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Oggi le mie commissioni furono bruciate dalle mie paure e ansie al fatto che qualcuno sapesse di me ed Harry. Qualcuno sapeva che avevamo più che varcato i limiti di come dovevamo comportarci e stavano usando questo contro di noi.

Le possibilità di chi potesse essere erano infinite. Era più probabile qualcuno di qui, ma non riuscivo a riporre nessuna certezza su chi fosse esattamente. Poteva essere Veronica, poteva essere Des Styles, poteva essere chiunque della Metà Superiore che fosse di qui, qualcuno che non ho mai neanche visto o sentito che potesse essere il colpevole in queste mura come una  prigione.

La mia mente era lacerata perché volevo continuare qualunque cosa ci fosse tra me ed Harry. Lui era affascinante, riusciva a far fluttuare il mio cuore e a far arrossire le mie guance e, stranamente, mi faceva sentire al sicuro, anche in questo infernale, offensivo posto. Ma continuare ciò che eravamo era pieno di troppi rischi, senza dubbio il bigliettino poteva radunare due o più di loro da quando io e Harry eravamo stati nominati dal mittente.

Per continuare, poteva significare essere catturati e le conseguenze potrebbero essere più che   per me ed Harry. Probabilmente peggio per me,ma il pensiero di Harry ferito mi faceva sentire dispiaciuta.

La rumorosa Stanza del Lavoro non era una preoccupazione per me oggi mentre camminavo intorno e completavo la lista delle presenze. Questo compito stava diventando banale, lo stesso, giorno per giorno.

Mi aspettavo un po' che Mya Rose mi parlasse e menzionasse la ribellione ma non fece una cosa simile, neanche mi guardò mentre camminavo oltre il suo stazionamento di lavoro. Mentre lei mi ignorava, io gestii per prendere nota di una parte della sua conversazione, un nome in particolare risaltò. Holly Gray.

Ricordavo il nome da quando sbirciai nel file in cui Des Styles mi beccò a leggere. Lei sarebbe stata una precedente assistente personale di Harry e ricordo che avevo sentito il desiderio di sapere di più al momento. Avevo ancora la mia curiosità con Harry e riflettei su qualsiasi cosa fare quando sarei ritornata all'ufficio oggi, ma questo fu di breve durata quando decisi. Harry diventava spesso angosciato alla menzione dei temi sensibili e non potevo evitare ma sentivo che questo era uno di essi. Gliel'avrei chiesto una volta, ma il momento non era proprio ora.

Così, quando finii la lista della Stanza da Lavoro, corsi velocemente all'ufficio di Harry e gli dissi che non c'era niente da riportare. Lui sorrise e mi ringraziò mentre prendeva il file dalle mie mani.

"Stai bene?" lui poi chiese.

Non volevo evitare la verità quindi scossi la mia testa, "No."

Lui sospirò e mi indicò per sedermi sul suo grembo. Ero riluttante comunque, i miei pensieri precedenti di essere presi erano così prominenti nella mia mente.

Notando la mia situazione mentale, Harry provò a rassicurarmi. "Va bene, Fliss. Per favore?"

Scioccamente, cedetti e seguii la sua richiesta. Mi sedetti sul suo grembo, il suo petto contro la mia schiena e il suo braccio si aggrappò intorno la mia vita.

Stringendo la mia pelle disse confortante, "Qual'è il problema?"

Sospirai prima di parlare. "Sono solo così preoccupata Harry. Qualcuno sa di noi. Forse riescono anche a vederci ora. Se continuano allora sai che potremmo essere presi, ma non voglio smetterla."

Harry usò le sue dita per spostare gentilmente i miei capelli oltre la mia spalla, esponendo il mio collo e spalla. Dolcemente, lui portò le sue labbra sulla mia pelle. "Perchè non vuoi smetterla?" chiese.

Roteai i miei occhi al suo evitare la questione più importante. "Harry, non provare a distrarmi."

Invece di rispondere come mi aspettavo, mosse le sue mani sulle mie cosce e le strinse scherzosamente. "Dimmi." mormorò esigente.

Divided(italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora