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Grazie mille a chi comincerà questa storia e deciderà anche di continuarla,
se siete tra quelle persone ho già pronta per voi una fornitura a vita di pizza a domicilio e un ragazzo figo a portarvela <3

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Va bene, partiamo dal fatto che la mia vita non è nulla di fantastico, davvero, è letteralmente una noia mortale.

Non ho mai avuto un ragazzo, devo ancora dare il primo bacio e mi considero un elemento a dir poco inadeguato per avere una relazione futura caso mai Dio vorrebbe che accadesse.
E prima che lo pensiate, no, non sono la classica brava ragazza vergine come la Madonna che aspetta il principe azzurro.
Chiariamo, non sono il tipo che appena si trova davanti un ragazzo vorrebbe farci qualcosa, ma non sono neanche una santarellina.

Sulla carta d'identità segna che ho diciassette anni ma nella mia testa è come se ne avessi poco meno di cinque.
L'idea di diventare grande non mi è mai piaciuta, ed il perché è abbastanza intuibile: ho paura.

A volte mi perdo a guardare i miei genitori e a osservare le vite che conducono, e mi chiedo "diventerò come loro?".
La risposta mi spaventa a tal punto che smetto di pensarci e mi metto a fare altro perché la sola idea mi fa rabbrividire.
Crescere significa prendersi delle responsabilità, cominciare a cavartela da sola, interagire con un mondo diverso, dove le preoccupazioni non sono più le semplici interrogazioni o le verifiche a scuola.

Devi cominciare a preoccuparti della tua vita, di come vuoi che prosegua, altrimenti potresti trovarti sotto un ponte senza un lavoro e con un gatto randagio di nome Nemo a farti compagnia.

L'anno prossimo farò diciotto anni, diventerò un adulta per la società, ma per me sarà come se non fosse cambiato nulla.

Nonostante la consapevolezza di essere ogni anno sempre più vicina dal diventare una trentenne depressa e senza un lavoro, faccio finta di nulla e lascio scorrere i miei anni da adolescente tra la scuola e la mia asocialità verso il mondo.

Lo so di non essere Peter Pan, il che mi rende triste come non so cosa, ma nessuno mi vieta di tenere in vita la bambina vivace dentro di me.

A volte però, anche se non sembra, è difficile non pensare al fatto che stai crescendo e che sei a tanto così dal diventare ciò che non vuoi.
È difficile perché ci deve essere sempre qualcuno a ricordarti che è arrivato il momento di prendere certe decisioni per il tuo futuro, cominciare a programmare ciò che vuoi fare nella vita e bla bla bla.

Mamma e papà me lo dicono continuamente.

Oltre ad essere stressante è anche molto fastidioso.

E irritante.

Il loro piano è quello di farmi entrare in una buona università dopo il liceo e seguire alcuni corsi che mi introdurranno nel mondo del lavoro, il che, però, non è nei miei di piani.

Per quanto mi riguarda sarò esclusivamente io a decidere cose fare della mia esistenza, con chi voglio trascorrerla e soprattutto come.

La vita è bella perché ti da la possibilità di viverla, e fino a che non ci sarà un qualcosa o un qualcuno che me lo impedirà, farò quello che voglio.

E ho detto tutto.

"Mamma, io esco, torno stasera!" dico scendendo le scale con sottobraccio il mio amato skateboard blu.

È un regalo che mi ha fatto mia zia Jennie al compleanno dei dodici anni e non riesco a separarmene.
Desideravo uno skateboard tutto mio praticamente da sempre e visto che mamma e papà non hanno mai voluto comprarmelo, mia zia decise di farmelo come regalo e io per questo le sarò per sempre grata.

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