Rifugiato Nel Remoto

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Abbasso la luce.
La stanza si apre, all'ombra
Di un fievole barlume.
Riesumo ristoro nel silenzio.

Il qualunque tace.
Mi celo, al buio di uno spettro,
Notorio come afflizione.
Mi occulto, tra le tenebre,
Eclissato dal sentimento. Che mi consuma.

E ascolto, come disturbato l'innaturalezza,
Di una quiete a lungo bramata.

Voglio sprofondare,
In un turbine di depressione,
Solo e immerso nel remoto.
Mi specchio in una risorgiva,
Là dove le fragilità mie, affiorano.

Mentre in me
arde un desiderio,
Di sofferenza.
Mi rifugio, lontano dal resto,
E gemo.

 Mi rifugio, lontano dal resto,E gemo

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La Desolazione Dei Miei GiorniWhere stories live. Discover now