Shunaja: Non ti vergogni ad essere soddisfatta di avermi quasi rotto il muso? Cosa sei, una macchina da guerra?
Clarity: Non scaldarti tanto, era solo un gioco!
Shunaja: Se solo avessi avuto una palla di cannone, l'avrei lanciata dritta su quel tuo orribile ghigno.

L'avversaria scoppiò a ridere seguita dalle altre, con una risata forse addirittura più forte della sua; venne a crearsi una situazione ancora più straziante.

Clarity: Tu? Lanciarmi.. Una palla di cannone? Ma se neanche sai sfruttare la caratteristica principale della tua specie. Sei troppo innocente e troppo incapace per farlo. Guarda me, sono una volpe e a differenza tua non ho acquisito il carattere di un insulso coniglietto.

Shunaja si ritrovò immobile, senza sapere cosa fare, mentre i denti nella sua bocca si stavano consumando a furia di stringerli. Ciò che aveva detto Clarity era la pura verità: molto spesso veniva derisa per via del fatto che non cacciasse nel suo carattere il pregio più comune della sua specie, ovvero la furbizia. Lei, al contrario, si presentava sempre come la più innocente, onesta, odiava mettersi contro altri animali.
Quell'episodio le era rimasto in testa per tutta la notte precedente, non riuscì addirittura a dormire per via delle continue paranoie che la tormentavano. Sua madre in quel momento non poteva certamente tirarsi indietro, cercò dunque di offrire qualche buon consiglio per aiutare la figlioletta.

Mamma di Shunaja: L'unica cosa di cui hai bisogno è saper dimostrare quanto tu possa essere diversa da tutte le altre volpi, come tu riesca a sentirti unica restando del tuo pensiero... Vedrai che così le cose andranno molto meglio.
Shunaja: Ci proverò, grazie mamma. Adesso scappo, altrimenti farò tardi, ciao!

Con un balzo raggiunse in poco tempo l'ingresso dell'abitazione e uscì di casa.

Appena mise fuori il naso, respirò beatamente l'aria mattutina, assaporandola completamente

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Appena mise fuori il naso, respirò beatamente l'aria mattutina, assaporandola completamente. Pur sentendosi ancora un po' oppressa, l'aria mattutina le fece cambiare umore. I raggi del sole non la disturbavano affatto, riuscivano a riscaldarla di poco, anche sotto il pelo che si era ben sistemato prima di uscire. Con passo non affrettato, sorpassava le altre case del quartiere; le piaceva vedere che queste si svuotassero freneticamente dai genitori che accompagnavano i loro cuccioli a scuola, o che altrettanti animali adulti corressero per giungere in tempo a lavoro. La terra sotto le sue zampe non era affatto umida, al contrario, era proprio il periodo adatto per le belle giornate di sole: finalmente dopo lunghe giornate piovose, quel quartiere era tornato attivo, tanto che le parve fossero passati mesi dall'ultima volta.
Arrivò verso il suo istituto, senza alcun presentimento negativo, ormai il cattivo umore per quell'episodio sembrava sparito. Nell'aula trovò, come previsto, i suoi compagni di classe, ma quando da lontano sentì nuovamente delle risate di gruppo, intuì fosse Clarity. Inconsapevolmente iniziò a sentire ansia. Shunaja era consapevole che non si meritava di provare quel sentimento, poiché non aveva fatto nulla di sbagliato. Fino a quel momento era presente solo lei e la sua coscienza pulita.
Quando le zampe di quel gruppetto oltrepassarono la porta della classe, non le restava altro che doverle ignorare. Non le volse per niente lo sguardo. Era così presa dall'iniziativa di lasciar perdere ciò che era accaduto il giorno precedente che non le avrebbe neanche chiesto che ore fossero.
Passate due ore sembrò tutto tranquillo, anche se ogni tanto si scostava dal suo posto come infastidita. Stranamente aveva un gran prurito proveniente dalla sua coda, ma non le parve di ricordare di essere entrata in qualche cespuglio con delle pulci. Quando arrivò l'ora di chimica, si spostarono nel laboratorio. L'insegnante di scienza aveva chiesto a Shunaja di mantenere le provette e, man mano che procedeva con la reazione, gliele avrebbe dovute passare con ordine e delicatezza. Inaspettatamente, uno spasmo prese il sopravvento nella sua coda per il prurito imminente, che tutto ad un tratto fu intenso. Involontariamente aveva fatto rovesciare le provette, che provocato o in seguito un'esplosione. Una nube di fumo pervase l'intero laboratorio e immediatamente l'insegnante si assicurò che nessuno si fosse ferito o ustionato. La volpe, rintanata sotto la cattedra, tremante per il guaio che aveva appena combinato, si rimise in piedi, consapevole che avrebbe ricevuto una sgridata che non avrebbe mai più dimenticato in vita sua. Sapeva che la sua nemica aveva visto tutto, riusciva a sentire ancora una volta in lontananza la sua risata spregevole. Quando la docente recuperò Shunaja, guardò la sua coda e indietreggiò spaventata, facendola persino preoccupare. La volpe, affacciandosi, scoprì che le era spuntato un bocciolo sulla coda.
Dopo l'arrivo, i suoi genitori, a cui era stato richiesto di venirla a prendere, vennero convocati dal preside. Entrati nell'ufficio, un'enorme pantera nera era lì ad aspettarli, seduta su una sedia girevole, con un'immensa biblioteca alle sue spalle. Li invitò poi ad accomodarsi.

Preside: Mi è giunta voce che vostra figlia abbia involontariamente fatto cadere delle provette contenenti del materiale pericoloso se messo tutto insieme, non solo causando un'esplosione, ma distruggendo alcuni attrezzi del nostro istituto.
Papà di Shunaja: Signor preside siamo davvero desolati, non lo ha fatto apposta, nostra figlia è sempre stata educata e non è certo un soggetto a cui piace far dispetti...
Mamma di Shunaja: In che modo possiamo risarcirla?

La piccola guardava il vuoto, sporgendosi ogni tanto verso quel bocciolo che le era spuntato sulla coda.

Preside: Non c'è bisogno che restiate a giustificare la vostra figlioletta, i docenti mi parlano anche molto bene di lei. Il motivo per cui vi ho convocati è per spiegarvi la verità dietro il bocciolo che è spuntato all'alunna.

Shunaja alzò lo sguardo, sorpresa e sollevata. Non avrebbe mai immaginato che non fosse il guaio che aveva combinato il motivo per cui era stato chiesto ai suoi genitori di venire a parlare con il preside, anzi, si ricredette dal pensare che questo fosse un essere maligno e severo. A quella rivelazione, immediatamente furono tutti orecchi per sentire ciò che egli aveva da dire.

Preside: Codesto fiore è il segno del possesso delle doti nascoste per entrare nella "Mystic Gems Factions Academy", un'Accademia non molto lontano da qui. Vostra figlia è una dei pochi esseri in questo regno a poter prendere parte a questa scuola, occasione più unica che rara. questo fiore spunta a un solo animale di ciascuna specie.

Preside: Attraverso la spedizione di un certificato, sarete contattati dall'istituto che vi inviterà in meno di 5 giorni alla cerimonia di benvenuto assieme agli altri animali dotati di bocciolo sulla coda come il suo

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Preside: Attraverso la spedizione di un certificato, sarete contattati dall'istituto che vi inviterà in meno di 5 giorni alla cerimonia di benvenuto assieme agli altri animali dotati di bocciolo sulla coda come il suo. Una volta entrata a farne parte, sarà libera di decidere in quale fazione vorrà risiedere, tra alchimisti e detective
Papà di Shunaja: Chi si sarebbe mai aspettato cosa il destino avesse riservato per la nostra Shunaja..
Mamma di Shunaja: Me lo sono sempre sentita che avrebbe preso dalla nonna!
Papà di Shunaja: Ah, dovevo darti ragione...
Preside: Ascolta bene signorina... Questo fiore non devi darlo a nessuno, lascialo lì sulla tua coda, Ci penserà il personale scolastico alla cerimonia.

Senza esitare, ella annuì entusiasta. Era contenta di tutto ciò che le stava accadendo, finalmente per la prima volta poteva sentirsi superiore. Era sicura che prima o poi, sia Clarity, sia le sue amiche, si sarebbero dovute pentire per tutte le cattiverie che le avevano fatto, dall'inizio fino alla fine. Prima di questo avvenimento non aveva mai provato tanta felicità: era pervasa da un senso di determinazione, spinta dalla grande volontà di impegnarsi al massimo appena sarebbe entrata a far parte dell'Accademia. La sua intenzione era di mostrare a tutti coloro che l'avevano lasciata da parte di essersi sbagliati. Non vedeva l'ora che quel bocciolo sulla sua coda sbocciasse; le avrebbe permesso in pochi giorni di iniziare la sua nuova avventura.

The Mystic AcademyWhere stories live. Discover now