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Juliet pov
Alexander fa colazione davanti ai libri di scuola, sta continuando a studiare per gli orali. Quando i passi di John nel salotto si fanno più vicini, lo vedo irrigidire la mascella.
Ieri mi ha lasciata come una stupida nel corridoio, pensavo mi baciasse e mi chiedesse di fare pace, invece se n'è andato. Incredibile.
E ora è più forte di me. Devo stuzzicarlo.
Mi siedo sul tavolo della cucina accanto a lui con il solo intento di dargli il tormento.-Ancora paura che papino non ti paghi l'università?-
Lui sembra accusare la prima frecciatina e non solleva gli occhi dal libro. Da quando abbiamo discusso ieri pomeriggio, non ci siamo più tornati sull'argomento.
-Uno: abbassa la voce, due: non parlarmi in questo modo.-
-Sennò?-
-Juliet...-
Raccolgo quel poco di maturità che mi rimane e gliela sbatto addosso.
-Dimostrami che sono davvero importante per te. Andiamo via. Non buttiamo tutto all'aria solo per John.-
Non mi sembra così difficile.
Ci amiamo? Stiamo insieme.
Non mi ami quanto ti amo io?Ognuno per la sua strada.L'ha detto anche lui: devo smetterla di elemosinare.
Se mi vuole per davvero pretendo che faccia qualcosa per me.
Non voglio essere al secondo posto dopo suo padre, o dopo la scuola.-Non fare la bambina.-
Il tono di Alexander è come sempre di rimprovero.
E lo sguardo duro non è da meno.-Farai di nuovo il bipolare ora che ti ricatta con l'università, vero?-
Lui a questo punto stringe i denti e decide di ignorarmi, tornando sui suoi libri.
-Che auto controllo, complimenti... ti stai ingoiando tutte le cattiverie che vorresti dirmi? Attenzione che fai indigestione.-
Improvvisamente si volta di scatto, facendomi sussultare.
-Ora chiudi quella bocca o giuro che te lo do io qualcosa da ingoiare. E anche bello grosso.-
Abbasso lo sguardo all'istante.
Alexander mi prende il mento tra due dita e mi forza a guardarlo.
-Ci sei rimasta male per ieri. Ti chiedo scusa, non era mia intenzione offenderti.--Voglio solo dirti che non elemosino proprio niente. Scusa tanto se ho bisogno di qualche cert...-
Alexander infila le mani sotto al tavolo all'istante.
- Buongiorno ragazzi.—
John.
Sbuffo sommessamente.
Non voglio che ci veda, ma da un lato...beh, sì. Vorrei che lo sapesse, che non può fare nulla per impedirci di stare insieme.- Ragazzi! Già in piedi!-
Eccola, anche mia madre.
E in un attimo stiamo facendo colazione tutti insieme.
Sembra un giorno come un altro: Alexander è tremendamente infastidito da tutto e tutti ma all'apparenza non lo dà a vedere, mia madre che si lamenta della gravidanza che a quarant'anni non è come a venti. John che ci osserva circospetto e io che ho ancora quella stupida abitudine di guardare Alexander continuamente.
È come se i miei occhi fossero altamente sensibili alla bellezza e lui fosse l'unica cosa degna del mio sguardo, in questa casa.
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BADLANDS II
Teen Fiction➡️ Storia in corso ▶️ Sequel di Badlands 🦋🦋🦋 Questa storia contiene scene esplicite ed il linguaggio non è adatto a tutti 🔞 Non è mia intenzione incitare a questi atteggiamenti, è solo una stupida storia. È consigliata la lettura ad un pubblico...