Capitolo 1: La morte

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"Una birra."
"Primo giorno?"
"Si."
"Io sono Bernardo per servirti e ascoltarti."
"Io sono Luca, un uomo morto."
Bernardo: "Sai sei a casa ora."
Luce: " Bene, perfetto"
Bernardo : "Suicidio...?"
Luca: "Si, come lo sa?"
Bernardo: "Io so un pò di cose, ma raccontami la tua storia"
Luca: "Sono morto d'amore..."
Bernardo: "Bella questa... non si può morire d'amore"
Luca: "Eccomi qua, la prova che si può morire d'amore"
Bernardo: "Senti un po' e come si chiamava?"
Luca: "Eleonora"
Bernardo: "Da tanto che eravate insieme?"
Luca: "28 anni, otto di fidanzamento e venti di matrimonio. Ma ormai da quattro anni separati. Mi ricordo ancora il primo giorno che la incontrai, eravamo ad una festa in paese. Lei con le sue amiche che ballava ed io con i miei amici che le guardavano. Aveva un vestito bianco molto leggero con delle rose, i capelli neri lunghi con in testa un cerchietto rosso. Era la più bella. All'improvviso la vidi avvicinarsi, inizia a tremare ero abbastanza impacciato. Lei si fermò a pochi metri da me, mi fissò negli occhi e mi trascinò in pista a ballare. Ballammo tutta la notte, fino all'alba. Poi decisi di accompagnarla a casa. Sotto il suo portone ci fu il nostro primo bacio."
Bernardo: "Sembra l'inizio di un film."
Luca: "Se devo essere sincero, la nostra relazione all'inizio era perfetta."
Bernardo: "Ma poi..."
Luca: "Ma poi... non tutte le storie hanno un lieto fine. Era il 12 aprile, ormai avevamo già sei anni di fidanzamento alle spalle, lei mi dice sposiamoci. Sposiamoci? Mi prese alla sprovvista, poi un matrimonio in quelle condizioni precarie in cui eravamo. Cambiavo lavoro ogni due mesi, in quel periodo con uno stipendio da cameriere..."
Bernardo: "Fornaio."
Luca: "Cosa?"
Bernardo: "In quel periodo lavoravi al fornaio da Luigi nella piazza, quello all'angolo. L'anno prima lavoravi da Antonio il ristorante in via Dante Alighieri."
Luca: "Ma tu... come...? Va be lascia stare, comunque non avevamo tanti soldi. Ma due anni dopo ebbi un contratto a tempo indeterminato nella fabbrica d'acciaio del paese grazie a mio zio"
Bernardo:"A dirla tutta... grazie a tua zia la segretaria del capo"
Luca: "Eh..."
Bernardo:"Poi vi siete sposati..."
Luca:"Ci siamo sposati ma arriva un momento, che non so come due persone non si capiscono più. Iniziano a litigare anche per la più stupida cosa, come se sia meglio andare in montagna o al mare in vacanza, o se meglio andare in un ristorante o in una pizzeria. Cose stupide insignificanti, che però poi si moltiplicano, si accumulano, è diventano pesanti. Un giorno litigammo perché lei mi chiese di voler avere un bambino ma io non risposi, poi due mesi dopo mi portò le carte da firmare dal suo avocato per il divorzio."
Bernardo: "Tu mi stai dicendo, che quella è la goccia che ha fatto traboccare il vaso? Ti dico che ti sbagli, perché lei 36 giorni dopo alle ore 20:15:36 al tavolo della cucina mentre cenavate con il vostro risotto ti chiese se l'amavi, e fu li che tu non rispondesti. Forse non gli assomiglio ma ti rifaccio quella domanda, la ami?"
Luca: "L'amo...? Si che l'amo. L'ho amata dal primo istante, da quando ballammo sotto le stelle di quella piazza. Amo il suo corpo, il suo essere e il suo modo di fare. Amo tutto di lei."
Bernardo: "Io lo so ma adesso devi dirglielo a lei."
Luca: " Ma come faccio, ormai sono morto."
Bernardo: "È vero, dimenticavo. O cavolo... è tardi, devo chiudere.
Luca: "Anche in paradiso i bar chiudono."
Bernardo: " Primo i bar chiudono da tutte le parti, secondo qui non siamo in paradiso"
Luca: "E allora dove siamo Bernardo dove sta andando? Perché non mi risponde? Adesso dove cavolo sono, come faccio, è perché sto pensando ad alta voce. Eccola l'uscita.
Bip Bip Bip Bip
Cos'è questo rumore mi volto e vedo una macchina che mostra il battito del mio cuore. Sono in ospedale. Sulla poltrona c'è Eleonora, ha gli occhi socchiusi ma si accorge del mio risveglio e allora sobbalza dalla poltrona e si avvicina al capezzale, mi accarezza la fronte e mi dice con il suo sorriso sulle labbra: "Stupido, non sei bravo nemmeno a suicidarti. Non mi fare più questi scherzi". Allora penso sia il momento giusto per dirle quello che provo: "Ele, ho pensato..." All'improvviso dalla porta entra un uomo alto, peso sia il dottore ma porta due caffè in mano e non ha un camice. Chi cazzo è? Si avvicina a Ele e le dice: "Amore ecco il caffè."

Morire per amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora