Capitolo 3

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I giorni passarono, e per Soichiro Yagami era giunto il momento di tornare al lavoro.

"Vai già via?" disse tristemente Sayu "Già, ma devo andare" "Ma Light? Non lo saluti?". In questo caso fu la madre a intervenire "Lui è uscito con un'amica"

"Allora Light, come va?" chiese Misa.

Misa Amane era una giovane ragazza. Molto bella, con dei lunghi capelli biodi e dei grandi occhi azzurri. Al contrario di come si potrebbe immaginare si vestiva sempre di nero. Inoltre era molto famosa in Giappone, conosciuta come Misa Misa, faceva dei programmi visti da molte persone, film, possedeva una propria linea di vestiti e, pur non essendo una cantante, aveva un album con delle sue canzoni.

"Tutto ok, mio padre è tornato a casa e proprio come pensavo sta lavorando al caso Kira" la sua voce era tranquilla "Ah capisco, l'importante e che non gli succeda niente" disse Misa sorridente "Sì, è ovvio".

"Misa" il castano si girò verso la ragazza "Chiedimi qualsiasi cosa Light" si affrettò a rispondere "Hai sentito parlare di L?" chiese "Certo, credo che sia famoso in quasi tutto il mondo. È un detective che è riuscito a risolvere molti casi complicati ed è molto intelligente. Perché lo chiedi?" "Di sicuro starà lavorando al caso Kira" "E credi che tuo padre lo abbia visto?" chiese la bionda "No, credo che non si sia mai fatto vedere" "E perché?" "Semplice" rispose Light con un ghigno continuando la frase "Mentre gli investigatori rischiano la vita lui sta tranquillo a svolgere le indagini senza pericolo" disse Light schifato. Misa guardava in basso "Capisco" disse con voce cupa "si è fatto tardi" intervenne Light "Ah, il tempo passa così in fretta. Mi accompagni a casa?" chiese Misa. "Non posso, non ho tempo" e così il castano andò via, lasciandola da sola.

"Ma... Light" disse la ragazza a sé stessa con uno sguardo cupo "Perché?"

Misa si incamminò verso casa, ma si fermò sentendo una voce. "L'ha fatto di nuovo, vero?" disse Rem, la migliore amica di Misa "Già, ma di sicuro avrà un motivo. Magari voleva stare con suo padre prima che tornasse al lavoro" rispose Misa autoconvincendosi che fosse andata così "Quel ragazzo non è come te. A differenza tua non farebbe di tutto per rivedere suo padre, o tutta la sua famiglia" "Però io non la penso così. Comunque cambiando discorso, cosa ci facevi qui? Mi stavi seguendo?" chiese "Già, ti stavo seguendo. E non è la prima volta" disse tranquillamente "È inquietante, lo sai?" "Pensala come vuoi, ma io lo faccio per te. Andiamo, ti accompagno io." "Va bene, grazie".

Nel frattempo Light tornò a casa ricominciando a leggere e studiare.

"Light! La cena è pronta!" gridò sua sorella. Lui chiuse il libro e scese di sotto, la situazione stava cambiando per tutti.

Quella notte Misa ricordò tutto ciò che le era successo da giovane.

"Sono a casa!" Disse la ragazza entrando e togliendosi le scarpe. 'Non sono ancora tornati? È impossibile'. Ma quello che vide quella notte restò nella mente di lei per sempre. Il freddo che c'era in quel momento, probabilmente causato da una finestra aperta, raggiungeva ogni angolo della casa. Si avviò per le scale, per andare a posare le proprie cose. Ma non poteva immaginare quello che si sarebbe trovata davanti.

Qualcosa di rosso, il sangue dei suoi genitori, macchiava tutto il pavimento. Misa era così terrorizzata da non riuscire a gridare, soprattutto quando sentì un rumore venire dalla finestra notando il corpo di sua sorella, con un'espressione terrorizzata in volto.

Ma quando lo vide, quell'uomo, che aveva assassinato tutta la sua famiglia e rapinato casa, ridere fuori dalla finestra, Misa, quella giovane ragazza bella e innocente cambiò per sempre.

Il caso fu affidato ad un vecchio detective che, però, non riuscì a farlo rinchiudere. Non era riuscito a svolgere il suo lavoro, e Misa lo odiava per questo. Non avrebbe mai potuto perdonarlo.

Alla fine l'assassino morì di cancro. Una scintilla si accese negli occhi azzurri della ragazza ma non tornò come prima. Però qualcosa successe e la mente della bionda tornò dolce e felice. Quel detective, che non era riuscito a fare niente di utile, era stato ucciso da Kira.

Misa si svegliò presto, erano le 6. 'Forse dovrei chiamare Aika, ha sempre del tempo per le altre persone'. E così fece. Si svegliò, si vestì per poi avviarsi verso lo studio e durante il tragitto parlò con Aika.

"Pronto?" disse la castana dopo aver preso il telefono "Aika, sono io, Misa." "Ah, buongiorno. Come mai mi hai chiamata?" "Volevo parlarti e magari. Ah, giusto!" Si ricordò improvvisamente la bionda "Cosa c'è?" "Stai lavorando al caso Kira anche tu?" disse andando dritta al punto. "Ehm, io" l'investigatrice esitò un attimo "Non posso dirlo, scusami" "Ah, capisco, Però stai attenta".

Ma dopotutto Misa era molto preoccupata per il padre di Light, e se gli fosse successo qualcosa? Lei sarebbe stata vicino a Light tutto il tempo e avrebbe fatto qualunque cosa per lui, qualunque. 

Un caso Kira particolareWhere stories live. Discover now