Capitolo Uno - Vinitaly e Spritz senza olive

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"E allora che cosa è successo? Giuseppe Conte si è dimess..." mi bloccai a metà frase rendendomi conto che si: il nostro adorato presidente del Consiglio si era effettivamente dimesso.

Lara fece qualche secondo di silenzio poi disse "Oddio quell'uomo... nessuno potrà mai sostituirlo. Nessuno potrà più rinchiuderci in casa allo stesso modo, con lo stesso sentimento di amore e passione con cui lo faceva lui. Nessuno potrà dissare i cagacazzi al governo facendo nomi e cognomi in maniera così sensuale come..."

Giurai di aver intravisto una lacrima scenderle dagli occhi e decisi di bloccarla prima che aprisse i rubinetti e trasformasse la nostra cucina nel Lago di Garda: quando era in preciclo quella ragazza era una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. "Okay okay. Time out: ho capito! Nessuno potrà mai essere al suo livello. Ora mi dici che è successo?"

La tristezza malinconica che aveva addosso ci mise meno di due nanosecondi a trasformarsi in terrore puro "Ale... è una catastrofe!"

"Almeno che non ti abbiano ritirato la patente perché ti hanno beccata a guidare ubriaca, cosa impossibile perché ci hanno segregato in casa e i bar sono chiusi, non mi viene in mente nient'altro Lara!" le dissi raccattando un vasetto di olive da sistemare in frigo.

"Alessia: hanno sospeso il Vinitaly anche quest'anno!" urlò sull'orlo di una crisi di nervi.

Io mi bloccai e lentamente mi voltai a guardarla "Cosa, scusa?"

"Hai capito benissimo!" piagnucolò. Io mi ero fermata a fissarla con la bocca aperta per lo sgomento e mi dimenticai di avere ancora il vasetto in mano o meglio, due secondi prima era in mano mia, due secondi dopo era a terra, ridotto in pezzi.

Io e Lara che eravamo rimaste imbambolate a guardarci, spostammo lo sguardo verso il basso attirate dal rumore e "No, cazzo! Le olive per lo spritz!".



Quando pensavo che la mia vita non potesse andare peggio succedeva sempre qualcosa che mi faceva ricredere. Sembrava che il karma non si stancasse mai di ricordarmi della sua esistenza e avesse una particolare propensione sadica nei miei confronti.

"Che 2021 di merda." Sbuffai lasciandomi cadere sul divano del salotto. Lara mi raggiunse poco dopo con i due spritz e me ne porse uno.

Avevamo appena finito di sistemare la spesa e pulire il casino del vasetto di olive. Feci una smorfia osservando quanto fosse triste e vuoto il liquido nel bicchiere senza la sua oliva infilzata nello stecchino.

"Vorrei fare un recap della situazione generale, ma sono ancora sobria per sopportare tutto ciò che è successo e la cosa che mi preoccupa di più è che siamo solo a Marzo." borbottò Lara lasciandosi cadere affianco a me.

La guardai sospirare con la coda dell'occhio. Solitamente io ero la melodrammatica e lei era quella delle due che riusciva ad essere sempre positiva in ogni situazione, dalla più drastica alla più impensabile, passando per quella che si rivelava una vera e propria stronzata. Lo era stata quando avevamo deciso di andare a vivere da sole e non avevamo nemmeno un lavoro per mantenerci, lo era stata quando avevo confidato ai miei di volermi ritirare dall'università (e si era anche preoccupata di assicurarsi che i miei non mi ammazzassero per vendere gli organi al mercato nero), lo era stata quando il suo ex l'aveva lasciata trattandola a calci in culo ( e in quel caso fui io ad assicurarmi che non lo facesse a pezzi con una motosega per spedirli in diverse parti del mondo) e persino quando era venuto fuori che Leonardo DiCaprio stesse con una ventiduenne e avevamo a malincuore scoperto che non si trattava ne di lei e ne di me.

Mi faceva strano vederla così, ma d'altro canto il 2021 era appena iniziato e si prospettava essere peggio dell'anno precedente. Immaginavo che anche l'inguaribile positiva che era in lei fosse messa alla prova.

"Però... guarda il lato positivo!" dissi voltandomi verso di lei. Lara raccolse i capelli rossi in una coda di cavallo per poi girarsi a guardarmi. E di certo non mi sfuggì il suo sopracciglio che si inarcava verso l'alto in modo scettico.

"E quale sarebbe?" chiese.

Io feci le spallucce e alzai il calice verso di lei "Abbiamo una scusa per bere senza sembrare delle alcoliste!" dissi per poi gustarmi lo spritz.

Corrugò la fronte "Sono abbastanza sicura che stiamo affogando i nostri problemi nell'alcol esattamente come fanno gli alcolisti." mi fece notare e ma io finsi di non averla sentita, cosa alquanto improbabile, e tornai a concentrarmi sul mio aperitivo.



Più tardi ci scofanammo l'intero pacchetto di patatine al barbecue che avevo comprato quel pomeriggio e solo dopo, per cena, prendemmo la decisione di salvaguardare la nostra dieta con dell'insalata e una misera fettina di petto di pollo.

Quella giornata non era stata di certo una delle migliori della mia quarantena: mi ero svegliata con Lara che ringhiava e sbraitava per tutta casa, mi ero ricordata che fosse in preciclo e avevo cominciato a pregare che ci fossero dei Nutella Biscuits in dispensa, per tenerla tranquilla almeno fino a che non fossi uscita di casa, era in gioco la mia incolumità dopotutto. Naturalmente mi ero scordata di averli dati a Samuele, il figlio dei nostri vicini di casa, il giorno prima.

Avevo evitato la rivoluzione solo grazie all'antico rimedio dolciario della nonna: un intingolo fatto di uova e zucchero sbattuti assieme. Semplice, veloce e con i savoiardi diventava la fine del mondo. Quella era l'arma segreta che mi salvava la vita ogni qual volta che casa nostra era a corto di zuccheri, carboidrati e cioccolata.

Ero riuscita anche a bere un caffè prima di uscire senza rischiare di venir fatta a brandelli.

Poi ero andata al panificio (dove lavoravo) e avevo avuto una crisi isterica con la cassa che avevo preso a baguettate proprio davanti a una cliente. Insomma ci avevo proprio litigato animatamente, tanto che Matilda (la proprietaria) aveva deciso di farmi staccare prima perché secondo lei ero stressata. Non aveva la minima idea di quante volte mi ritrovassi a lottarci quando lei non era presente: quella cassa era diventata il nemico numero uno dei miei nervi a lavoro, seguita a ruota dalla signora che mi chiedeva giornalmente il pane con l'uvetta ma senza uvetta.

Avevo passato il resto della giornata tra bollette da pagare, visita medica e spesa per poi tornare a casa e scoprire che uno dei pochi momenti di svago della mia vita era stato annullato per il secondo anno di fila. Un incubo.

Mi gettai a peso morto sul letto sperando che il giorno dopo non ci sarebbero state sorprese spiacevoli e dannose per la mia incolumità. Prima di addormentarmi però mi voltai verso Jared Leto.

"Buonanotte Jared, riposati che oggi è stata una giornata impegnativa e domani non sappiamo come si sveglierà Satana... questa potrebbe essere la nostra ultima notte assieme." dissi tristemente al cartonato prima di spegnere la luce e coricarmi.

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⏰ Last updated: Apr 03, 2021 ⏰

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