22. La giostra della morte

Start from the beginning
                                    

E anche se la sera cala tanto presto, ingioiellando se stessa del buio della notte, riesco ancora a percepire la gioia scorrere nelle nostre vene, pompando il nostro cuore vivo con sangue scarlatto.

«Fermati, Vivienne!» Tra una risata e l'altra, aumenta il passo, lasciando il pontile tremare sotto i suoi passi scattanti; anche se resto io la più veloce.

«Guarda che se ti prendo è la fine!» ammette, annaspando in cerca d'aria, scosso dal suo affanno costante. «Sei morta!» Decreta in tono scherzoso, chinandosi e chiudendo i palmi delle mani attorno alle sua ginocchia. «Eppure non mi sono mai sentita più viva di così.» Penso, facendo una piroetta su me stessa, osservandolo mentre riprende la rincorsa.

Ma alla fine cedo; cedo e arresto gradualmente i miei passi, posando la schiena sulla staccionata in legno, mentre il mare continua a muoversi impetuoso sotto di noi, infrangendo le sue onde saline contro la roccia. «Volevo solo un bacio.» Ammette, sorridendo tra un affanno e l'altro, alla vista del sorriso sghembo che gentilmente gli rifilo. Il molo è completamente buio, e un lampione colorato di ruggine emette un fascio di luce fredda accanto ai nostri corpi.

«Non credere che io possa concedertelo tanto facilmente, Styles.» Ammicco, stringendomi nelle spalle, lasciate scoperte dallo scollo del mio vestito bianco come il latte.

«Farei qualsiasi cosa, Killer Queen.» Mi afferra i fianchi, posando le sue dita, ingioiellate d'anelli, sui miei fianchi. Un ciuffo ribelle gli ricade lungo la fronte e i primi centimetri della sua camicia in lino gli lasciano scoperta la pelle carezzata dal sole.

«Farei qualsiasi cosa per te, per i tuoi baci; per la tua magnificenza. Io farei qualsiasi cosa.»

Le mie dita presto s'incastrano tra le ciocche dei suoi capelli, mentre le mie labbra si aprono in un repentino sorriso; un sorriso che di riflesso illumina anche il suo, di volto.

«Non credere che mi faccia comprare dalle tue parole dolci, Harry.» Provo arditamente a mascherare la gioia dipinta in volto, anche se ben presto la mia stanchezza mi tradisce.

«Sei morta!»

«Non voglio comprare assolutamente nulla, Jackson. A meno che non si tratti dei tuoi baci.» Sghignazza, afferrandomi il bordo del mento tra le dita, mentre io procedo, pizzicandogli il fianco e arricciando il naso, come a volergli fare un dispetto.

«Eppure non mi sono mai sentita più viva di così.»

Poi finalmente pone fine a quel supplizio, congiungendo le mie labbra con le sue, con movenze lente e accorte, come se avesse tutto il tempo del mondo a disposizione.

«Non farei nient'altro che baciarti, Vivienne Jackson. Ogni giorno della mia vita; tutti i giorni della mia vita. Sempre e per sempre.»

I miei polpastrelli corrono lungo i suoi zigomi, mentre mi rivolge un sorriso malinconico, illuminato dal chiarore di uno spicchio di luna, e i miei occhi si riempiono di frammenti di felicità liquida.

«Perché la mia vita sei tu, Vivienne; e io non voglio nient'altro all'infuori di te.»

Avvolgo le mie mani attorno al suo corpo, fino a quando i miei palmi si ritrovano a stringere un pugno d'aria e i suoi colori tenui spariscono in una nube di vapore; e lui scompare, sotto i miei occhi, diventando un cumulo di polvere che vola via assieme al vento vertiginoso. Improvvisamente il pontile non è un luogo familiare, né tantomeno accogliente, ma solo una trappola mortale, pronta a schiacciarmi sotto un peso d'angoscia.

KairósWhere stories live. Discover now