Larry os by Itsjustclaudiax

1.1K 40 6
                                    

La storia è di itsjustclaudiax.

Come sempre, Buona Lettura!

Una chiamata,può cambiarti la vita. Può migliorarla ma può anche peggiorartela. Ecco la telefonata che ricevette Harry Styles decisamente gliela peggiorò.

Il ragazzo lasciò cadere il telefono a terra, in silenzio, riusciva solo a ripetere le parole di quell' uomo che probabilmente era un poliziotto che lo aveva appena avvisato che, il suo migliore amico, Louis, era stato investito da un pazzo ubriaco sulla cinquantina.

Chi cazzo si ubriaca in pieno giorno?

Uno stronzo.

Questo era quello che Harry riusciva a pensare di quella persona che, forse, aveva ucciso il suo migliore amico.

Harry sperava tanto si trattasse di uno scherzo e che Lou, così lo chiamava, stesse bene e da un momento all'altro sarebbe entrato dalla porta e dirgli:

"Harry, non dirmi che ci sei cascato, sei la solita femminuccia", ma quando si trovò nella sala di attesa si rassegnò all'idea che non lo fosse.

I medici si limitavano a dire che aveva lesioni interne, che la botta che aveva preso poteva ucciderlo sul colo e che eravamo fortunati che respirava ancora, che il suo cuore continuasse a battere.

Ora era in sala operatoria da ore per porre fine all'emorragie interne.

Si trattava di una cosa molto delicata, respirava si, ma questo non significava che si sarebbe sicuramente salvato. Harry aveva chiamato i genitori di Louis, che dovevano ancora arrivare; in fondo Doncaster non era molto vicino a Londra, ci sarebbero volute delle ore, ma gli assicurarono che sarebbero arrivati subito.

Dopo il loro arrivo,passarono altre tre ore e finalmente uscì un medico; I tre immediatamente in piedi: "Siete la sua famiglia?"

"Si,siamo i suoi genitori e lui è il suo migliore amico, ci ha chiamati lui per avvisarci dell'incidente."

Il medico li guardò, poi abbassò lo sguardo sulla sua cartellina e disse: "Il ragazzo è fuori pericolo, ora è in coma. Non sappiamo come e quando si sveglierà e con quali danni celebrali, ma per il momento i parametri sono nella norma."

Harry tirò un lieve sospiro, non sapeva quando avrebbe riabbracciato il suo amico, ma sapere che era vivo, che il suo cuore non si era fermato accese in lui una speranza, quella che lo aveva abbandonato nelle ultime ore.

Il medico disse che se volevano avrebbero potuto vederlo, ma solo per cinque minuti, e Harry lasciò andare i genitori, i quali dovevano ripartire al più presto, ma sarebbero poi ritornati.

I giorni passavano, così come le settimane.

Oggi erano tre mesi da quando il ragazzo aveva avuto l'incidente.

Ancora non si era risvegliato, ma i medici continuavano a dire che rispondeva alle cure.

Louis giaceva su un lettino, in una stanza silenziosa dove l'unico suono veniva dai macchinari che segnavano i battiti cardiaci e il respiro di Harry che sedeva ogni giorno sulla sedia vicino a lui.

C'era tutti i giorni, spesso portava un libro, oppure gli raccontava di cosa aveva fatto durante il giorno. Gli afferrava la mano e per un'ora lo rendeva partecipe del mondo di cui lui, ora, non faceva parte.

Era un giorno soleggiato, quando Harry entrò nel reparto per trovare Lou, ma non lo trovò.

Il ragazzo andò nel panico, iniziò a controllare in tutte le stanze sperando che l'avessero solo spostato, si era assicurato che le infermiere l'avrebbero chiamato se fosse successo qualcosa.

Wherever you are. × Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora