𝐂𝐫𝐲𝐬𝐭𝐚𝐥 𝐋𝐚𝐡𝐞𝐲, 01

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"papà dov'è Isaac?" chiesi entrando in sala cercando mio fratello. era ormai notte fonda e non era ancora tornato. non ricevendo risposta gli ripetei la domanda avvicinandomi di più a lui. "sta lavorando per il funerale di Kate Argent, ora sta zitta che sto leggendo il giornale." disse senza spostare lo sguardo da quel pezzo di carta che stringeva tra le dita. quanto disprezzavo quell'uomo.

"anzi vai a fare qualcosa per cena, non ho voglia di cucinare e dovresti imparare a fare qualcosa di utile oltre a scrivere le tue storielle" disse mantenendo il suo solito tono che sinceramente mi spaventava anche. senza dire una parola feci come mi aveva detto ricordando che l'ultima volta che gli avevo disubbidito  mi sono ritrovata entrambi i polsi viola e un livido sull'addome. mentre stavo cucinando ho anche apparecchiato anche la tavola senza però mettere il posto per Isaac, dato che era ancora fuori.

"papà è pronto" dissi entrando in sala per poi tornare velocemente in cucina e servire nei piatti le cotolette che avevo cucinato, due e mezzo a lui e mezza più dell'insalata a me, non avevo molta fame.

"è cruda" disse dopo aver tagliato una delle due cotolette intere "come" dissi tagliando velocemente la mia e notando che era abbastanza indietro con la cottura "scusa ora le ripasso" dissi alzandomi e prendono la carne del suo piatto per poi rimetterle dentro la padella assieme alla mia. "la prossima volta pensaci prima a controllare la cottura" disse incrociando le mani sopra al tavolo e guardandomi con uno sguardo assassino. "si ci guarderò" dissi iniziando a tremare sentendolo alzarsi dalla sua sedia "non ti credo" disse afferrandomi il polso e stringendole fin troppo "mi, mi fai male" dissi in un sussurro mentre spegnevo velocemente il fornello "lo so" disse fermamente "metti la carne nel piatto e aspettami di sotto. Crystal mi hai stancato oggi" disse stringendo ancora il mio polso "n non ho f fatto nu ulla" dissi mentre le lacrime iniziavano a formarsi agli angoli degli occhi "ah no?" mi tirò violentemente verso di lui facendomi girare "sei arrivata in ritardo a scuola e ti sono pure venuto a prendere prima, tutto il pomeriggio hai ascoltato la musica invece che studiare e sai quanto voglia che tu vada bene a scuola.." iniziò prendo anche l'altro polso "..prima le domande su isaac mentre stavo leggendo, quindi mi hai interrotto e ora mi i hai chiamato a cena senza che fosse praticamente pronto" finì per poi spingermi a terra.

"scusa mi dispiace" dissi tentando di alzarmi e fortunatamente ci riuscii. indietreggiai fino al muro e mi guardai in torno per cercare una via di fuga. tentai di correre verso la porta che dava sul salone ma bloccò qualunque mia mossa rispingendomi violentemente verso il muro. "basta ti prego" sussurrai quando porto una mano al mio collo stringendo appena "non va bene tutto questo, ora dimmi come va anche a scuola su" disse incitandomi a parlare mentre le lacrime iniziavano a segnarmi il viso. "che medie hai?" chiese come se nulla fosse "ehm una A in, in letteratura, B in matematica e, e chimica..." dissi balbettando appena "in, storia ed economia?" chiese già sapendo che la mia media era insufficiente "ho una C in storia mentre in economia ho,ho fatto il test oggi" dissi con voce tremolante "avrai comunque una media" disse stringendo ancora la presa sul mio collo "quindi?" chiese impaziente "ho, ho una D-" dissi preoccupata "oh, D-, che figlia studiosa" disse sarcasticamente.

allentò la presa sul mio collo di colpo spingendomi a terra, ma la tregua non durò molto dato che mi prese per i capelli e mi trascinò fino in camera mia. mi spinse dentro e dopo avermi tirato un paio di schiaffi abbastanza potenti da spaccarmi il labbro mi chiuse in camera "e non provare ad uscire" disse minaccioso.

mi nascosi sotto le coperte passando più volte la mano sul collo e anche i polsi, domani saranno sicuro arrossati, ma non è la prima volta che nascondo lividi graffi...

mi addormentai piangendo e infatti mi svegliai con un forte mal di testa. mi preparai in fretta per andare a scuola, misi un paio di semplici jeans neri, una maglia bianca a maniche lunghe e con un collo alto e sopra misi un cardigan beije. presi il telefono e lo zaino e dopo essermi infilata le scarpe velocemente uscì di casa.

arrivata a scuola lasciai le mie cose nell'armadietto e poi andai in bagno per controllare le mia condizioni. i capelli biondi mi ricadevano ondulati sulle spalle, dato che non li avevo piastrati, li pettinai appena con le dita e poi presi dalla borsa il mascara e lo applicai velocemente per poi uscire e andare in classe accompagnata da Hayden...

"ei Crystal" disse Liam, il mio migliore amico, abbracciandomi "ei bello" dissi ricambiando. "Cry, c'è stiles" disse Mason tirandomi una gomitata facendomi girare verso il ragazzo citato. stiles Stilinski, non che la mia crush da quasi 2 anni. "oddio, nascondetemi" dissi spostandomi dietro a Liam. "eddai prima o poi dovrai parlarci" disse la mia migliore amica "1 non sa nemmeno della mia esistenza, 2 che faccio vado lì e gli dico "ei ciao stiles so che non ci conosciamo ma sono completamente cotta di te, sai vengo agli allenamenti di mio fratello solo per guardare te"? e 3, a lui piace quella biondo-fragola perfetta, non guarderà mai una come me" dissi guardandolo mentre parlava con Scott, il suo migliore amico. "scherzi? 1 sei bellissima, secondo se non gli vai a parlare è logico non ti calcolerà mai" mi rispose Liam "si beh, non mi piace come idea, è più bello  fissarlo da lontano" dissi entrando finalmente in classe dando inizio a delle estenuanti ore di scuola.

nel tornare a casa dopo le lezioni, e dopo aver guardato un po' l'allenamento di sti- mio fratello, mi sentii osservata ma non ci feci tanto caso, stavo cercando un modo per nascondere la D che avevo prendo in matematica a mio padre. Isaac non tornò a casa fino alla sera a cena e anche se lo notai abbastanza strano feci finta di niente e preparai la cena dato che non volevo fare incavolare mio padre e di nuovo...

𝗙𝗿𝗼𝗺 𝗮𝗳𝗮𝗿  ▸ 𝑇𝑒𝑒𝑛 𝑊𝑜𝑙𝑓Onde histórias criam vida. Descubra agora