Una volta arrivati davanti alla porta bussai un paio di volte facendo agitare ancora di più Harry che si attaccò al mio braccio come un bambino si attacca alla gonna della mamma.

"Harry, sta tranquillo!" Cercai di non ridere ma appena si voltò per lanciarmi un'occhiataccia non riuscì a fermarmi.

"Vieni qua." Allungai un braccio sulle sue spalle e lo avvicinai a me per poter posare le mie labbra sulle sue. Ricambiò quel piccolo bacio e lo sentì sospirare, segno che un minimo era riuscito a rilassarsi.

"Va tutto bene." Gli sussurrai prima di essere interrotti dalla porta di casa che si aprì, rivelando la figura di mia madre con un sorriso mozzafiato stampato sul viso e gli occhi inondati da un luccichio che la faceva sembrare sul punto di piangere.

"Tesoro mio!" Mi buttò le braccia al collo e mi strinse facendomi barcollare leggermente indietro. Ricambiai l'abbraccio sorridendo e godendomi il suo profumo di lavanda.

Casa.

"Oh, tu devi essere Harry!" Si staccò da me puntando il suo sguardo sul riccio ancora più agitato di qualche secondo prima. Lui annuì ricambiando il sorriso di mia madre e allungò una mano verso di lei per presentarsi, ma mia madre lo guardò per un attimo e poi sembrò capire.

"Tu sei il ragazzo della videochiamata! Oh, cara, è ancora più bello dal vivo!" Mi sbattei una mano sulla fronte mentre sentì Harry ridere.

"Sì signora, sono io." Parlò finalmente il riccio. Mia madre prese la sua mano e lo tirò in un abbraccio.

"Non chiamarmi signora, chiamami Mary tesoro!" Sorrisi a quella scena e aspettai che mia madre si staccasse da lui per entrare.

"Venite, venite. Come è andato il viaggio?" Entrai dentro casa dopo Harry e subito mi rilassai sentendo l'aria di casa. Sentì della musica provenire dalla porta vicino al salone e subito capì che mio padre stava ricevendo qualche cliente nel suo studio.

"Bene mamma. Papà sta lavorando?" Chiesi indicando la porta dello studio, dove la musica ora era anche più alta. Mamma rispose affermativamente facendomi sbuffare, aveva il vizio di lavorare anche durante la cena. Mi voltai per dire ad Harry di lasciare le valige vicino alla porta, ma quando vidi il suo sguardo confuso puntato verso la porta decisi di chiarire i suoi dubbi.

"Papà fa il tatuatore, ha un suo studio ma preferisce ricevere i suoi amici qui." A quelle parole gli si illuminarono gli occhi facendomi ridacchiare.

"Ma è grandioso! Ora capisco perché sei così fissata con i miei." Alzai gli occhi al cielo divertita e lo presi per mano.

"Vieni, andiamo a posare le giacche." Lo tirai verso le scale per raggiungere la mia camera mentre mia madre urlava dalla cucina di sbrigarci perché era quasi pronto.

Appena entrai in camera dissi ad Harry di poggiare la giacca dove voleva mentre io andai in bagno per vedere in che condizioni ero. Quando tornai in camera mi bloccai sulla soglia a guardare Harry mentre osservava le foto attaccate sulla lavagnetta di sughero.

La sua presenza in quella camera mi faceva uno strano effetto, vederlo lì era come vedere un pezzo della mia nuova vita navigare nei ricordi della vecchia. Mentre osservava le foto lo vidi incantarsi a guardare una mia foto di quando ero andata in Italia con mia sorella, circa quattro anni fa.

Ed ero decisamente diversa.

"No, quella non la guardare!" Mi affrettai ad andargli vicino per coprirgli gli occhi, ma lui mi prese le mani prima che potessi farlo e me le bloccò dietro la schiena.

"Perché? Guarda quanto sei carina!" Sentì le mie guance diventare rosse e mi voltai per guardare quella foto. Io con le guance rosse e paffute, i capelli spettinati dal vento, il viso rotondo e le braccia attorno al collo di mia sorella, invece sempre perfetta,  sedute su un muretto e come sfondo il bellissimo Colosseo.

Hypnotized |H.S|Where stories live. Discover now