CAPITOLO 2

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Mercoledì 11 gennaio, Small Hitt.

Marta Shelby:

come al solito la sveglia mi suonò alle 10 precise.

all'inizio, un po' come tutte le altre mattine mi saliva la voglia di continuare a dormire, ma oggi no, oggi se lo avessi fatto Tommy mi avrebbe uccisa, era il giorno della corsa e non potevo mancare.

mi alzai in fretta dal letto e andai subito in bagno a lavarmi, mi misi il vestito che Ada mi regalò un anno fa per il mio compleanno, prima ancora che gli altri partirono per la Francia, era un vestito verde smeraldo, uno dei miei colori preferiti, Ada me lo regalò per questo, ma non solo, il verde smeraldo mi ricordava terribilmente lui

nonostante io quell'anno non lo dovessi vedere, era come se mi mancava la sua presenza, come se l'essere presa in giro in qualsiasi maniera da lui e dai suoi amici idioti mi mancasse. Loro non sapevano io chi fossi veramente, e probabilmente era meglio così.

ad ogni modo, mi vestii e mi truccai leggermente, tanto, truccata o meno, avrei avuto comunque tutti gli occhi addosso, tra gli Irlandesi e gli inglesi non sapevo chi tollerare di più, le corse oramai erano diventate oltre che gare una specie di bordello.

presi la borsa e uscii di casa dove stranamente trovai la macchina di Tommy e Tommy scendere e guardarmi: -sei bellissima Marta, bel vestito, ora andiamo, non voglio far aspettare i nostri ospiti- -certo Tommy, andiamo, ah si dopo la corsa ti devo parlare.- volevo delle spiegazioni, e volevo anche delle risposte.- arrivammo alla corsa e appena scesi dalla macchina iniziai a sentire le voci dei plebei:-salve signori Shelby- -buon mattino signore e signorina Shelby-e così via, adoravo sentirmi elogiata in questo modo, ma nello stesso tempo vorrei essere da tutt'altra parte.

entrammo in stalla e trovammo Arthur e Johnn, Finn era ancora piccolo e non era il caso di farlo venire alle corse. -Ciao ragazzi- -ciao Martolina, Tommy- disse Johnn, cazzo odiavo quel nomignolo del cazzo che mi dava fin da quando ero una bambina, ma nonostante tutto gli sorrisi perché comunque faceva ridere, salutammo anche Arthur, -dov'è Big Brown? è pronto?- -si Tommy, si, andiamo.-

andammo a vedere il cavallo che Tommy prese all'asta, era stupendo, enorme e marrone, proprio come il suo nome, aveva una treccia sulla coda, logicamente fatta da me e Ada. era magnifico.

arrivò Charlie che si prese Big Brown e lo portò dentro, noi andammo a sederci in tribuna, la quale avevamo riservato apposta per i Peaky Blinders.

la corsa era iniziata ed io già alla prima mezz'ora stavo cominciando ad annoiarmi, così decisi di andare a prendere qualcosa da bere per tutti, arrivai al bar e vidi Grace, la nuova cameriera del Garrison che era stata assunta prima che Tommy lo acquistasse, già di primo impatto non mi era entrata proprio a genio, ma non mi stupii di vederla li.

-signorina Shelby! cosa le offro?- sempre con quell'atteggiamento tipico da troia Irlandese. BLEH.

-due bottiglie di whisky- -oh oh oggi ci andiamo pesante eh- ora mi irrito. -ovviamente non sono tutte per me, ora sta zitta e fai il tuo lavoro, e non osare più rispondermi così.- non le diedi nemmeno il tempo di rispondere che già ero uscita dalla stanza, tuttavia mi sentivo un po' in colpa, si è vero, ero stronza, molto, ma non lo so, necessitavo di andare a scusarmi, il che è strano, uno Shelby non si scusa mai.

tornai nella stanza del bar e quello che vidi mi lasciò senza parole.

SPAZIO AUTRICE

ciaoooo!

spero che questo nuovo capitolo vi piaccia, a domaniii!

baci gre ._.

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⏰ Last updated: May 20, 2021 ⏰

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