And my daddy said, "Stay away from Juliet"

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- Adesso spogliati, Juliet.-

Le sue parole mi fanno cascare dalla nuvoletta immaginaria che avevo acciuffato con tanta fatica.
Si infila a letto con
t-shirt e boxer, poi mi rivolge nuovamente la parola.
-Se dormi con me, ti voglio completamente nuda.-
Lo sento dire prima di spegnere la luce.
Prendo un respiro.
Deve sempre averla vinta lui o c'è un modo per incontrarsi a metà strada?
Al buio mi sfilo il vestito rimanendo in reggiseno e mutande, poi saltello fino al letto ricoperta dai brividi di freddo.
Non faccio in tempo a mettermi sotto alle coperte che sento le sue braccia avvolgermi stretta.
- Sbaglio o non mi dai più ascolto?-
-Stringimi.- sussurro beandomi del suo abbraccio.
-Mi sei mancata per davvero.- lo sento soffiare tra i miei capelli, poi scivoliamo entrambi in un sonno profondo.

🍎

Mi sveglio accaldata e umida.
Sento ancora le sensazioni piacevoli e divine dei sogni che mi hanno accompagnato per tutta la notte. Sarà stata la presenza di Alexander contro la mia schiena, o i discorsi di ieri sera ma... quello che ho sognato è stato piacevolmente indecente.
Baci bagnati e rumorosi. Sussurri avidi e spudorati.
Carezze, così pesanti da lasciarmi il segno. Poi si fanno così leggere da sembrare vento che soffia tra i miei capelli.

- Juliet, ma che ore sono?-
La voce mattutina di Alexander mi prende alla sprovvista.
Non ricordo con precisione cos'ho sognato.
Ma di sicuro c'era lui.
Le sue parole, il suo respiro, le sue mani...
Sento un groviglio nella pancia e nella testa non appena mi ruoto sul materasso per far combaciare i nostri volti.
E così bello di prima mattina.
- Sono le nove.- bofonchio ancora assonnata.
- Sono rimasto addormentato.-
- Cos'avevi da fare?-
- Volevo svegliarmi presto e studiare.-
E dire che prova pure a risultare noioso talvolta.
- Cristo, Juliet!-
- Cosa???-
-Sei...-
Mi guarda con occhi sofferenti quando solleva il piumone e si accorge che sono mezza svestita.
-Me l'hai chiesto tu.- mi giustifico, rossa per l'imbarazzo.
-Senti va a fare colazione io mi faccio una bella doccia.-
-Fredda?- lo provoco con una risatina.
- Brava piccoletta, prendimi pure in giro. Te le farò pagare tutte, sai.-
-Dici davvero?-
Sento le sue labbra morbide strisciare contro le mie spalle nude, mentre io gli accarezzo l'addome e fino a scendere contro l'orlo dei boxer.
- Oh si ci puoi scommettere, Juliet.- ringhia afferrandomi entrambe le mani prima che possano scendere ancora.
- C'è scuola oggi?- chiedo confusa.
- No. Sono cominciate le vacanze di primavera. Volevo svegliarmi alle sei, studiare così...-
Lo guardo affondare la nuca sul cuscino, con lo sguardo rivolto al soffitto.
- Così oggi saremmo potuti partire.- annuncia con voce clama.
- Intendi....-
I miei occhi si illuminano all'improvviso.
-Sì, Juliet.-
- Oh, Alex!! Grazie!-
Gli lancio le mani al collo e lo abbraccio. Ma Alexander sembra gradire un po' troppo il contatto tra i nostri corpi caldi.
- Juliet, ti giuro che se non la smetti non saprò controllarmi.-
- Siiii, farò la brava.-
Salto giù dal letto in cerca di qualcosa da mettermi addosso.
-Ora vattene.-
Mi minaccia lui con occhi spietati.
- Sennò?-
Faccio per chinarmi a raccogliere il vestito, senza staccare i miei occhi dai suoi.
- Hai capito perfettamente. Esci.- ordina senza mezze misure.
Io però non sto più ai suoi ordini.
Mi metto le mani sui fianchi poi lo ripeto. - Sennò?-
- Sennò ti toccherà guardarmi.- replica prontamente.
Alexander non ha di certo paura nel rispondermi a tono.
- Fare cosa, Alex?-
Lui solleva il piumone per mostrarmi i suoi boxer così tesi che sembrano vogliano scoppiare da un momento all'altro.
- Non lo so, secondo te mi metto a giocare a scacchi?-
Scoppio a ridere poi mi rinfilo il vestito. Ci metto un po' più del dovuto, così lui si innervosisce ancora di più.
-Smettila di tormentarmi e fila in camera.-
Alla fine sgattaiolo via dalla sua stanza in punta di piedi.
Forse mi aspettavo una serata diversa, è vero, ma credo che Alexander abbia ragione.
Non ha senso affrettare i tempi ora. Vorrebbe dire tornare nel nostro circolo vizioso fatto di errori e colpe.
Meglio chiarire quel grosso casino ingarbugliato che è il passato della famiglia Ackerman.

🍎

Dopo essermi lavata, truccata e vestita, scendo a fare colazione.
-Juliet! Alla buon ora!- esclama mia madre quando mi vede arrivare.
Sta seduta con il pancione accanto ad Alexander, che beve un caffè americano in rigoroso silenzio.
- Catherine hai richiamato mio padre?-
- No perché?-
- Mi ha lasciato un messaggio per te. Vuole che lo chiami al più presto.- spiega Alexander aggiustandosi il polsino del maglione, poi le rivolge un sorriso inaspettato.
Non mi faccio troppe domande, ormai lo conosco il modo di Alexander per sedurre e manipolare qualcuno.
Vedo mia madre alzarsi per andare in salotto a telefonare a John.
-Va meglio adesso?-
Lo stuzzico sedendomi di fronte a lui.
- Secondo te mi basta...-
Mia madre torna in cucina in quell'istante interrompendo il nostro battibecco.
-Ho lasciato qui il cellulare? Dio che sbadata!-
- Guarda sul caminetto.- ribatte Alexander con una prontezza disarmante.
- Dicevi?- chiedo tra un sorso di the e l'altro.
Sentiamo la voce di mia madre provenire dal salotto. Sta parlando con John.
-Comunque no, Juliet. Non mi accontento. E tu lo sai.-
Reprimo la voglia di provocarlo, poi lo spiazzo con una domanda.
-Quindi possiamo partire per Manchester, oggi?-
Alexander sembra ancora perso in altri pensieri, distoglie immediatamente gli occhi dalle mie labbra, infine risponde.
- Prepara una valigia leggera. Non voglio vedere dieci paia di scarpe.-
- Sì, signore.-

♥️

BADLANDS IIWhere stories live. Discover now