre un leggero velo rosso di imbarazzo dipingeva le gote del pilota inglese. « Vedo che hai fatto la conoscenza di uno dei rookie! » Disse, appoggiando una mano sulla spalla del pilota moro e stringendola appena. Max era entusiasta all'idea di vedere così tanti giovani all'interno del Paddock, e sapeva che il futuro sarebbe stato nelle loro mani... la next generation.

« Già. » Il tono di voce piatto con cui Grace pronunciò quella frase suggerì a Lando che la loro conversazione era finita, e che probabilmente si sarebbero rivisti o risentiti per le lezioni di nuoto. Gli occhi della ragazza di soffermarono leggeri su quelli di lui per qualche istante, per poi tornare concentrati sull'amico di lunga data. « E tu invece? Mi vuoi dire quale sarebbe la tua grande idea? » Allargò le braccia, in attesa di scoprire che cosa avrebbe tirato fuori dal cappello la mente del pilota olandese. Lo vide stringere le labbra, vagando con lo sguardo su di lei e su Norris, prima di voltarsi in direzione del lungo corridoio all'interno dello yacht, dove stavano sistemate alcune stanze arredate in stile moderno.

« Lo vedi quel gruppetto laggiù? » Indicò con l'indice della mano un gruppo di persone, tra cui Grace riuscì a malapena a riconoscere Daniel Ricciardo, Charles Leclerc ed i fratelli Vettel, data la lontananza e la leggera miopia della mora. Max aspettò un suo cenno del capo per continuare a parlare. « Stiamo organizzando il gioco della bottiglia, vi va di partecipare? » Ma era serio? Questa era la sua "grande idea"? Che idea di merda. La giovane spalancò appena gli occhi scuri, prima di sospirare e allargare le braccia, sollevandole verso il cielo.

« Passo. » Asserì, più decisa che mai a rifiutare l'offerta di tornare quindicenne e giocare a baciare o schiaffeggiare lo sfortunato -o la sfortunata- di turno. Possibile che Max Verstappen avesse davvero usato tutto il suo cervello per un'idea così stupida? Eppure sembrò sorprendentemente deluso dalla reazione della ragazza, che dunque si affrettò a spiegargli come la cosa non le andasse affatto a genio. « Mi è appena venuto un certo languorino. » Cominciò a dire, inventandosi una scusa qualunque, indicando con un dito il bancone ripieno di leccornie di ogni genere. « Ma voi andate pure a divertirvi! » Sorrise appena, posando una mano sulla spalla dell'amico e pilota della Red Bull, spingendolo leggermente in direzione del gruppetto. Lui non disse nulla e assecondò quel movimento, muovendosi piano verso i colleghi e amici. Solo quando fu abbastanza lontano sollevò il braccio magro, nel tentativo di richiamare l'attenzione di Grace, prima di urlarle qualcosa con un tono di voce divertito.

« Sappi che te ne pentirai! » Cominciò a dire, ridacchiando. « Non ti ricapiterà più l'occasione di tirarti un limone con questo figo qua. » Concluse, accennando a se stesso mostrando il suo corpo vestito elegante con un movimento delle braccia alquanto loquace. La ragazza sbuffò appena, piegando il viso in un'espressione fintamente dispiaciuta. Doveva ammetterlo: conosceva Max da così tanto tempo che -considerandolo quasi come un fratello- non le era mai capitato di pensare a lui come un potenziale interesse amoroso. Non che non fosse esteticamente piacevole, eh! Solo un cieco non avrebbe potuto notare quanto fosse, a modo suo, affascinante... e lei non era cieca. Eppure quel pensiero non l'aveva mai sfiorata per davvero.

« Vivrò con il rimorso! » Spalancò le braccia, lasciandole cadere sui fianchi, prima di aprire le labbra in un sorriso e guardare l'olandese scomparire tra la folla; chissà se anche Lewis se ne stava lì con Jessica, in attesa di cominciare il gioco.

« Allora, che si mangia? » La giovane Arrivabene si voltò, osservando gli occhi sorridenti di Lando Norris guardarla con aspettativa: si era davvero bevuto la storia del cibo? O forse stava solo cercando di fare amicizia con lei? Grace proprio non avrebbe saputo dare una risposta... non quella sera, per lo meno.

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⏰ Last updated: Jun 07, 2021 ⏰

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