Bicarbonato per l'aceto

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"Perché mi fai questo?" gli ho detto non appena siamo rimasti soli." È una punizione? Ti prego, ti prometto che non ti disobbediró più! Io devo andare a scuola questa settimana, poi non posso saltare gli allenamenti, non ho abbastanza cambi per tutti questi giorni e devo preparare le... ehm, è che.. " non mi stavo nemmeno rendendo conto che gli stavo per dire delle audizioni. Lui nota che sto divagando e va dritto al punto, "Che cosa devi preparare Mia?", io mi affretto a trovare una risposta e dico cercando di sembrare convincente: "ecco io devo prepare dei nuovi giochi per i bambini dell'oratorio, lo sai che loro aspettano i giochi dopo la messa della domenica". Lui però ha sempre la risposta a tutto: "be preparerai dei giochi ai bambini dell'oratorio della chiesa che frequenta la nonna, sicuramente anche lei andrà a messa ogni domenica" ridacchia, poi mi porge trecento euro e continua "Mia è inutile che mi supplichi, tieni, con questi puoi comprare dei vestiti. Tornerò a prenderti tra una decina di giorni, smettila di piangere e di fare la bambina".
Non lo sopporto quando fa così, ogni cosa deve essere come vuole lui quando vuole lui.. Un attimo adesso capisco: lo aveva già deciso da prima che io ascoltassi la sua conversazione. Smetto d'un tratto di piangere, lo guardo decisa come ho fatto solo in poche occasioni purtroppo e dico ferita: "tu lo avevi già deciso vero ? Mi stai lasciando qui, perché mi vuoi fuori dai piedi mentre fai le tue losche operazioni con..." non riesco a terminare la frase perché mi afferra per le guance stringendole impedendomi di continuare a parlare, mi si avvicina e dice "smettila Mia altrimenti quando torno te ne pentirai". Appena stacca la sua mano dal mio viso corro verso casa dei nonni senza nemmeno salutarlo.
Sono stanca di sentirmi così, presa e spostata come un pacco. Soffro per il fatto che per mio fratello non sono nulla, niente di tutto quello che lui e per me. Un punto di riferimento, un appoggio, un sostegno, una confidente, non sono niente di tutto questo per lui, lo dice con i fatti ogni giorno, adesso ancora di più.

Pov Daniel
Dal giorno in cui siamo stati a casa di Derek, il mio migliore amico, vedo qualcosa di strano in lui. È nervoso, lui per i nostri colpi non è mai stato nervoso. Stanotte dobbiamo portare a casa il carico, ognuno di noi sa perfettamente cosa fare.
Nonostante questo c'è qualcosa che non va. Dorme a casa mia da circa tre giorni, si può dire che passiamo ventiquattro ore su ventiquattro insieme e posso giurare di vederlo controllare il cellulare ogni dieci minuti.
Io e Derek siamo amici dai tempi delle elementari, all'epoca io ero un bambino molto solitario, venivo preso spesso in giro perché me ne stavo solo. Un giorno però durante gli allenamenti di MMA è arrivato nella scuola che frequentavo un nuovo bambino, alcune voci di corridoio dicevano che era stato cacciato dalla sua vecchia scuola perché durante un allenamento, ha perso il controllo e stava quasi per ammazzare il rivale. Ma nonostante questa brutta fama, io volevo fare la sua conoscenza, mi rivedevo molto in lui, in quel bambino silenzioso e sempre triste. Con il tempo scoprimmo di essere molto simili. Condividiamo lo stesso dolore per non aver mai conosciuto nostro padre, ma se questo in me genera tristezza, in lui genera rabbia. Passiamo molto tempo insieme, dopo gli allenamenti da bambini giravamo in strada, ed è così che abbiamo conosciuto Jace, Alec, Spencer e Nate altri come noi, che soffrivano come noi, così ci siamo fatti forza l'un l'altro.
Un giorno Derek ci presentò il "Vecchio" un uomo sulla settantina, ben vestito e con un anello, sicuramente d'oro, al dito. Quest'uomo ci propose di fare alcuni "lavoretti" per lui ed in particolare a me e Derek di partecipare a delle sfide clandestine di MMA e di Moto, ci aveva promesso soldi facili. A me servivano, ma a Derek in realtà no. Sapevo che i suoi genitori erano ricchi e che il lavoro li teneva per mesi lontani da casa. Non mi ha mai voluto dire perché accettò. Sta di fatto che quello fu il nostro ingresso nel mondo della criminalità.
Ad oggi mi rendo conto che quella non è l'unica cosa che non mi ha detto. So che può sembrare strano, ma io e di conseguenza i nostri amici non siamo mai andati a casa sua, non si è mai creato il motivo. Quattro giorni fa, però, doveva proporci un lavoro da portare a termine, in un posto sicuro, un posto che il vecchio non conoscesse, diciamocelo, un posto lontano dalle nostre case popolari. Così ci ha dato il suo indirizzo per parlare a casa sua.
Scesi dalle auto ci siamo diretti verso la casa in cui viveva, una graziosa Villa con giardino, d'altronde erano tutte così le case di quel quartiere. Non abbiamo avuto bisogno di suonare il campanello, lui era fuori l'abitazione che ci stava aspettando fumando una sigaretta. Arrivati all'ingresso ci ha salutati e ci ha detto di accomodarci. Dall'interno credo nessuno di noi avesse mai visto una casa così. Pulitissima ed arredata nei piccoli particolari. Non che io me ne intenda, ma non ci vuole un genio per capire che solo divani, lampadari e tappeti avevano un costo pari alle quattro mura in cui vivevano molti di noi.
Se, però, un pregio posso dire che noi abbiamo, è che non siamo invidiosi l'uno dell'altro, siamo felici se qualcuno di noi se la passa bene. Tuttavia non abbiamo perso occasione di farglielo notare: "Derek, chissà quante donnone avrai in questa casa per tenerla così, perché non ce n'è presenti qualcuna?" ha detto Alec, " sisi tutto quest'ordine e pulizia devono essere per forza opera di una donna, sai non ti ci immagino con scopa e paletta" tutti siamo scoppiati a ridere. Lo devo ammettere siamo dei coglioni, ed anche un velo maschilisti, però siamo simpatici e ci diciamo sempre le cose in faccia.
Dopo questo momento iniziale di scherzo in cui io e Derek abbiamo anche simulato un incontro di MMA, lui ha iniziato a parlarci dell'operazione. Devo essere sincero, non mi piace fare qualcosa di nascosto dal vecchio, ma lo dovevo a Derek, per tutte le volte che mi è stato vicino in questi anni, quando avevo problemi con quella tossica di mia madre. Per questo motivo sono stato il primo a dargli il mio appoggio. Una volta deciso che l'operazione si sarebbe fatta abbiamo iniziato a fumare. Tutto d'un tratto però abbiamo sentito tossire, ci siamo guardati e poi abbiamo guardato in alto, lungo il corrimano delle sontuose scale ed abbiamo notato una figura esile al piano superiore che si nascondeva dietro le colonnine che sostengono il passamano. Ho subito notato gli occhi di Derek infuocati che la stavano guardando e dopo pochi secondi le ha detto " ti avevo detto di restare in camera tua! Sei sorda o sei stupida?", nessuno ha fatto o detto nulla. Derek come una scheggia ha salito le scale e ha preso il braccio di quella che abbiamo visto essere una ragazza incantevole, sicuramente più piccola di noi, dai lunghi capelli neri e mossi. Non era sicuramente il tipo con cui andava a letto Derek dopo le serate in discoteca, lui se le sceglieva molto più alte e formose, ma a guardarla bene non poteva assolutamente essere una ragazza portata al letto dopo una serata in discoteca. Era troppo piccola, ed indossava un pigiama rosa con gli orsetti! Dovrebbe essere proprio un malato pedofilo Derek per avere queste fantasie. No, non poteva essere assolutamente questo!
Da questa scena rimasi scioccato, Derek in pochi secondi l'ha trascinata via continuando ad urlare. Sono rimasto a pensare chi diavolo fosse quella ragazza che si trovava a casa del mio amico, ma quando lui è tornato in salotto da noi lasciandola non so dove, prima che qualcuno di noi gli chiedesse qualcosa lui sentenziò " voi non avete visto niente, ve la dovete dimenticare!", nessuno di noi allora gli ha chiesto nulla.
Non posso negare, però, che io mi sentivo ferito, perché lui è il mio migliore amico. Io non gli ho mai nascosto nulla, nemmeno della mia situazione famigliare o delle cose orribili che ho fatto, mi avrebbe potuto confessare le cose più orribili io non lo avrei giudicato.
Poco dopo ci ha chiesto di andarcene, di lasciarlo solo, era ancora molto nervoso. Sinceramente non capisco cosa lo preoccupava così tanto, non ha mai dato molto peso alle ragazze che si portava a letto, chi cavolo era quella ragazza?
Arrivato a casa ho ripensato alla cosa, quella ragazza è vero che non era appariscente come tutte le altre con cui era solito stare, però era la più bella. Penso la ragazza più delicata che avessi mai visto. Aveva una carnagione chiarissima ed un viso dai lineamenti dolci. Il tutto abbinato ad occhioni verdi e tristi e labbra di un rosa molto carico. Era così magra che ho temuto che Derek potesse spezzarla. Lui al contrario è molto alto muscoloso e giurerei che pesa il doppio anche più rispetto a lei.
Mi viene il dubbio che sia così nervoso ancora oggi per qualcosa che la riguarda.

Clara Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu