Si allontanò a malincuore dal corpo caldo di Joel e strinse le mani attorno al volante per evitare di metterle di nuovo addosso al ragazzo seduto al suo fianco.

Ansimò e si passò la lingua sulle labbra per assaporare un altro po' l'essenza di Joel.
"Cazzo," borbottò.
"Ho fatto qualcosa di sbagliato?" domandò a bassa voce Joel.

Bran lo guardò con la coda dell'occhio. Era tutto arruffato e arrossato, le labbra gonfie e qualche segno dei denti di Bran sul collo.

"No, Joel, non hai fatto niente. Mi sono dovuto allontanare altrimenti ti avrei mangiato e qui non posso. Siamo ancora a scuola, può passare chiunque e linciarci perché siamo due ragazzi gay che si stanno baciando. Normalmente, me ne sarei fregato, ma ci sei tu e non permetterei a nessuno di farti del male."

Joel sgranò gli occhi e iniziò a guardarsi attorno, come se anche lui si fosse accorto solo in quel momento del luogo dove ancora si trovavano.

"Oddio," mormorò, passando entrambe le mani sul viso rosso. "Sto per morire di vergogna."
Bran rise. "Non credo si possa morire di vergogna."
"Fidati, si può," replicò per poi afflosciarsi tutto storto sul sedile consumato del vecchio pick up di Bran.

Bran voleva Joel, lo voleva troppo. Voleva assaporarlo ovunque. Voleva divorarlo.

Si aggiustò poco discretamente il cavallo dei pantaloni e Joel lo notò.
Sgranò gli occhi e li fece viaggiare dall'uccello in tiro di Bran al suo viso un paio di volte.
Bran sghignazzò di nuovo. "Piaci anche al mio cazzo, Joel."

Bran era sempre stato il re della finezza.

Joel distolse lo sguardo e Bran lo vide aggiustarsi anche lui l'uccello nei pantaloni.
"Piaci anche al mio," borbottò senza riuscire, però, a guardare Bran negli occhi.

Bran ispirò profondamente dal naso, strinse maggiormente le mani attorno al volante fino a sentire la pelle scricchiolargli sotto le dita.
"Senti, Joel. Io avrei casa libera, mio padre torna da lavoro questa sera. Se vuoi... ecco, se vuoi potremmo passare un altro po' di tempo insieme," gli propose, stando bene attento alle parole da usare.

Bran voleva scopare.

Però, a Joel non poteva dirlo così esplicitamente. Sperò solamente che il ragazzo non fosse così tanto ingenuo da non saper leggere tra le righe.

Joel lo guardò di sottecchi, di nuovo quelle ciglia bionde che sfarfallarono sensualmente.

Dopo infiniti attimi di silenzio, il ragazzo annuì.
"Vuoi venire a casa mia?" chiese conferma Bran.
Joel annuì nuovamente. "Mi piacerebbe," disse e Bran mise subito in moto il pick up.

Stava vibrando per l'eccitazione e aveva voglia di esultare come un bambino a cui era stato regalato il giocattolo dei suoi sogni.

Avrebbe sfruttato quell'opportunità che Joel gli aveva messo tra le mani fino alla fine.

***

Bran aprì la porta dell'appartamento dove viveva con suo padre con le mani che quasi gli tremavano.

Non era mai stato così agitato in vita sua.

Joel entrò dentro con passo un po' incerto e iniziò a guardarsi attorno.

Bran chiuse la porta, posò le chiavi sul piccolo mobiletto all'interno e appese la giacca all'appendi abiti.
"Dammi la tua giacca," disse a Joel che se la sfilò subito e la passò a Bran.

Joel era davvero tanto magro eppure Bran lo vedeva sgranocchiare spesso cracker e roba simile. Doveva essere proprio così di costituzione.

"Casa mia è piccola, ma per me e mio padre va più che bene."

Riesci a toccare la luna?  (Red Moon Saga 2)Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα