5

864 42 1
                                    


-- TRE ALL'IMPROVVISO --

TOWER BRIDGE


<Quindi mi richiami?> il biondo sorrise, un sorriso falso, pensò Hermione. <Certamente Anastasia. CI sentiamo...> diede un bacio veloce alla ragazza e chiuse la porta. <Sei una persona orribile, Malfoy.> il ragazzo sorrise, avvicinandosi alla Grifondoro. <Non la richiamerai, vero?> il ragazzo si chinò leggermente, portando il volto a pochi centimetri da quello di Hermione. <No, Malfoy. Hai deciso di passare la notte con la bellissima Anastasia.> la riccia si scansò malamente, stringendo al petto la bambina, ormai dormiente. <Sei una brutta persona, Draco. Magari a quella ragazza piaci davvero. Insomma, sono le tre di notte e tu l'hai mandata a casa. Non ci dormi neanche insieme!> il biondo scrollò le spalle, versandosi un bicchiere di vino. <Non ho mai voluto che stessero qua anche la notte. Solo sesso. E poi, l'unica ragazza che stava qua anche la mattina era Astoria. Poi è morta e fine, niente relazioni serie. Astoria andava in giro per casa seminuda, ed era impossibile non saltarle addosso continuamente. Se quella Anastasia facesse la stessa cosa, non credi sarebbe abbastanza strano, dato che ci sei tu e anche Madison...> la riccia strinse forte il bicchiere che teneva in mano, continuando a cullare la bambina. Il biondo non la vide, intento com'era a versarsi altro vino. <Insomma... abbiamo fatto sesso ovunque. Anche su quello sgabello, l'isola, il tappeto, il divano...> Hermione smise di ascoltarlo e quando la sua mente le mostrò ciò che le stava dicendo il ragazzo, represse a stento un conato di vomito. Non era l'idea che il ragazzo avesse fatto sesso su qualunque superficie piana dell'appartamento, le veniva da vomitare a pensare che un'altra RAGAZZA avesse messo piede in quel luogo. La gelosia era una brutta bestia, e questo Hermione lo sapeva. Ma era ancora peggio provare gelosia verso una persona che non contraccambiava. <Io... devo andare... prendi Madison.> il ragazzo la guardò con le sopracciglia aggrottate. Hermione gli posò la bambina in braccio, sfiorandogli a malapena le braccia. Un brivido le percosse la schiena e la ragazza tentò di nascondere il più possibile il volto tra i capelli. <Mettila a letto, io non ho sonno...> indossò il cappotto e uscì, in quella notte buia come l'inchiostro e gelida. Sfregò le mani tra di loro, soffiandoci sopra nel vano tentativo di scaldarle. Attraversò la strada e cominciò a camminare sul Tower Bridge. Quelle erano state le due settimane più pesanti degli ultimi anni. Nonché le più belle. Si appoggiò alla ringhiera, guardando le luci di Londra. Fece qualche respiro profondo. La vista le si annebbiò e dopo pochi secondi, calde lacrime le solcarono le guance. <Come è successo?> non guardò il suo interlocutore. Sapeva benissimo a chi apparteneva quella voce. <Non lo so, Ginny.> Le sfuggì dalle labbra un singhiozzo, represso dalle mani sul volto. <Due settimane...> scosse la testa. <No, Gin. Sono più di due settimane. Sono 12 anni. 12 anni, Ginny. Pensavo di averlo dimenticato... ma come posso non ricaderci?! Sono 12 anni che sono innamorata di lui. In queste due settimane... cavolo! Abbiamo abitato assieme, abbiamo cucinato assieme, fatto la spesa, accudito una bambina. Una bambina! Il mio cuore... il mio cuore ha fatto le capriole fin dal primo momento.> la rossa le appoggiò una mano sulla schiena. <Conquistalo, Hermione. Draco non è come sembra... non gli interessa solo il sesso. A lui, come ad ogni altra persona, manca quello che non ha mai avuto. E cos'è che non ha mai avuto Draco Malfoy?> la riccia portò lo sguardo sulla sua amica, sgranando leggermente gli occhi. <Una famiglia...> la voce le uscì come un sussurro. Ginevra annuì sorridendo. <Ora vai, ti prego. Occupati di mia figlia e fai sentire Draco a Casa. Ha più bisogno di quanto non sembra.> Un soffio di vento le scompigliò i capelli, portando con se anche Ginevra. Hermione, illuminata da una nuova consapevolezza, fece marcia indietro, tornando, sicura di se come non mai, a casa.

***

<Granger... Dio mi stavo preoccupando.> la ragazza gli regalò un leggero sorriso, dirigendosi poi verso la culla della bambina. <Non riesco a farla dormire... non ne vuole proprio sapere. Si è svegliata quando te ne sei andata.> la riccia prese Madison in braccio, cullandola dolcemente. <Scalda il latte, perfavore.> Draco si diresse a passo spedito verso la cucina e fece come ella gli aveva chiesto. La ragazza nel frattempo si era seduta sul divano, le gambe incrociate. Allungò la mano verso il biberon caldo che il ragazzo le stava passando. La bambina col latte sembrò finalmente tranquillizzarsi. Hermione guardò Draco. Il ragazzo era seduto accanto a lei e sorrideva in direzione della bambina. I loro occhi si incrociarono e Hermione trattenne il fiato, spostando lo sguardò sul biberon. <Tu hai sonno?> la ragazza scosse il capo. Aveva dormito tutto il pomeriggio con la bambina. <Guardiamo un film?> La ragazza gli rivolse un muto assenso mentre si alzava, diretta alle camere. <Sceglilo e preparami un the, per favore. Io la metto a letto e mi metto il pigiama.> Depose Madison nella culla in camera sua e, immaginando di sedersi su quel freddo divano di pelle, indossò un pigiama invernale. <Non hai freddo?> Il biondo era a torso nudo, con solo pantaloni del pigiama addosso. Hermione arrossì, resasi conto solo in quel momento delle condizioni del giovane. <Non fanno praticamente nulla, ma tra qualche minuto inizia il Titanic.> La riccia sorrise. Adorava quel film. Prese la tazza che le stava porgendo il giovane e si sedette accanto a lui, flettendo le gambe.

Jack spalanca le braccia di Rose, permettendole di sentire il vento e la libertà.

Hermione sorrise leggermente, Draco la guardò.

Jack fa un ritratto a Rose.

Hermione sorrise, Draco la guardò.

Jack e Rose scappano, si nascondono in una macchina.

Hermione trattenne il fiato, Draco pure.

Jack e Rose fanno l'amore, gemiti, sospiri.

Hermione arrossì, immaginando che quei gemiti fossero i suoi, abbassò lo sguardo per poi guardare Draco. Draco si morse il labbro, doveva concentrarsi e contenersi, si voltò verso Hermione. I loro sguardi si incrociarono.

Hermione posò la tazza sul tavolino. Avrebbe voluto stringerlo, baciarlo, fare l'amore con lui. Dovette mordersi l'interno della guancia per non gemere. <Io... va-vado a letto.> la riccia stava per andare in camera, quando una voce la richiamò. <Granger... torna qua, ti prego.> si risedette, docile, sul divano. Lui la avvolse tra le sue braccia e le fece appoggiare la testa sulle gambe. Hermione chiuse gli occhi, beandosi delle carezze del giovane. Si girò verso il petto di lui e vi affondò il volto, avvolgendogli la vita con le braccia. Rimasero così fino all'alba, stretti l'uno tra le braccia dell'altro. <Cosa sta succedendo, Granger?> la ragazza capì a cosa si riferiva il biondo. <Stiamo crescendo una bambina.> Draco sorrise. Quella risposta voleva dire tutto. Decise di non dirle che, dal suo ufficio, l'aveva vista piangere sul ponte.


-- TRE ALL'IMPROVVISO --

🌃🍼🎬

𝗧𝗥𝗘 𝗔𝗟𝗟'𝗜𝗠𝗣𝗥𝗢𝗩𝗩𝗜𝗦𝗢  𝗗𝗿𝗮𝗺𝗶𝗼𝗻𝗲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora