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Due giorni dopo.

I funerali di  Stephen Vincent Strange, vennero svolti in una piccola casa in campagna, fuori dalla città di New York.

Gli Avengers erano in disparte, avvolti nei loro abiti neri mentre Christine Palmer era in prima fila, avvolta nel suo tubino nero, mentre lasciava andare una piccola ghirlanda di fiori bianchi nel lago.

Era una cerimonia semplice ma d'effetto. C'erano tutti i vecchi colleghi di Strange, a loro era stato detto che era stata una delle tante vittime dell'attentato, mentre Wong si occupò di dire a Christine la verità, che Strange era morto da vero eroe.

Bruce e Clint stringevano le mani di Natasha. Tony, Barnes e Steve si trovavano sotto un enorme albero, cercando di ripararsi dal sole cocente di Maggio.

Wanda e Visione si stringevano la mano, cercando di confortare Wong.

Alex era più in disparte di tutti, non aveva parlato molto in quei due giorni. Si trovava qualche metro lontano dalla sua squadra, con la spalla appoggiata al muro di legno del vecchio cottege di Strange, mentre osservava con occhi vispi la ghirlanda allontanarsi dalla riva.

Non aveva nemmeno avuto il tempo di parlarli, di chiederli qualcosa su di lui, del suo passato, niente, non aveva avuto il tempo di conoscerlo meglio.

Stephen, invece, non ci aveva pensato due volte, anche se era stato assente per la maggior parte del tempo, aveva deciso di sacrificarsi per lei, per Alex, mandando in fumo tutti i suoi piani futuri, solo per amore.

«Mi mancherà.» mormorò la ragazza.

Nick Fury la raggiunse, mantenendo la sua postura eretta, con lo sguardo fisso verso l'orizzonte.

«Strange era un'ottima risorsa, ha fatto quel che ha fatto per permettere che tu possa vivere, che noi potessimo vincere.» mormorò l'uomo senza peli sulla lingua.

«Le persone non si dovranno più sacrificare per me, da oggi in poi.» rispose dura la ragazza per poi spostarsi dalla sua posizione iniziale e camminare lontana da tutti, lontana dal dolore.

Steve guardò la sua ragazza allontanarsi, aveva cercando di sentire la conversazione con Nick, ma con scarsi risultati.

In quei due giorni lui e Alex non avevano parlato molto, sembrava come se la ragazza si fosse di nuovo rinchiusa in sé stessa, come se avesse rimesso tra lei e gli altri la sua vecchia barriera di ghiaccio, ma questa volta Steve la trovò quasi impenetrabile.

Tony gli disse solamente che forse Alex aveva bisogno di tempo per elaborare il lutto di Strange, ma a Steve c'era qualcosa che non tornava.

Alex entrò nel cottege, aprendo il suo borsone nero e mettendoci dentro tutti i suoi vestiti, non preoccupandosi di posizionali in maniera ordinata. Era giunto il momento.

Ieri sera aveva comunicato a Wong tutte le sue perplessità, tutti i suoi dubbi e tutte le sue paure riguardati i suoi nuovi poteri, perché Alex si sentiva diversa.

Dopo lo scontro con Hela, la ragazza aveva assorbito non solo i poteri del Tesseract, ma anche quelli della divinità asgardiana, e cosi da diventar non solo più potente ma anche più pericolosa.

Alex aveva paura, aveva paura di non riuscire più a controllarlo, aveva paura di diventar una nuova Hela o peggio, aveva paura di quello che lei potesse fare.

Wong si era offerto di aiutarla, ma questo avrebbe significato portarla in un luogo sicuro e poco conosciuto, cosi entrambi avevano deciso di partire per il Wakanda.

T'Challa era stato già informato di tutto e la sera stessa, mentre Kelly, Sam, Pepper e le bambine avrebbero fatto ritorno a casa, lei e Wong avrebbero preso un jet notturno e sarebbero scomparsi per sempre.

Endless - Marvel fanfiction.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora