- Sai che dovremmo dormire? - chiedo quando vedo che è quasi l'1 di notte.

- Già ma ormai so nottambulo e te sto a trasforma. -

- E non so se sia un bene. - e rido.

- Noiosa. - e mi fa la linguaccia.

- Dai poi mi vengono le occhiaie. -

- Già le hai. -

- Molto carino. - e rido.

- Te stanno bene però. -

- Meno male. - e lo fisso.

- Secondo me c'hai tanta fretta de dormi perchè stai tramando qualcosa. -

- Mmmh non lo saprai mai. - e lo fisso.

- Viè qua. - e mi stringe a se.

Piano piano prendo sonno perchè la stanchezza si fa sempre più sentire.


Sono le 9 del mattino quando il campanello di casa Mobrici suona.

- Chi è mo? - domanda Fabrizio.

- Va ad aprire. - e ridacchio perchè io so benissimo chi è.

E infatti poco dopo sento le voci dei bambini e di Giada.

- Missione compiuta! - e mi da il cinque.

- Evvai. -

- Che fate voi due? - ci chiede Fabrizio fissandoci mentre incrocia le braccia al petto.

- Abbiamo organizzato la tua festa. - afferma Giada. - Se Paola avesse preparato la torta l'avresti scoperta quindi ha chiesto il mio aiuto. -

- Quindi ve siete alleate? -

- Si. - e gli sorrido. - Ti dispiace? - non vorrei mai che si arrabbiasse.

- No non me dispiace. - e mi abbraccia.

- Auguri papà! - e i bambini gli porgono un regalo.

- Grazie amori miei. - e li stringe a se.

Sorrido fissando la scena.

- Non piangere. - mi dice Giada.

- Sono gli ormoni. - e alzo gli occhi al cielo mentre lei ride.

- Devo dire che ti fanno bene. - e mi sorride. - Sei splendida. -

- A parte le occhiaie. - sottolineo io.

Fabrizio ride. - Ammazza oh quanto sei permalosa. -

- Sai che non si contraddice mai una donna incinta? - gli domanda Giada.

- Beh in effetti dovrei ricordarmelo. - e la fissa per poi ridere.

- Ecco invece ancora non hai imparato. - e lo guarda male. - Comunque ho portato la torta quindi spero che dobbiate ancora fare colazione. -

- Ovvio. - e così ci mettiamo a tavola tutti insieme.

- Io poi devo scappare. - spiega Giada. - Ho un bel po' di lavoro da fare. -

- Come sta andando? - le domando.

- Lavoro tranquillamente da casa ma ci sono abituata e i progetti proseguono fortunatamente. -

- Meno male. - e le sorrido.

- Tu? -

- Io, devo dire che c'è poco da fare, ormai è quasi tutto rimandato. -

- E la maternità? -

- Beh volevo aspettare un po'. - ammetto io. - Vorrei godermi il tempo a casa soprattutto dopo la nascita. -

Sono anni che ti aspetto... seconda parte ~ Fabrizio Moro [Conclusa]Where stories live. Discover now