science project

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3rd person's pov

Harry si svegliò quella mattina più assonnato del solito, la leggera nebbiolina gli offuscava la vista al di fuori della finestra appena di fianco al letto, era felice quel giorno, non sapendo il motivo, scese in cucina dove trovò sua mamma, Anne, e sua sorella, Gemma, intente a fare colazione con fette biscottate e marmellata.

Le salutò e andò a farsi una piccola doccia giusto per rinfrescarsi prima di iniziare le lezioni, così da svegliare il cervello più che altro, se ne pentì subito quando uscì da essa, dopo essersi insaponato con il suo bagnoschiuma al lampone, il suo corpo niveo, appena tornò in camera da letto per vestirsi, la sveglia sul comodino segnava un'ora diversa dalla sua routine giornaliera, allora prese dei vestiti a caso dal suo armadio e li indossò velocemente, corse giù dalle scale -forse anche cadendo qualche volta, dettagli- e andò a scuola.

~*~

Arrivò appena in tempo in classe e si sedette al suo solito posto, il suo compagno di banco mancava quel giorno, non se ne preoccupò, tanto non gli stava simpatico, la professoressa della prima ora entró in classe già arrabbiata, mai una volta che quella non è incazzata, e incominció a fare l'appello.

<<Allora ragazzi, come avrete già notato, il vostro compagno di classe, il signor Parker, oggi non é presente, infatti abbiamo fatto uno scambio tra due alunni di due classi, al suo posto ci sarà l'alunno di un'altra terza, Louis Tomlinson.>>Un ragazzo poco più basso del riccio, capelli lisci color nocciola, con sfumature dorate, occhi azzurri e perforanti come un lago ghiacciato, una felpa oversize verde dell'adidas e degli skinny jeans neri perfettamente adattati alla sua pelle, fece il suo ingresso nell'aula, Harry restò impietrito guardandolo, Louis gli sorrise notando come il più piccolo bramasse il suo corpo, e infatti era così, Harry aveva già capito che quello sarebbe stato un anno difficile.

<<Ciao, io sono Louis Tomlinson, vengo dalla terza B, ho 18 anni e personalmente non me ne frega un cazzo di studiare>> annunciò felicemente il liscio, togliendosi lo zaino, precedentemente appoggiato sulla spalla destra.

<<Sarebbe pregato di usare termini più adeguati durante le mie lezioni, signor Tomlinson.>> lo riprese immediatamente la professoressa.

<<Ora vada pure a sedersi vicino a Styles, grazie.>>
Louis si andò a sedere vicino ad Harry che tremava ancora per quel sorrisetto malizioso che il liscio gli aveva fatto.

<<Hey, io sono Louis, tu chi sei?>> Gli chiese dolcemente il maggiore.

<<S-sono Harry, Harry Styles.>> Rispose il riccio.
Louis annuì e si piegò di lato frugando nello zaino, forse cercando qualcosa, dando così visione del suo sedere, tondo e perfetto, a Harry, che dovette stare attento a non sbavare, Louis si tirò su di scatto e il più piccolo riuscì a distogliere lo sguardo in tempo.

<<Potresti dirmi che lezione stiamo facendo perfavore?>>Chiese Louis non capendo.

<<Scienze, a fine lezione, in teoria, ci dovrebbe dividere in gruppi per la ricerca.>>

<<Che palle, non c'ho voglia, hai qualcosa da raccontarmi Harold? Così almeno passiamo il tempo.>>

<<I-io dov-rei s-seguire, se non ti dispiace.>>

<<Segui pure, parliamo nella prossima ora.>> Rispose scocciato Louis.

~*~

Dopo una bella mezz'ora passata a spiegazione, da parte dell'insegnante, e della scrittura di appunti, da parte degli alunni, Harry, sollevò lo sguardo dal suo foglio pieno di lettere scritte in una grafia pulita, e incrociò gli occhi con quelli preoccupati del suo migliore amico, Niall.
Si appuntò mentalmente di chiedergli una spiegazione per le occhiate, si girò poi, verso il suo compagno di banco e lo trovò intento a messaggiare con qualcuno.
<<Allora, avete tutti capito? Devo spiegare ancora qualcosa?>> Chiese la professoressa. La classe scosse la testa.
<<Posso passare a dividervi in coppie per il progetto, primo gruppo: Horan e Swift farete l'apparato digerente; Devine e Jenner, l'apparato respiratorio; Styles e Tomlinson, l'apparato cardiocircolatorio...>>
Harry si girò immediatamente verso la sua destra e Louis gli sorrise delicatamente.

<<Mi sa che dovremo fare il progetto insieme, mio piccolo Hazza.>>
Harry diventò rosso anche se non seppe se quella reazione fosse dovuta al "mio" o al "piccolo" o al nomignolo che il liscio gli attribuì, annuì e tornò a guardare sul suo banco.

<<Ti dò il mio numero di telefono per la ricerca, tu chiamami o scrivimi e ci organizziamo, ok?>>

<<S-si, va bene, credo.>> Fece attenzione a sussurrare l'ultima parola, Louis, come previsto, non la sentì, e invece, si preoccupò di strappare un pezzo di carta dal suo diario, scrivere il suo numero e porgerlo a Harry, che lo infilò in tasca.

~*~

La altre lezioni finirono presto, Harry, Niall e Liam si incontrarono nel parcheggio della scuola e andarono a casa di quest'ultimo per fare i compiti. Harry si dimenticò di chiedere a Niall quella cosa,  ma non gli diede importanza.

***
Eccoci qui, alla fine di questo capitolo, come sempre, spero vi piaccia, eeeeeeeeeeeeeee, ci vediamo alla prossima.
Un bacio.

(Insta: vitto.trevisan)

-Vitto🍬

Pregnant in school /\L.S./\Where stories live. Discover now