Capitolo 3

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Pov's Luke

Ho raggiunto il resto della band che mi sta aspettando.

"Ragazzi, prima di iniziare a provare vorrei parlarvi di ciò che è successo ieri" propone Julie
"si, anche io vorrei parlarne, come penso tutti noi" afferma Alex.
"si ovvio, voglio capire perché le scosse non ci hanno ucciso, o perché non siamo trapassati" accorda Reggie.
"Ma soprattutto...perché siamo umani adesso... se ci possiamo definire così"dico io.

Julie mi guarda, sento il suo sguardo puntato su di me.
La guardo anch'io, e lei accenna un sorriso per darmi forza e io lo ricambio per darne altrettanta a lei.

"Ok...allora...ehm...se volete possiamo parlare più tardi ed io e Reggie andiamo a fare una passeggiata... "propone Alex

Distolgo lo sguardo da lei, che fa lo stesso.

"nono non ce n'è bisogno..."dice Julie imbarazzata.
"si... infatti...ehm... che stavamo dicendo?"provo a salvare la situazione.
"Che vogliamo scoprire la verità sugli accaduti di ieri"mi ricorda Reggie.
"ah sì giusto"

"Ok ,da cosa cominciamo?"chiede Alex.
"Che ne dite se cominciamo da voi che mi raccontate dove eravate quando dovevamo esibirci, visto che siete arrivati dopo?" Dice Julie.

Da lì iniziò un'intera mattinata di ricerche, domande senza risposte... Insomma, tipo film di polizia, infatti il loft si era trasformato in un centro di ricerche. E le prove della band furono automaticamente rimandate.
Era quasi l'ora di pranzo, e il padre ed il fratello di Julie sarebbero arrivati di lì a una decina di minuti. Quindi lei decise di tornare a casa, perché nessuno sa ancora che siamo qui... in carne ed ossa intendo.
Prima però le volevo parlare...solo io e lei, come all'inizio, prima di tutte le ansie e le preoccupazioni a causa di Caleb.

Pov's Julie

Sto uscendo dal loft dopo una mattinata di ricerche e mi sento chiamare, mi giro sapendo già chi ritrovarmi davanti.
Luke.
Il (non) mio Luke.
Mi manca passare del tempo solo con lui...come ottimi amici.
Gli sorrido e lui mi sorride in rimando.
Quel suo maledetto sorriso di cui ho una cotta, una grande cotta... no...non è solo una cotta... è qualcosa di più... io sono innamorata di lui.

"Hei..."quasi sussurra.
"Uh scusa..."mi risveglio dalla mia trance.
"Tranquilla" dice ridendo "come stai?"torna serio.

È una domanda inaspettata.

"Non lo so, non so come sentirmi... Sono felice perché siete qui, ma sono anche confusa, poi sono agitata perché non sono pronta a parlare di voi a papà, non saprei cosa dirgli. Gli dico la verità, cioè che eravate fantasmi, o gli dico che vi siete trasferiti tutti e tre dalla Svezia nel loft?"
"È difficile, lo so... Ma possiamo aiutarti...io posso aiutarti"mi dice con voce tranquilla che mi fa sciogliere.

"Grazie...apprezzo molto la tua disponibilità" rispondo cercando di non diventare rossa.

"siamo amici e ci aiutiamo a vicenda, giusto?"dice lui facendomi rattristare.

Solo amici...

"sì certo" rispondo cercando di riprendermi.

Mi sorride e io ricambio... lo facciamo spesso... ci capiamo meglio con un sorriso che con le parole...

"Be...io devo andare"interrompo questo momento.
"oh sì vai, ci vediamo pomeriggio"dice abbracciandomi, io ricambio e mi dirigo verso la porta di casa.

Spazio autrice
Ok...capitolo più lungo degli altri.
La merito la stellina?🥺❤️
Ci tengo a dirvi che se volete parlare o sfogarvi di qualsiasi cosa io ci sono, perché stiamo vivendo tutti lo stesso periodo e non c'è cosa migliore di avere qualcuno con cui parlare, se non lo avete ci sono io qui ad aiutarvi e sostenervi sempre.
Potete scrivermi su insta:
Miky_lic

Miky

Juke~ È interessante il tipo di rapporto che abbiamo io e te...Donde viven las historias. Descúbrelo ahora