3)SPERANZA

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Kaya era seduta comodamente, avvolta in quell'indifferenza che ormai le aveva fatto perdere ogni singola briciola di entusiasmo; eppure non avrebbe mollato. Avrebbe continuato ad aggrapparsi al su Joe, ai suoi sentimenti facendoli propri, e quell'innaturale condizione era diventata un'abitudine talmente comoda da darle l'illusione di essere felice.

"In fin dei conti adoro passare il mio tempo con lui" diceva la testa.
"Ma manca sempre qualcosa, e i tuoi sentimenti dove sono?" rispondeva quel povero cuore sepolto, ignaro che presto avrebbe potuto essere finalmente libero di vivere.

Kaya non capiva come fosse possibile udire ancora quel sussurro del cuore; lo aveva seppellito con cura non poteva essere reale, ma lo era quante le parole che le lasciava scolpite nella testa. E fu un giorno come tanti altri; avvolto da quell'inconsistente patina grigia, la stessa che fa perdere ogni traccia di entusiasmo, la stessa che Kaya mai si sarebbe aspettata di vedere andare via perché a quel grigiore ormai, era talmente abituata che aveva dimenticato come fosse prima.
Eppure l'universo aveva ingarbugliato quelle trame che raccontano le vite di ciascun individuo, e proprio come quando passa un tornado lasciando il caos dietro di sé, aveva intrecciato due realtà che mai si sarebbero conosciute senza quel rimescolamento di carte.

Fu questione di un attimo; una minuscola ed impercettibile distrazione nella sua routine. E mentre come ogni giorno, si affrettava a scendere dalla metro per correre a lavoro, neppure si accorse del telefono che silenzioso come un serpente, era scivolato fuori dalla borsa. Rimasto lì in un angolo nascosto di quella metro, lontano da occhi indiscreti. E fu solo questione di pochi istanti, quando Kaya si accorse di quell'errore la metro era ormai pronta a ripartire, e nello stesso istante un paio di occhi attenti avevano individuato quell'oggetto dimenticato.
E Kaya sapeva che mai più lo avrebbe ritrovato, perché sapeva bene che nessuno al mondo ne avrebbe mai cercato il proprietario; non poteva certo sapere che quello sarebbe stato l'attimo che avrebbe cambiato ogni cosa. E mentre proseguiva il suo percorso, affranta da quell'evento che aveva scurito i bordi della sua giornata non poteva fare altro che accettare l'inaccettabile.

Fu nel pieno sconforto di quella consapevolezza, che osservando il computer del suo ufficio, vide la mail che avrebbe ribaltato quella brutta giornata. Qualcuno aveva trovato il suo telefono, e ora la stava contattando per restituirglielo. Di sicuro, la verità che ci fosse ancora qualcuno di onesto a quel mondo, era la cosa più bella che le potesse capitare e colpita da quella rivelazione; non potè fermare quella palpitazione furiosa dell'eccitazione.
Chiunque fosse quel James, le stava facendo provare qualcosa per la prima volta dopo moltissimo tempo; aveva smosso qualcosa in quell'impalcatura di sabbia che soffocava il cuore di Kaya, qualcosa che ancora lei non era pronta a vedere. In fin dei conti non si può provare qualcosa per uno sconosciuto solamente perché si mostra gentile nei propri confronti, e poi il cuore sepolto di Kaya era ancora fedele ai sentimenti di Joe.

Eppure, il tornado era appena passato, rovinando per sempre la struttura portante di quell'armatura di sabbia.

La giornata passò in fretta, e Kaya fu sorpresa da quell'eccitazione per l'incontro con James. Non aveva idea di chi fosse, sapeva solo che quell'atto di gentilezza per niente scontata, l'aveva resa davvero felice, e per un attimo quella patina grigia che ricopriva ogni cosa aveva lasciato spazio ai colori. Fu solo un attimo, eppure tornare in quel grigiore costante che conosceva bene, aprì una nuova crepa in quella prigione del cuore.

Ed ora, la speranza che si muoveva insaziabile tra le crepe di quella corazza, era diventata inarrestabile; continuava a crescere ancora e ancora. Ma la speranza può fare male se la si reprime nel tentativo di lasciare le cose immutate, e Kaya che non era pronta a disotterrare quel cuore troppo fragile, lottava invano contro quel germoglio che ormai aveva infettato il suo cuore. E mai aveva sofferto quanto in quell'istante, lo stesso istante in cui ancora una volta aveva cercato di riparare quelle crepe.

"Smettila di farlo, non resisteremo ancora molto" diceva la voce sommessa di quel cuore, che costantemente veniva messo a tacere. Ma Kaya voleva arrivare a quel punto, continuava a scavare sempre più in profondità, nel tentativo di mettere a tacere una volta per tutte quel cuore che decisamente parlava troppo.

-LANA DALLALUNA-

Il cuore si nascondeWhere stories live. Discover now