I. Embal: l'Anello del Re

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Copertina: non posso esprimermi su quest'ultima, ma voglio fare i miei complimenti all' autrice per le grafiche, la scelta dei prestavolto, e perfino per i separatori "rococò" che usa per dividere un paragrafo dall'altro al posto dei miei asterischi poveracci. Si dice che non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina, ma io non sono d'accordo. La cura dei dettagli, in una storia, è molto importante. Serve anche questo per accattivarsi il lettore, sapersi vendere, e in questo l'autrice è molto capace. Mi complimento anche per il booktrailer e per la cura del profilo Instagram che hai associato alla storia.

Sinossi: ammetto di aver attinto al tuo profilo Instagram nella speranza di ritrovarla così com'era, quindi mi scuso in anticipo con te se non è la stessa. L'ho inserita perché ricordavo di aver letto alcuni passaggi uguali.

"Ci sono segreti difficili da custodire; impossibili da digerire. Segreti carichi di rimpianti indigesti; responsabili di eventi funesti. E se la rivoluzione non fosse avvenuta esattamente come l'hanno raccontata? Se ci fosse qualcosa in più?"

Ecco, questo è l'esempio per me di sinossi efficace. Il dubbio, il segreto. Quello che non conosciamo, d'istinto attira la nostra curiosità. Ecco spiegato perché per me questa prima parte funziona molto bene.

Siamo nel 1777 in Francia, e mancano dodici anni alla Rivoluzione. Il Conte Iason de Goldmacht, dopo la morte del padre, fu affidato alle cure della zia paterna e di suo marito, il Marchese Van Duyn; un uomo perfido e crudele. In seguito a una serie di eventi, andrà a vivere alla Corte di Versailles, durante la reggenza di Louis XVI. Lì, forte dell'amicizia col fratello minore del Re, il Conte d'Artois, stringerà una serie di amicizie importanti, tra cui quella con il dottor Raoul Zuwissen, un giovane e promettente medico, proveniente dalle Americhe. Insieme scopriranno un segreto, celato tra le mura del castello, che li condurrà verso un progetto pericoloso.

Dove, quando e perché. Tutto condensato in poche frasi, per dare il corretto orientamento spazio-temporale al lettore. I personaggi principali sono rappresentati tutti in poche righe, così come quella che sarà la trama. Ti suggerirei soltanto di sostituire, nella frase "Lì, forte dell'amicizia col fratello minore del re... stringerà amicizie importanti", la parola "amicizia" con un sinonimo.

Ortografia,Grammatica, Sintassi e Stile:

Il testo è praticamente quasi perfetto sul piano ortografico e grammaticale. Le imprecisioni sono dovute a errori di battitura o di formattazione Wattpad, ma sono accettabili considerando che l'autrice non ha ancora affrontato la revisione, essendo la storia ancora in corso. Farei più attenzione agli avverbi: si riscontrano spesso, specie nei capitoli iniziali e quando sono troppi appesantiscono un po' il ritmo narrativo. Ricordo anche alcune "d" eufoniche, ma anche queste sono facilmente risolvibili con una revisione attenta. Questi due aspetti sono anche mie pecche, per cui tendo a notarli con molta facilità. Non ricordo se te le avevo segnalate, quindi lo riporto qui. Devo dire però che negli ultimi capitoli letti di avverbi ne ho trovati sempre meno. La sintassi è articolata, a tratti, con prevalenza di subordinate, ma non per questo è meno chiara. Dimostri anche un'ottima conoscenza del lessico e apprezzo il fatto aver trovato di rado, se non mai, ripetizioni. Lo stile è elaborato e intonato al contesto: siamo del resto in pieno Rococò, ma hai trovato un giusto equilibrio tra la ricercatezza e la sintesi: nelle situazioni che lo richiedono, sai essere immediata ed evocativa. Altro aspetto, che ricordo di averti fatto presente nel prologo e che dunque già sai, è la tendenza ad eccedere a volte con le digressioni storiche, sfiorando l'infodump. Capisco bene che inquadrare un arco di tempo lungo come quello che va dalla Rivoluzione Francese alla Restaurazione sia complesso (e ti stimo per la sfida che ti sei imposta), e ho fiducia che riuscirai a risistemarlo per il meglio. Hai espresso la necessità anche di voler istruire il lettore: non so se potrà esserti utile, ma io uso la tecnica del "poco e spesso", mi è stata insegnata dal mio professore di letteratura. Dire il minimo indispensabile, ma ripeterlo più volte su più capitoli, in modo che chi legge magari non si perda nei meandri delle date, e sia in grado di ritrovare il filo storico principale. Mi complimento per l'accuratezza e la bellezza della tue descrizioni, ma ci ritorno tra poco. Sono tra le più valide che abbia mai letto su questa piattaforma.

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