56. Nel sotterraneo

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La nuvola di cattivi sentimenti che le pesava sulla testa si sollevò improvvisamente quando riconobbe Ryan tra i visi familiari, rinvigorendola come una ventata d'aria fresca. Era ancora vivo!

«Cherry!» Esclamò il ragazzo «Stai bene!»
«No» rispose lei, seccamente.

Ryan si bloccò, indeciso su quello che doveva fare.

«Oh, andiamo, abbracciatevi e finitela» Borbottò Bloodhound, frustando l'aria con il panno sporco «Lo volete entrambi».

Cherry non fece nulla, rimase immobile. Avrebbe voluto lanciare un'occhiata assassina in direzione del lettore del pensiero, ma non voleva irritare Werhunter. Ryan, invece, le venne incontro e la abbracciò, stringendola forte, nascondendo il volto di lei contro il suo petto.

Cherry chiuse gli occhi. Essere abbracciata da qualcuno che non era parte della sua famiglia le dava sempre una strana sensazione e anche questa volta non fece eccezione: si sentiva scoperta, inerme, come se le braccia di lui le fossero penetrate sotto la pelle piuttosto che limitarsi a stringerle le spalle. Eppure, anche se era una sensazione sgradevole, Cherry la desiderava abbastanza da alzare le braccia e stringerlo anche lei, inspirando a pieni polmoni il suo odore.

«A posto» Disse Bloodhound «Victor, lo sai che il ragazzo, Adrian, è ancora vivo?»
«Ah» Werhunter, che si era tolto il casco, esibiva un'espressione sorpresa

«Posso ancora sentire i suoi pensieri. Deboli, confusi, perché è troppo lontano, ma è vivo»

«Incredibile. Gli sono entrati almeno quaranta centimetri di spranga nel petto»

«Il suo petto non è anatomicamente come il nostro» spiegò Bloodhound, le sopracciglia aggrottate.

Cherry lo osservò, sporgendosi un poco dalle braccia di Ryan. Si rifiutava di sciogliere quell'abbraccio, ma anche di perdersi la conversazione.

«Davvero? In cosa differisce?» Volle sapere Werhunter

«Gli hanno spostato il cuore, da sinistra a destra, mentre i polmoni erano più indietro. Lo hanno modificato perché fosse difficile ucciderlo mirando a bersagli... diciamo tradizionali»

«Ma i Philippus lo sapevano, che era fatto così?»
«Sì»

«E non sono riusciti ad ucciderlo»

«No. Valder ha sbagliato, la sbarra si è incastrata in diagonale nel petto, non ha preso nessun organo vitale. Tuttavia Valder non sapeva di aver sbagliato, è convinto di averlo ucciso. Adrian è caduto solo perché era troppo stanco, ormai non aveva più forze: sarebbe successo anche se non fosse stato ferito»

«Interessante. E Hawk Storm? Almeno lui è morto davvero, giusto?»
«Sì» Bloodhound annuì, serio «È morto davvero. In un istante. Era spaventato, sapeva che stava per succedere, si è nascosto anche perché non voleva che i ragazzi...»
«I Philippus?»
«Sì, i Philippus... perché non lo vedessero morire. Aveva ancora un pizzico di speranza» un sorrisetto amaro si tirò sulla faccia di Bloodhound «Pensava che forse, in fondo in fondo, poteva farcela. Però lo sapeva, che la sua speranza era il sogno di un bambino. Sapeva che stava per morire».

Cherry sentì qualcosa pizzicare dentro la sua testa. Non erano esattamente lacrime che premevano di uscire, ma potevano diventarlo, se lei ci si fosse abbandonata... l'idea che mister Storm fosse morto, davvero e definitivamente, non le piaceva affatto. Non le importava se quell'uomo era crudele, non gliene fregava niente se era stato lui a trasformare in quel modo Adrian, lui era stato buono con lei. Gentile. E ora non c'era più, perché alla fine era così, tutte le persone che le volevano bene se ne andavano.

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaWhere stories live. Discover now