Capitolo 19

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Canzone del capitolo: let's hurt tonight- one republic 



Come ogni mattina da circa due settimane, mi svegliai di colpo dal mio sonno verso le cinque del mattino. Come ogni mattina da circa due settimane, non riuscivo a ritornare nel mio stato di completa quiete e così, come ogni mattina da circa due settimane, aspettavo con indifferenza che il sole sorgesse, cercando qualche strano motivo per cui anche quella mattina avrei dovuto mettere piede fuori dal mio letto. Ma, dato che non ne trovavo nemmeno uno, attendevo le dieci, così che la spinta mi venisse data dal senso di fame. 

Borbottando un lamento, mi scoprii della mia trapunta, mi infilai le pantofole e attraversai la mia camera, sorpassando il corridoi e scendendo le numerose scale che mi dividevano dalla cucina. 
Appena dentro la stanza rinfrescata, notai l'assenza di mia madre. Mi occorse qualche minuto prima di rendermi conto dell'orario, e solo dopo supposi che stesse a lavoro da già tre ore. 
Versai del succo d'arancia in un bicchiere e ne sorseggiai rapidamente il contenuto, accompagnando alla mia bevanda uno snack al cioccolato. Per fortuna quel giorno era abbastanza soleggiato, e non rispecchiava affatto il mio umore. 

Salii sopra e mi spogliai mentre raggiungevo il bagno. Avevo bisogno di una doccia, una doccia bollente. Una doccia che avrei sperato potesse togliermi la pelle di dosso. 
Senza Harry mi sentivo esattamente così, senza nulla. Mi sentivo a disagio, fuori posto...perché, in effetti, con lui avevo trovato il mio posto nel mondo. Un angolo di paradiso. 
Mi infilai sotto il getto d'acqua rovente e cominciai ad insaponarmi, sperando che con l'acqua, anche i pensieri potessero scivolarmi addosso. 
Pensieri che mi martellavano, che ritenevo spesso distruttivi, che mi mettevano dinanzi una realtà che cercavo di allontanare il più possibile. Cercavo di auto-convincermi che quello fosse un giorno come gli altri, ma era molto molto di meno.Quello era un altro giorno senza il mio migliore amico. 

Dopo una ventina di minuti pensando al gioco d'azzardo e ai pony, così da non incrociare l'argomento di Harry, uscii dal box doccia, avvolgendomi un asciugamano intorno al corpo e passandomene un'altra tra i capelli. 

Vestiti, deodorante e phone. Stessa routine, ogni stramaledetta monotona mattina. Che spreco, quel tempo passato a evitare il proprio riflesso allo specchio per paura di non piacersi. 


Prima che potessi passare un altro pomeriggio ad oziare sul mio divano, saltando da un canale televisivo all'altro alla ricerca della sitcom perfetta, qualcuno bussò il campanello.
Stranita, dato che non aspettavo nessuno, corsi verso la porta, aprendola e notando la figura di Harry in piedi al mio zerbino. 
Non dissi niente. Non avevo niente da dire, e tutte le parole che avrei potuto dire mi si fermarono in gola. 


Harry fece un passo verso di me. <<Cosa ci è successo?>> mormorò. La sua voce era tormentata e abbastanza straziante da farmi rallentare il battito cardiaco. <<Qualche mese fa eravamo pronti ad ucciderci l'uno per l'altro. Cos'è cambiato adesso?>> quella domanda, più di porgerla a me, sembrava farla a se stesso. 
Tacendo, decisi di spalancare la porta, aprendogli l'ingresso. 
Harry sospirò e, esitante, entrò in casa mia. Si guardò intorno come se non vedesse quella casa da troppo tempo. E, in effetti, era proprio così. Si sfilò la giacca, poggiandola sull'appendi abiti e mi seguì in soggiorno, sedendosi accanto a me sul divano. 


<<Vuoi dirmi qualcosa?>> scattai. Non volevo sembrare antipatica, nervosa o fredda, ma neanche commossa e amorevole. 


<<Si. Io....>> cominciò <<mi rendo conto che mi manchi, tanto. Mi manchi talmente tanto che a volte mi fa male. Cammino per strada e sento questo dolore, proprio qui>> si indicò l'addome <<che mi costringe a fermarmi. A volte, mentre sto steso sul mio letto, e tu mi passi rapidamente per la testa, il mio cuore comincia a perdere qualche battito e respirare mi diventa difficile. A volte mi sembra di impazzire perché ti vedo anche dove non ci sei. E....>> sospirò, abbassando lo sguardo. <<Mi dispiace, tanto. Non perché io abbia fatto qualcosa di male nei tuoi confronti, anzi, il solo pensiero di farti soffrire mi uccideva. Semplicemente perché ho permesso che questo accadesse>> 

IN REVISIONE - Tutto per il mio migliore amico (Harry Styles)Where stories live. Discover now