Ormai sono passati un po' di giorni dal mio incontro con Davide, l'ultima persona che ho visto prima di sprofondare nel mio solito silenzio.
Guardo tutti i fogli di carta sparsi sulla mia scrivania, pieni di scritte, ormai il bianco del foglio e il marrone della scrivania si intravedono soltanto.
"te ne vai come io fossi niente"
Vado verso il bagno e mi guardo allo specchio, le mie occhiaie sempre presenti, ma stavolta più evidenti, da quanto non dormo?
Quando ritorno in camera - prigione- scorgo un foglio bianco che avevo lasciato sul comodino, Dio solo sa il motivo.
Decido di accendere il camino, forse per il freddo, o forse per bruciare quel foglio inutile, poi mi ricordo di non aver ancora letto quella che sembrava una lettera....
"di Davide? Non credo, ma di chi può essere"
Mi accomodo sul camino per sentire più caldo e inizio a leggere finché non ci riesco più per colpa delle lacrime.
"che coglione"
"adesso che faccio"
"non posso semplicemente chiamarlo" mi ripeto per autocinvincermi "sarebbe troppo semplice e infantile"
Dopo vari pensieri, ripensamenti e decisioni decido di agire e basta, agire col cuore, "fanculo la ragione" mi dico. Corro in bagno e mi trucco, torno in camera e mi cambio e poi parto per andare da LUI, non mi importa più di niente, non sono più in me... O forse non sono mai stato così vivo... E innamorato, in cosa mi stava trasformando?
"chissà se ho il suo indirizzo da qualche parte..." continuo a dire mentre corro per casa.
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Ultimamente non esco molto, al contrario del solito, sono sempre a letto, sempre triste, sono fuori da me e me lo merito.
"ritorna da me, ti prego" dico a un punto a caso della stanza "mi dispiace"
Mi ero completamente dimenticato della lettera mediocre che gli avevo scritto, "l'avrà letta? Probabilmente l'ha buttata", e mi rimetto sotto le coperte, così passano le mie giornate
"spero che non stia male"
Suonano al citofono. Il suono del citofono mi ha sempre confortato, come se dall'altra parte ci fosse qualche anima venuta per salvarmi o per scacciare i miei demoni.
"chi è?" dico tremando
