2 capitolo -

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La campanella stava per suonare, e Kotone ancora non era arrivata a scuola.

- Dannazione.. non mi sarei dovuta perder via così a lungo.. - sussurò digrignando i denti.

Correva e correva.

Era una scena davverro buffa, una piccola ragazza che come una saetta sfrecciava per le strade, con gli occhi chiusi e i capelli al vento.

Non sapeva però che a pochi centimetri da lei v'era un ignaro passante dai capelli corvini che camminava tranquillamente.

Tempo pochi secondi e..

- Ahi! - gridarono all'unisono.

S'erano scontrati.

- Mi dispiace tantissimo, scusa! - disse immediatamente Kotone.

- Mpf.. certo che sei proprio imbranata, ragazzina. - disse lui, massagiandosi il capo.

'Che gentile..' pensò la ragazza.

- Già.. sono proprio imbranata.. eheheh.. - disse con tutto l'autocontrollo che aveva. - stavo andando a scuola e..

- Si, si, come vuoi. Non ti ho chiesto la storia della tua vita. -

Kotone si sforzò immensamente per cercare di non saltargli addosso, e, perché no, di ucciderlo.

- Scusami. - disse allora con un sorriso palesemente finto.

- Ah, le dodicenni sono così idiote. -

La rabbia in Kotone esplose.

Lei era sempre stata piuttosto piccolina di statura, e spesso la gente pensava che avesse tre o quattro anni in meno rispetto a quanti non ne avesse in realtà.

Ciò la infastidiva profondamente.

- I-io.. IO HO SEDICI ANNI, NON DODICI, IDIOTA! - gridò come una furia.

Raccolse le sue cose, e corse verso scuola indignata, lasciando il ragazzo a bocca aperta.

Arrivò a scuola esattamente un minuto prima che la campanella suonasse.

Entrò nella propria aula trafelata e spettinata.

- Koto-chan! Dov'eri finita? - chiese con dolcezza Shuuko.

- Lasciamo perdere Shuu.. - rispose Kotone a fatica.

Shuuko era una delle migliori amiche di Kotone dalle elementari.

Era poco più alta di lei, portava gli scurissimi capelli mori legati in un' ordinata coda alta, aveva due profondi occhi blu, ed un sorriso meraviglioso.

Era molto femminile, ed era sempre gentile e premurosa con tutti.

- Non ci posso credere, per la prima volta in vita mia sono arrivata prima di te, Koto! - gridò una voce dall'altro capo della classe.

- Abbassa la voce Mayu! - l' ammonì Shuuko.

- E va bene "mammina".. - brontolò Mayu.

- È la prima e ultima volta che arrivi prima di me, sappilo! - disse Kotone rivolta a Mayu, facendole la linguaccia.

Mayu era l'altra migliore amica di Kotone.

Si conoscevano praticamente da tutta la vita.

A differenza di Shuuko, Mayu, era un po' un maschiaccio.

I capelli color carota della ragazza, erano sempre in disordine, e in testa, portava un cappellino da baseball con la visiera al contrario.

Era impulsiva e sfacciata, ma anche molto sensibile e affettuosa.

La campanella suonò, e tutti si sedettero.

- Buongiorno ragazzi. -

- Buongiorno sensei. -

- Sono sicuro che sarete felici di sapere che avremo un nuovo compagno in classe con noi. -

Nell'aula il fermento divenne sovrano.

- Sarà carino? -

- Spero sappia giocare a calcio! -

- Chissà da dove viene.. -

- Non sarà mica antipatico, vero? -

Dicevano varie voci alle spalle di Kotone.

- Puoi entrare Terashima! - disse il sensei, interrompendo i brusii.

In classe entrò un ragazzo alto dai capelli color carbone, gli occhi erano di un nero intenso, e lo sguardo annoiato.

- Mi chiamo Sekitan Terashima, piacere. - disse lui con tono piatto.

- Che figo! - sussurrò Mayu.

- Già, è carinissimo! - confermò Shuuko - E tu che ne pensi Koto? Ehi, Koto!? -

Kotone però, non la calcolava minimamente, stava fissando sconvolta il nuovo arrivato.

- Va' a sederti vicino a Nanami. - disse il sensei indicando Kotone.

Sekitan la guardò con espressione stupita.

- Oh, c'è la ragazza che sembra avere dodici anni. - disse con noncuranza indicandola.

Tutti i compagni, compreso il sensei, posarono lo sguardo su Kotone.

Sapevano perfettamente quanto lei odiasse la gente che la credeva piccola.

- Adesso sclera.. - sussurrò Mayu.

- U-un' aura oscura l'avvolge... - balbettò Shuu.

- Io ti uccido. - disse infine Koto.

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*SPAZIO AUTRICE*
Okay.. il resto della scena ve lo lascio immaginare.. Povero Sekitan.. eheheh..
Tra l'altro mi sono insultata da sola con la frase "le dodicenni sono così idiote" ma va bhe :3

Unmei no akai itoWhere stories live. Discover now