Capitolo 17

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Eccolo che entra e corre verso di me.

"Hey, cosa è successo?" dice sedendosi accanto a me.

Io lo abbraccio, ho bisogno di sentirmi al sicuro, infatti mi stringe tra le sue braccia.

"Andiamo via?" chiedo piano.

"Certo" dice lui alzandosi.

Prendo le mie cose, chiudo tutto e andiamo a casa.

Durante il tragitto non spiaccico parola.

Lui ogni tanto si gira e mi guarda, ma non dice nulla.

Entriamo in casa e mi abbraccia, scoppio a piangere di nuovo.

Non credo di meritarmi tutto questo.

Per fortuna Emily non c'è, non voglio che mi veda cosi.

Andiamo in camera e ci sdraiamo abbracciati sul letto.

"Mi dici che succede?" chiede lui.

"Preferirei di no" dico io.

"Nina, per favore" dice lui.

"David è venuto in libreria" sussurro.

"Cosa ha fatto?" chiede già nervoso.

"Mi ha baciata e ha cercato di..." scoppio a piangere di nuovo.

"Non ci è riuscito vero?" dice lui e io nego con la testa "Dio menomale, come ti senti?" mi guarda.

"Uno schifo" dico io.

"Cerca di non pensarci d'accordo?" dice lui e io annuisco.

Continua ad abbracciarmi e lasciarmi baci sulla fronte.

"Io e Emily non abbiamo spaccato niente" dice cercando di cambiare argomento.

"Bravo, ci tieni alle tue palle" rido leggermente.

"Si abbastanza" ride anche lui.

"Ti amo tanto" dico abbracciandolo " Tanto tanto"

"Oh, la mia bimba" dice lui mettendosi seduto e mettendo me a cavalcioni su di lui "Anche io ti amo, da morire"

Metto le braccia attorno al suo collo e lo abbraccio.

"Ti devo dire una cosa" mi dice lui.

"Dimmi" dico io allontanandomi leggermente per poterlo guardare.

"3 anni fa ti ho vista" dice " A Roma"

"Cosa?" chiedo.

"Era presto, saranno state le 7:30, eri al Colosseo e stavi leggendo un libro...ti sono passato accanto ma non mi hai visto" dice.

"E perchè non mi hai parlato?" chiedo io.

"Non lo so, non sapevo che dirti, quindi ho preferito lasciarti stare" dice lui "Ma cosa facevi cosi presto al Colosseo?"

"Ti ricordi quando sono venuta da te per farti una sorpresa? Ci siamo svegliati di notte e siamo andati li, ed era tutto tranquillo, non c' era nessuno, se non noi due" dico.

"E chi se lo dimentica" sorride leggermente.

"Andavo li quando venivano Zine e Fede, molto spesso mi dicevano che dovevo dirti di Emily, quindi ci andavo per pensare" dico "Quando mi sei passato accanto probabilmente ti stavo pensando, ma non ti ho ne visto ne sentito perchè mi perdo in un altro mondo quando penso a te"

Lui sorride e mi stringe.

"Io ti voglio nella mia vita per sempre, e spero che tu voglia lo stesso perchè sono pronto a smetterla di fare stronzate, e stare con te, per renderti felice e te lo meriti hai cresciuto tutta sola una bambina e fattelo dire, hai fatto un lavoro perfetto, quindi ora hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te, e quel qualcuno voglio essere io" dice.

"Ti amo, e grazie davvero Ale, per essere qui, per avermi perdonata, per tutto quello che fai per Emily e per me" dico io abbracciandolo forte.

Rimaniamo abbracciati per un paio di minuti e lui mi accarezza la schiena.

"Hai fame? Mangiamo qualcosa?" chiedo io.

"Si un pochino" dice lui.

"Che vuoi che ti faccia?" chiedo io.

"Quello che vuoi tu" dice.

Mi viene un idea.

"Facciamo una torta alla Nutella?" chiedo sorridendo.

"Tuffo nel passato?" chiede lui e io annuisco sorridendo "Si, andiamo"

"Guai a te se mi sporchi" dico io.

"Sai che lo farò" dice lui sorridendo.

Metto tutto l'occorrente sul tavolo e inizio a fare tutto mentre lui mi guarda.

"Avevo provato a baciarti quel giorno" dice sorridendo.

"Mh-mh e io ti avevo detto di no" dico io.

"Ero già molto preso da te" dice.

"Ovvio" dico vantandomi e lui sorride.

"Sei una delle poche persone di cui mi sono fidato e a cui ho voluto bene da subito" dice.

Io sorrido.

So quello che abbiamo passato, io ho provato un effetto speciale per lui quasi subito, ed era una cosa che un pò mi infastidiva dato che non mi piace legarmi troppo alle persone.

"Lo stesso vale per me"

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Amati Sempre 2 - Alessandro CasilloWhere stories live. Discover now