"Vi presento Jake Ethan Blanchard Miller. Cristo, sono madre."

"Da grande ci metterà mezz'ora solo per fare una firma," replicò Bran, ironicamente, facendo ridacchiare un po' tutti.

Joel e Lisa si avvicinarono alla creatura appena nata senza riuscire a dare un contegno al loro pianto. Avrebbero allagato un ospedale. Era così piccolo e paffuto.

Simon, con gli occhi lucidi, si abbassò verso il bambino e gli sussurrò vicino all'orecchio: "Sarò per te il cugino più figo del mondo, piccolo."

Poi Joel notò Jake portarsi una mano alla bocca e piangere lacrime silenziose.

"Annie... gli hai dato il mio nome," mormorò.
Annie annuì e si asciugò velocemente con il dorso di una mano tatuata qualche lacrima solitaria.

"Era il minimo che potessi fare, papà."
Jake sorrise, radioso, gli si accentuarono tutte le rughe del viso e ciò fece piangere maggiormente Joel perché era una scena troppo commuovente, dannazione.

Joel sapeva che il signor Jake aveva divorziato con la moglie perché lei non accettava l'omosessualità ne della figlia e ne del nipote.

Si ritrovò a pensare per un attimo anche ai suoi genitori, che avevano rifiutato di assistere al parto della loro figlia e ciò non aiutò affatto a diminuire il flusso delle lacrime.

Era un fiume in piena, poi sentì le braccia di Bran che lo avvolsero stretto per la vita, la sua schiena andò a scontrarsi contro il petto solido del suo ragazzo, che lo avvolse in un involucro caldo e rassicurante.

"Quei cretini di mamma e papà si stanno perdendo tutto questo," disse Lisa, soffiandosi il naso con un fazzolettino.

Già, che fossero dei cretini era decisamente un eufemismo.

Il signor Jake diede un bacio delicato come una piuma sulla fronte di suo nipote. "Benvenuto al mondo piccolo Jake."

"Nostra sorella?" domandò Lisa per entrambi. Joel non ce la fece proprio a parlare, aveva la gola serrata per l'emozione.

Annie sorrise, a Joel sembrò davvero felice come non l'aveva mai vista. "Le stanno mettendo i punti. È stata bravissima e sta bene. Più tardi potrete vederla."

Il bambino emise un vagito che si trasformò in un pianto squillante.

Avevano delle belle ugole i bambini.

"Credo proprio che sia arrivato il momento della prima poppata, o come cazzo si chiama," affermò Annie, cullando piano suo figlio.

Faceva uno strano effetto vedere una donna alta e robusta, piena di piercing e tatuaggi e con i capelli colorati come Annie, stringere tra le braccia una creaturina così piccola.

Simon gli diede una pacca gentile sulla spalla. "Da oggi in poi dovrai iniziare a rivedere il tuo colto vocabolario, mammina."

Annie sbuffò. "Lo so, mi ci devo abituare, datemi tempo."

"Signora, ora dovrebbe portare il bambino dalle infermiere. Ha evidentemente fame e devono fargli anche tutti i controlli di prassi," disse Logan, intromettendosi all'improvviso.

Riesci a toccare la luna?  (Red Moon Saga 2)Where stories live. Discover now