Quello che ti faccio vedere, quello che non devi sapere

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Pov Jennifer
Ho deciso di tornare a casa, voglio fare una sorpresa a Clara. L'ho sentita così speranzosa al telefono che mi sono sentita in colpa a dirle che non l'avrei potuta accompagnare a scegliere il costume per fare Odette alle audizioni. Qui a Tokyo sono passata con una mia collega difronte ad un negozio bellissimo, dedicato proprio al trucco e parrucco per i ballerini. Ciò che ha attirato la mia attenzione è stato un tutù bellissimo, color carta da zucchero con sfumature rosa confetto. Su Clara sarebbe stato un incanto, così in quel momento ho deciso di comprarlo e fare un, purtroppo, breve ritorno in Italia per portarglielo.
All'aeroporto c'è sempre molta confusione, bambini, famiglie che vanno in vacanza.
Io da quando viaggio quotidianamente con mio marito per lavoro, siedo sempre in prima classe. Solo durante il volo riesco a distaccarmi veramente dalle responsabilità e gli impegni che spettano ad una ricercatrice.
Chiedo all'hostess un tè caldo e mentre guardo dal finestrino penso ai miei splendidi figli, al fatto che stanno crescendo e soprattutto al fatto che non sono una buona madre per loro. Mio figlio Derek non mi ha mai fatto pesare la mia assenza, al contrario ha sempre detto sia a me che a mio marito che si sarebbe occupato lui di Clara, e nemmeno la mia bambina mi ha mai fatto pesare nulla, dicendo che Derek non le fa mancare nulla. Io però conosco mio figlio e se da un lato so che le vuole un bene che lo porterebbe a buttarsi nel fuoco per lei, dall'altro ho paura che possa essere troppo autoritario con lei. Da piccolo Derek è sempre stato un bambino ingestibile, ha assistito purtroppo ad una scena che un bambino così piccolo non dovrebbe vedere, di cui ancora porto i segni sull'avambraccio. L' ho portato tante volte da vari specialisti per capire se questo avrebbe inciso sulla sua personalità, ed ho ottenuto come risposte che all'età di due anni è troppo piccolo per ricordare. Tuttavia durante la crescita riconoscevo in lui dei comportamenti molto prepotenti e non poche volte sono stata chiamata dalle maestre perché aveva colpito qualche bambino. Quando ha conosciuto Clara e il suo papà l'ho visto per la prima volta affezionarsi a qualcuno, con loro era diverso, in particolare con Clara era molto premuroso. Ma io ho sempre avuto paura che il lato arrogante e sfrontato di Derek, quel lato così simile a suo padre sarebbe potuto uscire nuovamente e condurlo su cattive strade, oppure scaricarsi su Clara. Lei è molto fragile e sensibile, ha bisogno di essere protetta dalle bruttezze che ci sono nel mondo ed in questo mio figlio credo sia stato perfetto ed ha fatto sicuramente di più di ciò che noi: i suoi genitori abbiamo fatto per lei.
L'aereo è atterrato. Prendo un taxi per tornare a casa. Non vedo l'ora di abbracciare i miei tesori e vedere la faccia di mia figlia quando le darò il mio regalo.
Entrò in casa gridando "Buongiorno Tesori!" ma non mi risponde nessuno, dopo pochi secondi arriva Dora, la nostra domestica e mi avvisa che mio figlio è al piano superiore che dorme. Mi trattengo dal chiederle il motivo , dato che è mezzogiorno, riservandomi di domandarlo direttamente a lui. Vado diretta in camera sua ancora col cappotto e il regalo di Clara in mano, ma non c'è. Prima che potessi rivolgermi nuovamente a Dora per chiederle che sta succedendo sento un forte russare provenire dalla stanza di Clara. La cosa mi sorprende, non capisco cosa sta succedendo. Apro senza esitazione la porta e trovo mio figlio nel suo letto rosa pieno di peluche che dorme beatamente. Non capisco più nulla perché lui è lì e Clara dov'è? Lo sveglio con con delicatezza ma insistenza e la prima cosa che gli chiedo è proprio ciò che mi è venuto in mente pochi secondi fa. Derek ancora assonnato mi risponde semplicemente con tono scocciato " Ha voluto passare una decina di giorni con i nonni tra qualche giorno la vado a prendere, ed io ieri sera sono tornato un po' ubriaco, quindi devo aver sbagliato porta". Ho sempre apprezzato l'onestà di mio figlio nel dirmi le cose, ciò non significa che io approvi queste sue uscite, ma sono stata ragazza anch'io e so che ogni tanto ci sta prendere una sbornia. Mi limito soltanto a dirgli: "non far sì che succeda quando c'è Clara".
Mia figlia ama stare con i nonni, ma sono sicura avesse le audizioni tra due giorni mi sembra strano che abbia rinunciato alla parte di Odette. Così decido di chiedere a mio figlio: "Ma Clara non aveva le a.." ma prima di terminare la frase mi accorgo che mio figlio mi guarda strano come se non capisse di cosa sto parlando, così riformulo la frase dicendo "non aveva niente da fare qui con la scuola, con la danza? Lui, mi ha risposto in tono tranquillo "si credo che dovesse fare qualche verifica, ma aveva promesso alla nonna che sarebbe andata a trovarla quindi ha detto che le avrebbe recuperate dopo ". In questo momento capisco subito due cose, la prima è che mia figlia gli ha nascosto le audizioni, ma non mi sorprende, non ha mai condiviso questa sua passione con lui ed infondo immagino il perché, la seconda è che ha scelto di non farle perché non si sente all'altezza. Io purtroppo stasera stessa dovrò partire per un meeting a Londra però voglio che lei affronti le sue paure e non voglio però tradirla dicendo a mio figlio delle audizioni, così mi rivolgo a lui dicendo: "Derek voglio che vai a prendere Clara domani stesso, le verifiche sono importanti e non voglio che le rimandi, dille che io le voglio bene e che lei è la migliore e dalle questo da parte mia" gli porgo il grande regalo confezionato e lui sorridendo mi risponde: "in che senso la migliore?" " Figlia del mondo" rispondo anche se in questo caso non mi riferivo a quello, "perché io che sono?" sorride lui "tu sei il miglior figlio del mondo"rispondo. Ci abbracciamo, in uno di quelli abbracci che purtroppo scambio raramente con mio figlio. Mi stringe molto forte quasi non respiro, a un certo punto gli dico " Derek piano mo non respiro", lui si scusa. Poi prende il telefono, lo guarda e lo lancia sul letto, sembra si sia innervosito tutto ad un tratto. Lascia la stanza e si dirige in giardino, appena se ne va mi viene la curiosità di guardare nel suo telefono per capire perché si sia innervosito, ma decido di non farlo, la trovo una grande mancanza di rispetto. Così decido di chiederglielo direttamente, esco in giardino e lo trovo seduto su una panchina che fuma una sigaretta, conosco mio figlio penso che non abbia nessuna voglia di parlare così lo abbraccio e basta sperando sia lui a dire qualcosa.. sembra oltre che nervoso arrabbiato.. ma non dice nulla continua a fumare la sua sigaretta, così mi limito a dirgli "ascolta Derek qualunque cosa ti provoca rabbia si può sicuramente risolvere e se tu hai bisogno di me chiamami in ogni momento ed io verrò da te" , lui mi risponde soltanto "non ti preoccupare mamma, domani spiegherò meglio alcuni concetti che forse non sono stati ben compresi."
Se devo essere sincera mi sorprende quanto mio figlio sia diventato diplomatico e riflessivo, sentirlo parlare così mi rende più tranquilla.. Per la prima volta sono convinta che anche Clara sia in buone mani con lui.

Il tempo è volato oggi. Sono le sei devo partire, saluto Derek e gli ricordo di prendere Clara domani mattina e di darle un grande abbraccio da parte mia.

Pov Clara
È sera sono le 21:00, sono nel letto dove dormiva la mamma di Derek, anzi la nostra mamma quando era piccola. Le lenzuola sono calde e la nonna mi lascia sempre una luce della notte accesa, perché sa che io ho paura del buio.
Le mie giornate qui con loro trascorrono serene, la nonna mi ha insegnato a fare la pasta fresca, poi siamo andate a messa questa domenica, e mi ha presentato i bambini che devono fare la prima comunione.
Uno di loro piangeva, così mi sono avvicinata per chiedergli il perché e mi ha risposto una cosa che mi ha fatto tanto riflettere su quanto io sia fortunata, mi ha detto: "io non sono come gli altri bambini, non ho una mamma e un papà e domani il giorno del mio compleanno nessuno all'orfanotrofio si ricorderà di me". A quelle parole mi si è stretto il cuore, così ho chiesto a tutti i parrocchiani di aiutarmi ad organizzare una meravigliosa festa a sorpresa, appoggiata dal sostegno di mia nonna. Questo pomeriggio inoltre le ho chiesto se potessi andare a comprare un regalo di compleanno per Diego e lei mi ha risposto che non dovevo neanche chiederlo e che è orgogliosa di quello che sto facendo. A me sembra il minimo, e mi fa strano avere tutta questa libertà.
Mi sono soffermata sulla vetrina di un negozio per bambini e gli comprato un kit da esploratore ed un paio di scarpe muove, perché mi sono accorta che quelle che aveva ai piedi gli andavano molto piccole. Poi sono andata dalle suore per dare loro i trecento euro che mi aveva dato Derek prima di andarsene, raccomandandomi di usarli per tutto ciò che poteva servire ai bambini che stavano lì.
A proposito di Derek, da quando se n'è andato mi ha chiamato circa dieci/quindici volte al giorno. Non gli ho mai risposto, per la prima volta mi sentivo bene e sapevo perfettamente cosa mi avrebbe detto.. che hai fatto oggi? Sei uscita? Hai parlato con qualcuno ? Come ti sei vestita ? Sarebbe stato per me un sentirmi di nuovo in gabbia anche qui lontana da lui. Inoltre mi sentivo arrabbiata, perché sicuramente si stava mettendo in qualche cosa di sbagliato ed "isolandomi" qui, non mi permetteva di scoprirlo e quindi di aiutarlo a fare le scelte migliori per lui.
Mi chiedo ora cosa stia facendo.. questo pensiero mi mette un po' di ansia.
Non voglio stare male, voglio pensare che domani sarà il compleanno di Diego ed al sorriso che farà quando vedrà la festa organizzata solo per lui.

Clara Where stories live. Discover now