CAPITOLO 2

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Noriaki era appena tornato a casa da quella lunga giornata, ormai era tarda sera. Si diresse verso la camera da letto, incurante di aver lasciato i vestiti sparpagliati in giro. Si era buttato sul letto a fissare il soffitto. L'abitazione era silenziosa, e l'unico suono percettibile era lo spostarsi della lancetta dei secondi dell'orologio. Ripensando a ciò che era successo durante la giornata, aveva preso una fotografia dall'ultimo cassetto del suo comodino. Riguardandola gli vennero in mente tanti ricordi, di come lo aveva conosciuto e di come era nata la loro amicizia in un modo davvero bizzarro. Di come Noriaki, aveva iniziato a nutrire sentimenti forti per lui. Ma sopratutto, di come insieme avevano deciso di intraprendere la carriera nel mondo della recitazione. Passione che entrambi amavano in modo sviscerare. Ma che aveva portato a proseguire per strade separate. Jotaro peró a differenza sua, grazie anche al suo bell'aspetto, ebbe un notevole successo, che ancora adesso cresceva a dismisura. Il rosso all'inizio ne era felice, orgoglioso, in fondo era la persona di cui si era innamorato. E anche se agli occhi del corvino lui era solo il suo migliore amico, lui lo avrebbe sempre sostenuto come meglio poteva. Ben presto peró, il rapporto era cambiato drasticamente, portando entrambi a frequentarsi sempre di meno, a causa dei suoi impegni. Arrivando a frequentarsi sempre più di rado e addirittura a non rivolgersi nemmeno più il saluto. Ormai impegnato e con nuove amicizie, Noriaki si sentiva abbandonato da quel ragazzo. Quel pilastro, che era la loro amicizia si era sgretolata, lasciando posto solo ad un cumulo di macerie. I giorni passavo e il carattere di Noriaki, si era fatto sempre più freddo e aggressivo, portandolo a provare invidia, sentimento che ben presto si fece largo dentro di lui, prendendone il controllo.

"Noriaki kakyoin, tu per me sei e resterai sempre il mio migliore amico"

Aveva letto la dedica posta dietro la fotografia, amava la sua scrittura e questo glielo aveva sempre detto.

"Jotaro io devo dirti una cosa, io, io ti am-"
"non ora Noriaki, scusami ma devo andare"

Quelle parole gli rimbombavano nel cervello. L'unica volta in cui era riuscito a prendere coraggio e dichiararsi.
La cornice, era entrata in contatto con violenza contro la parete. Facendosi in cocci il vetro. Kakyoin ora era seduto sul letto, guardando il disastro sul pavimento. Si prese la testa tra le mani.
"perché? Perchè non riesco ad odiarti Kujo"

"...E STOP!!"
"ottimo lavoro, questa scena andava benissimo" aveva detto il regista. Era passata qualche settimana dall'inizio delle riprese. Kakyoin si tenne a debita distanza dai suoi colleghi, che appena finito di girare la scena, iniziavano a fare gruppo con Jotaro. Congratulandosi della sua recitazione impeccabile.
"non vai da loro? Sembra gente simpatica" aveva chiesto Rohan, affiancandosi a lui porgendogli una bottiglietta.
"no, non mi interessa, sono qui per lavorare, non per fare il club dell'amicizia" aveva detto, prendendo un sorso d'acqua.
"che schifo, tutti a fare il lecca culo, con quello stronzo...ha detto si e no due battute, non ha di certo fatto il monologo dell'anno"
Rohan lo guardava sorridendo.
"tu per me sei stato il migliore, e secondo me dovresti andare d'accordo con lui"
"tu veramente stai sperando con tutto il cuore di essere licenziato..."
"dico semplicemente che dovresti smetterla di ancorarti al passato, la gente può anche cambiare sai?"
Kakyoin guardava nella direzione del moro, vedendolo sorridere. Gli si strinse il cuore, era da tanto che non vedeva un sorriso come quello sul suo volto.
"no Rohan, lui non cambierà mai"
"vado nel mio camerino, a togliermi sta merda di sangue finto, che schifo, se hai bisogno sai dove trovarmi"
Il suo migliore amico intanto lo guardava allontanarsi.
"non ci penserai nemmeno su, vero?"
Gli aveva domandato quasi urlando non ricevendo risposta.

"NORI!"
Il rosso al suono della sua voce aveva accelerato il passo, sperando di arrivare il prima possibile a destinazione.
"NORIAKI ASPETTA!"
finalmente aveva visto la porta con sopra il suo nome.
"Noriak-" la voce si era fatta sempre più vicina, ormai scappare era troppo tardi.
"che c'è? Che vuoi? Non vedi che se non ti rispondo è perché forse non mi va di parlare con te?"
"pensavo che non mi avessi sentito"
"sbraitatando così ad alta voce il mio nome, era impossibile non sentirti Kujo, che cosa vuoi?" aveva chiesto incrociando le braccia al petto.
Il corvino aveva fatto un passo verso di lui, facendo indietreggiare Kakyoin che aveva sbattuto contro la porta.
"sei stato davvero bravo, volevo farti i miei complimenti, hai recitato alla perfezione"
"ok, ora levati dal cazzo"
Si era girato dandogli le spalle, cercando di armeggiare con la maniglia che non accennava ad aprirsi. Una presa si fece forza sul suo braccio, facendolo voltare inchiodandolo alla superficie, facendo sì che con il braccio non ebbe via di fuga.
"non farmelo ripetere... Levati"
"Lo sai che detesto quando la gente non mi guarda negli occhi mentre mi parla"
Mettendogli due dita sotto il mento gli fece alzare la testa. Una piccola risata gli era uscita dalla sua bocca.
"cosa c'è di così tanto divertente?"
"i tuoi occhi"
"cosa!?"
"il tuo sguardo... è lo stesso di quando eri ragazzo, forte e determinato..."
Kakyoin si era liberato dalla sua presa, sentendosi a disagio.
"te lo richiedo, che cosa vuoi?"
"chiederti scusa Nori, mi dispiace per quello che ti ho detto l'altro giorno"
"però lo hai detto, ma è la verità, essere accusati di molestie sessuali nei confronti di una collega, questo si che è mandare a puttane la propria carriera"
Jotaro strinse le mani a pugno.
"è vera questa cosa Noriaki?"
"dovresti conoscermi bene per sapere che non è così"
Ad interromperli, fu un uomo sulla trentina.
"Jotaro, ti ho cercato ovunque..."
"Kira, non è il momento"
"come non è il momento, hai fan che ti aspettano la fuori, autografi, foto, mica vuoi farli davvero aspettare"
Il corvino guardava Kakyoin come se stesse aspettando un approvazione da parte sua.
"avanti Jotaro, ascolta il tuo manager, la gente ti acclama, ti vuole e ti brama"
"Kakyoin ha perfettamente ragione, andiamo! LA FAMA NON SI FA ATTENDERE!! " aveva urlato con enfasi prendendo l'attore dai capelli neri per un braccio,per poi trascinarlo via da lì. Il rosso lo vide allontanarsi.
"tanto sei sempre stato bravo ad andartene..." aveva sussurrato, sapendo che quelle parole non gli sarebbero mai giunte alle orecchie.

Kakyoin si era sciacquato via tutto ció che rimaneva del trucco. Guardava la sua stessa figura riflessa allo specchio, facendosi pena da solo. Il suo volto era stanco, segnato dal fumo e dall'alcool. Gli occhi invece erano solcati da grandi occhiaie. Si passava la mano sul viso, analizzando ogni particolare.

"maledetto, perché non mi lascia in pace" aveva pensato ad alta voce. Kakyoin aveva ragione, sapeva che uno come lui non poteva cambiare. Ma in quel momento aveva sperato, anche se per poco, lui ci aveva creduto. Si era illuso, che Jotaro lo avesse messo al primo posto, davanti alla carriera, davanti al pubblico, davanti a tutto. A riportarlo coi piedi per terra, fu il continuo bussare alla porta.
"arrivo, datti una fottuta calmata"
Una volta aperta la porta si era ritrovato davanti a sé un uomo.
"tu saresti?"
"Ma come, sono io Brando..."
Kakyoin aveva spalancato gli occhi incredulo.
"ah, senza trucco e tutina gialla non ti avevo riconosciuto, a cosa devo questa tua visita molto inaspettata?"
"semplicemente portarti un caffè"
"g-grazie"
Prese il bicchiere che teneva tra le mani.
"non sembri un tipo che parla molto, sei sempre in disparte da tutto e da tutti"
"diciamo che odio le pessime compagnie..."
"intendi Jotaro?"
"è così evidente?"
"probabile" gli era scappata una risata.
"ti va se ti faccio compagnia fino all'uscita?"
Kakyoin lo guardava con un sopracciglio alzato, non capendo del perché di quella insolita proposta. Per poi rilassare il volto nel momento in cui prese la decisione di assecondarlo.
"fammi prendere la giacca"

Jotaro si era ritrovato in mezzo ad una folla di gente che chiamava il suo nome. Ragazzine che si spintonavano tra di loro, volendo a tutti costi raggiungerlo. Il corvino sorrise il più possibile, cercando di nascondere il suo disagio. Mentre era intento a fare la foto con una di loro, aveva origliato un discorso tra due fan.
"Jotaro è molto meglio di Kakyoin comunque"
"già, ma poi hai sentito la notizia?"
"si, poverina quella donna, mi fa proprio ribrezzo ora, che schifo di uomo"
"da quanto ho capito era anche ubriaco..."
"pure? Bah, mi è caduta in basso come persona"
Il corvino non sapeva che dire. Rimase inerme dopo aver udito  quelle parole. Come sempre, di fronte ad ogni situazione che riguardavano quel ragazzo, non sapeva mai né come comportarsi né come reagire. Si sentiva un idiota, quel giorno voleva risolvere, dirgli tutto ciò che non era riuscito in tutti questi anni. Quello che voleva era solo riaverlo indietro, chiedergli scusa per averlo abbandonato,per averlo ferito. Aveva di nuovo rovinato tutto come al suo solito. In quel momento però, non aveva detto nulla per difenderlo. Lasciandolo ancora una volta da solo contro il mondo.
Da lontano nel frattempo lo aveva visto, il soggetto dei suoi pensieri , allontanarsi con un altro. Sapeva benissimo chi era, e vederli insieme, gli fece provare un sentimento di rabbia incontrollata.

Stardust: Fall in love with me Where stories live. Discover now