Capitolo Uno - Vinitaly e Spritz senza olive

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Non ce ne rendiamo conto che la nostra vita al novantotto per centro si basa su delle scelte. A volte ci troviamo a prendere delle decisioni senza farci caso, altre volte invece diventa una questione di vita o di morte.

Come in quel momento; mentre me ne stavo al reparto dolci del supermercato, davanti allo scaffale dei biscotti, con una confezione di Cookies nella mano sinistra e una di Grisbì al cocco nella destra, con l'occhio che puntava verso la parte più remota della corsia, quella delle patatine.

Quello era un classico esempio di momento delicato della vita: la scelta sbagliata avrebbe potuto causare una vera e propria rivoluzione in casa e la fazione perdente sarebbe stata sicuramente la mia. Anche se potevo sempre contare sul cartonato di Jared Leto come messaggero di pace... purtroppo quello di Jonny Depp era tristemente caduto in battaglia due mesi prima, assieme al peluche gigante della Trudi a cui era stata decapitata la testa con un coltello per il pane. Povero Phill, mi venivano i brividi se ci ripensavo. Pace all'anima sua.

Chiusi gli occhi e cercai di concentrarmi sulla mia scelta, dovevo ponderarla bene se non volevo rischiare di essere sbattuta fuori di casa. Tutto d'un tratto però eccola: l'illuminazione. Perché scegliere quando potevo andare sul sicuro e prendere tutto?

Gettai nel carrello i Cookies, i Grisbì e percorsi tutta la corsia fino ad arrivare alle patatine, raccattando quelle al barbecue e poi mi spostai all'ardua scelta successiva: il vino.



Quando rientrai a casa dopo la missione spesa, la prima cosa che sentì fu un urlo proveniente dal salotto. Mi immobilizzai istantaneamente sull'uscio cercando di non produrre alcun rumore. Quello non era di certo un buon segno.

Purtroppo la porta decise che era il caso di avvertire la mia coinquilina -e tutto il vicinato a quanto pare- del mio arrivo e si chiuse di scatto, facendo un boato che probabilmente sentirono persino i pinguini al Polo Sud. Io nel mentre digrignai i denti sussurrando maledizioni per ogni Santo del calendario.

"Sono a casa!" dissi ad alta voce, nel caso non si fosse capito.

Sentì dei passi che si muovevano veloci verso l'ingresso e mi ritrovai a deglutire a vuoto la saliva.

"Alessia!" gridò. Posai lo sguardo sull'arco che portava al salotto ed eccola lì, la mia coinquilina: Satana in persona.

Lara Zorzi mi guardava con pura disperazione negli occhi e in quel momento tirai un sospiro di sollievo: non mi avrebbe uccisa, non entro la giornata per lo meno.

"Che è successo?" le chiesi avanzando verso la cucina dato che le buste della spesa cominciavano a pesarmi.

"Che è successo? Una tragedia!" urlò.

Io entrai in cucina seguita a ruota da Lara e posai le borse sul tavolo "Che tipo di tragedia? Barbara Palvin ha mollato Dylan Sprouse?"

Cominciai a sistemare gli acquisti in dispensa, mentre ogni tanto le lanciavo qualche sguardo di sfuggita per assicurarmi che non le fosse venuto un infarto. Aveva il respiro così affannoso che se non avessi saputo che erano due mesi che non si muoveva da casa, avrei sospettato avesse preso il Covid.

"Peggio!" disse evidentemente sull'orlo di una crisi di nervi.

"Ti sei dimenticata di inviare un file di lavoro?" le chiesi corrucciando la fronte e sistemando le confezioni di tonno in scatola dalla più grande alla più piccola.

"Questo sarebbe nulla a confronto!"

"Hai riscritto al tuo ex?"

"Che? Va bene pazza psicopatica, ma cretina e masochista non lo sono ancora!" stavolta fu il suo turno di corrucciare la fronte.

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⏰ Last updated: Apr 03, 2021 ⏰

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