"Lo so, ma negli ultimi giorni mi sono lamentato un sacco perché non capivo che dovessi fare, e all'ultimo momento Matilde ha preso in mano la situazione... sono un ragazzo pessimo" disse Alex chinando il capo con fare drammatico.

Nicole sospirò annoiata: gli davano fastidio le persone che si lamentavano in continuazione per cose già successe, e anche se quella era la prima volta che il fratellino si innamorava (e pure ricambiato) e che non fosse andata bene, pensava che la stesse prendendo troppo male.

Ma il suo istinto da sorella maggiore prese il sopravvento e si accinse ad aiutare Alex a superare quel viaggio nelle lande desolate della disperazione amorosa. Decise di essere più carina in quelle prime settimane. poi si sarebbe visto.

I due stettero un po' il silenzio godendosi il loro dolce, poi Nicole notò qualcosa nella tasca dei jeans di Alex. "Senti nanerottolo,per caso hai rubato dei soldi da papà e non me lo hai detto?" chiese. "Ma che dici? Se lo avessi fatto papà mi avrebbe già scoperto" disse Alex. E anche se nessuno dei due lo disse sapevano che non sarebbe successo nulla: Pierrick li avrebbe lasciati a loro per qualche compera "dei giovani".

"E allora cosa sono se non soldi?" chiese Nicole. Gli prese l'oggetto sospetto dalla tasca dei jeans e la mostrò al fratello: era un foglio ripiegato più volte su se stesso e si poteva notare una firma scritta con una penna rossa. "Da Ginevra, Matilde e dal magnifico Leonardo" lesse Alex. "Ok?" disse Nicole con una faccia abbastanza confusa.

Alex fini in fretta la torta, poi lo prese e lo aprì, lisciando il foglio facendo sparire in più possibili le varie pieghe sulla carta:

Ciao Alex, come va?!

Volevamo scriverti codesta lettera per dirti alcune cose che non siamo mai riusciti a dirti .
Ma perché ti scriviamo una lettera al posto di una e-mail o di cose simili? Ovvio, così tra qualche anno (quando ti sarai laureato da qualche parte e farai il ragazzo figo nel tuo posto di lavoro) e rileggerai questa lettera ti verrà in mente quest'estate anche se vorresti dimenticartene subito. (Abbiamo sprecato sette fogli per te, sette fogli!)

Avevamo iniziato questa vacanza pensando solo all'abbronzatura, a fare foto fantastiche e ad abbuffarci di insalata greca. Poi ti abbiamo incontrato per caso solo per chiederti informazioni su dove trovare un ristorante (il cibo fa male) ed é inutile dire che dal quel momento la nostra vita, specialmente la tua, è cambiata in modo drastico.

Non immaginavamo di scoprire reperti storici scomparsi, di arrestare ladri come nei film polizieschi ne di scoprire verità nascoste. È stato... strano e anche un po' drammatico.

Non sappiamo se il destino esiste, ma se è così, è sicuro che era scritto da sempre che quel giorno dovevamo incontrarti e aiutarti a fare i conti con il tuo passato. Adesso sarà ancora più difficile per te superarlo ma hai tua sorella, Pierrick e Lucia al tuo fianco e che stanno passando lo stesso come te. Quindi ricorda che non sei solo, perché hai anche noi che ti aiutiamo da lontano (tanti viaggi mentali tridimensionali).

Forse ci metterete del tempo ma siamo sicuri che ci riusciti perché siete la famiglia più tosta che abbiamo mai conosciuto (tranne le mamme, loro non si battono)

Quindi Hasta la vista dai magnifici tre: la magnifica Ginevra, il bellissimo Leonardo e la tenerissima ma non troppo Matilde.

"Ma che carini, ti sei fatto degli ottimi amici" disse Nicole che aveva letto la lettera oltre la spalla del fratello. "Vero" disse con le lacrime agli occhi. Non si aspettava una lettera da parte dei ragazzi, pensava che si fossero già detto tutto a parole ma a quanto pare non era così: avevano cercato di aiutarlo anche da lontano. "Sono veramente delle brave persone, faranno dei passi da gigante in futuro" pensò. Poi notò che sul retro della lettera c'era scritto qualcos'altro.

La girò e si trovò un breve messaggio scritto da Matilde. "Accidenti, ti ha scritto pure lei" disse Nicole sorpresa. "A quanto pare... posso leggerlo da solo?" chiese Alex. "Certo, intanto vado a vedere a che punto è messo papà. Tu non distruggere l'auto!" disse la sorella mentre si allontanava.

Alex sorrise e si sedette su una panchina lì davanti, vicino a due vecchietti intenti a dar da mangiare a dei gabbiani. Rigirò la lettera numerose volte, leggendo spesso quello che aveva che avevano scritto Roberto, Ginevra e Matilde ed evitando il testo di Matilde.

"Chissà perché" pensò. Poi scocciato di essere sempre così insicuro lesse la lettera di Matilde:

Ciao Alex
Volevo scriverti questa lettera solo per darti una risposta a quello che mi avevi chiesto in ospedale:

Ci ho ripensato un sacco in questi giorni, pensando a che tipo di sentimenti provassi per te, se amicizia o amore.

E finalmente posso dirti che sia un sentimento di amore quello che proviamo, ma non sia il momento giusto per fidanzarci: sia che odio le relazioni a distanza, sia che siamo ancora traumatizzati da quello che è successo in queste settimane.

La soluzione migliore è quello di prenderci il nostro tempo per poi vedere.

In tanto,
Cari saluti e con tanto amore
Matilde.

Alex rilesse la lettera una decina di volte prima di appoggiarla sulle gambe. Contemplò in silenzio il cielo azzurro con qualche soffice nuvola sparsa qua e là, poi guardò i negozi e le case sulla via, successivamente una padrona che veniva trascinata via dal proprio Golden Retriver mentre alcuni bambini la inseguivano divertiti. I due vecchietti seduti accanto a lui avevano finito le briciole di pane e si alzarono lentamente, dirigendosi poi verso la sporca fermata dell'autobus dall'altra parte della strada. Alex notò solo la donna indossava un lungo vestito blu scuro e un cappellino di paglia.

"Forse ha ragione Matilde" pensò mentre appoggiava la testa alla panchina, chiudendo gli occhi per non essere accecato dai raggi potenti del sole mattutino. Sorrise tra se e se, annusando l'aria che sapeva di sale, pesce cotto e motore.

"Ehi Alex siamo tornati... ma che fai dormi?" chiese Pierrick avvicinandosi a lui. Teneva in mano dei sacchetti di carta, mentre Nicole sorseggiava a canna una gigantesca bottiglia di Fanta. Era già arrivata a metà bottiglia.

"Tutto bene papà, sono solo felice" disse Alex. "E allora aiutaci con i sacchetti, non finiscono in macchina da soli" disse Nicole, agitando un grosso sacchetto di plastica che teneva nella mano libera. Alex si alzò svogliato e prendendo dei sacchetti. Notò i suoi biscotti preferiti in uno dei sacchetti, insieme a della carta igienica, a della marmellata di pesche e dei pacchetti di carne. Riserve per il prossimo mese a quanto pare.

Caricarono tutto in macchina con fatica, poi Pierrick mise in moto facendo partire una recente canzone di un cantante greco. Alex e Nicole sorrisero e iniziarono a cantarla battendo i piedi a tempo visto che era la loro canzone preferita. Dallo specchietto retrovisore videro il padre sorridere teneramente.

"Ah comunque Nicki, io e Matilde ci amiamo" disse Alex in un momento di paura. "Davvero?" disse la sorella mentre si appoggiava al finestrino, schioccando le dita per seguire la melodia della canzone. Si velocizzavano per poi rallentare a seconda del ritmo, per poi smettere del tutto.

"Già, ma non ci siamo fidanzati. Per quello c'è tempo" disse Alex sorridendo. "Perfetto fratellino scelta saggia" disse scompigliandoli i capelli divertita.

Alex rise cercando di allontanarsi da lei, gridando frasi del tipo: "Molestatrice!", "Sorella malvagia" o "Lasciami vivere strega dei ghiacci!". Decise poi di contrattaccare e difendersi, facendo partire una piccola zuffa. Finirono solo quando furono esausti, appoggiando la testa sulla spalla dell'altro e addormentandosi con un sorriso disteso sul volto.

Vacanze all'isola dei fioriWo Geschichten leben. Entdecke jetzt