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CAPITOLO 1.

Martedì 10 gennaio, Birmingham.

Come al solito ero sdraiata sul letto di camera mia con uno dei mei soliti libri in mano, avevo finito tutti i compiti e non sapevo cosa fare per il resto del pomeriggio, quindi mi misi a leggere. Questanno non sarei andata a Hogwarts, Tommy mi aveva detto che per questione di affari di famiglia sarei dovuta rimanere qui con lui e gli altri, non che mi dispiacesse, ma cominciavo a sentire la mancanza dei mei amici, soprattutto di Cedric, il mio migliore amico.

Passai circa due ore a letto a leggere, quado ad un certo punto qualcuno bussò alla porta, era Johnn: -ei Marta, vieni, Arthur ha convocato tutti- mi sembrava strano. -va bene Johnn, andiamo accompagnami. - adoravo mio fratello Johnn, certo adoravo tutti i miei fratelli, ma con lui avevo un rapporto speciale e diverso, con lui passavo interi pomeriggi a parlare di...

-Johnn! Marta! Se state andando da Tommy ditegli di passare dopo.- sentii Charlie dal cantiere, lui per noi era come un secondo padre, dato che il nostro non lo vedevamo da molto. -certo, a dopo Charl.- aggiunsi io, mi sorrise.

Salimmo sulla macchina di Johnn e arrivammo al Garrison, il pub che ormai era diventato nostro, Tommy lo aveva comprato e regalato a Arthur per il suo compleanno, quindi potevamo andarci quando volevamo, questo era uno dei tanti vantaggi di essere una Shelby, in famiglia siamo tanti fratelli, Arthur, Tommy, io, Johnn, Ada e Finn, in ordine di età, io ero la sorella gemella di Tommy, infatti ero praticamente la sua copia al femminile, gli uomini Shelby erano dannatamente belli. Ad ogni modo, arrivammo al pub ed entrammo nella stanza che facevamo riservare per le occasioni importanti, io e Johnn entrammo e trovammo tutti, anche zia Polly e Ada: -finalmente siete arrivati- -si Tommy, ciao eh, a proposito, dopo la riunione vai da Charlie, ti cercava.- -ciao anche a te Marta, va bene dopo andrò da Charlie, ora sedetevi. – prima di sedermi diedi un bacio solla guancia ai miei fratelli e abbracciai zia Polly, ero la più affettuosa della famiglia--perché ci hai convocati Arthur?- chiese Polly -per la corsa di domani, puntano tutti su Big Brown, siamo quasi a 40 sterline per lui.- -bene, limportante è che tutti scommettano, tu e Johnn assicuratevi di arrivare ad almeno 60 sterline, io mi occupo del resto.- ci salutammo e andammo tutti via, io rimasi con Arthur a bere una birra, -allora sorellina, verrai alla corsa non è vero?- mi chiese lui mentre aveva già una bottiglia in mano, il solito ubriacone Arthur Shelby, -si Arthur, verrò, ma dopo aver parlato con Tommy, sai comè, non mi ha ancora parlato di quel famoso affare e del perché sia così tanto importante, non è che tu sai qualcoa?- -si Marta, si, è laffare del secolo, riguarda i Cinesi, ma non ti dirò altro, fai fare a Tommy e fidati di lui.- mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò, lasciandomi lì, da sola, a farmi mille e uno domande.

Tornai a casa e mi misi a scrivere un po', mi rilassava e aiutava a sfogarmi, finito quello presi la macchina e andai a casa di Michael e zia Polly, avevo voglia di un tè, e quale tè migliore se non quello di Polly Gray. Bussai alla porta ma non rispose nessuno, così usai le chiavi che Tommy aveva dato ad ognuno di noi per sicurezza ed entrai, trovai Polly dormire sul divano e non vidi Michael, così decisi di svegliarla, -Polly, ei zia Polly, sveglia- lei ripose solo con dei versi, ma alla fine si svegliò, -che ti serva Marta- -dovè Michael?- -oh è andato da Tommy, doveva parlargli- .ah va bene-

Ma io mi chiedo, perché oggi tutti vogliono o devono parlare con Tommy, e oggi a me non mi ha nemmeno calcolata??!

È tutto così strano.

SPAZIO AUTRICE

ciao ragazzee!

sono nuova, spero vi piaccia questa storia che ho deciso di iniziare.

baci e alla prossima! gre

.Two Lives.Where stories live. Discover now