IL POSTO (A WEIRD TALE)

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Si risvegliò in una stanza asettica, senza finestre e senza porta; era una stanza geometricamente perfetta: gli angoli, la lunghezza, l'altezza e la profondità avevano la stessa misura.

Il luogo era illuminato da una sottile luce che fuoriusciva dai bordi del muro e cambiavano colore ogni cinque minuti.

Indossava una tuta bianca e un paio di sneakers nere, era ancora disteso per terra quando un forte suono lo fece balzare; si guardò intorno, cercando di capire, cercando di ricordare ma era difficile, qualcosa lo stava distraendo, un ronzio che man mano aumentava la sua intensità sonora.

Cercò di trovare la fonte di quel suono appoggiando l'orecchio su tutti i muri della stanza, ma la ricerca fu un fallimento, il ronzio continuava.

Rivolse lo sguardo sulla sua mano destra, non solo il ronzio si attenuò ma sulla sua pelle iniziarono a manifestarsi delle crepe provocando forti dolori da farlo piegare in due.

Il dolore continuò per un intero minuto, dopodiché cessò, le crepe si rinchiusero e la pelle della mano ritornò sana.

LUI, ancora provato dal dolore, lanciò un urlo che rimbombò in tutta la stanza; si rialzò e diede un paio di pugni sui muri per capire se fossero vuoti; all'improvviso dal soffitto scese lentamente un televisore a tubo catodico.

C'era un biglietto attaccato che diceva "Accendi" indicando il pulsante rosso posto sotto lo schermo.

Lo accese e dopo un paio d'interferenza il segnale si stabilizzò e iniziò a trasmettere, in un loop infinito, una scena ambigua: si trattava di un uomo che usciva ed entrava da una cabina telefonica con una velocità mostruosa.

Dopo cinque minuti la televisione si spense, si sollevò e scomparse nel soffitto.

La stanza s'illuminò di blu.

Sentiva dei sussurri ma non capiva cosa stessero dicendo, si avvicinò al muro del lato ovest e i sussurri si spostavano sull'altro lato.

<<EHI>> gridò <<Dove mi trovo?>> i sussurri erano risate come quelle delle sit-com.

<<Smettetela, non mi sto divertendo>>. Le risate furono accompagnate da un caloroso applauso. <<Basta...BASTA>> incominciò a prendere a pugni il muro.

Dagli spigoli inferiori, dove le mura della stanza s'incrociano con il pavimento, comparvero dei buchi da dove fuoriuscì acqua, tanta acqua.

<<Ehi, ehi, fermate>> iniziò ad avere paura, la stanza si stava riempiendo, nel giro di pochi secondi il livello dell'acqua raggiunse le sue caviglie. <<Fermatevi, vi prego>>.

Sembrava un fiume in piena, e non sapeva come bloccarlo, e di nuovo risate e applausi. <<Vi prego>>.

In meno di tre minuti l'acqua riempì mezza stanza e LUI iniziò a galleggiare, cercò di nuotare andando da un lato all'altro in cerca di qualche spiraglio di speranza.

Il livello dell'acqua saliva secondo dopo secondo, minuto dopo minuto e alla fine si ritrovò sommerso; il panico prese il sopravvento, le bolle d'aria uscivano velocemente dalla bocca e dal naso, si dimenava, stava sprecando tutto l'ossigeno che aveva nei polmoni.

Perse il controllo del suo corpo e iniziò a incanalare acqua, stava affogando...

...forse era un miraggio, forse era l'inconscio che stava proiettando una piccola speranza prima della fine, eppure quello strano foro nero che si formò al centro del pavimento sembrava così reale.

Si creò un vortice che iniziò ad aspirare l'acqua e il livello iniziò a scendere. A un tratto la stanza ritornò come prima, LUI iniziò a tossire e cacciò tutta l'acqua che aveva bevuto. 

Weird and Wonderful (Racconti)Where stories live. Discover now