Richard: -E tu che ne sai dei miei? Aspetta non dirmelo: te lo ha detto Ed. –
Syl: -Mi spiace, risposta sbagliata... -
Richard: -Allora te lo ha detto Maya, che a sua volta lo ha saputo da Ed... -
Syl: -Neanche: diciamo che per errore ho incontrato tua madre. –
Richard: -...Eh? –
Syl: -Mi sa che è tempo di raccontarti una storia... –
SETTE GIORNI PRIMA
Era una domenica pomeriggio, nella quale gli studenti potevano uscire dall'istituto e godere di un coprifuoco più permissivo. Sylviane era intenta a fare un giro in città, e per pura curiosità aveva deciso di fermarsi in un negozio di fotografia, che al suo interno esponeva non solo macchine fotografiche, videocamere e rullini, ma un'intera parete era allestita di bellissimi scatti, tutto in un ambiente minimale ma dai colori caldi, dando un certo senso di accoglienza.
Entrò all'interno, facendo tintinnare un sempreverde campanellino sopra la porta. Dietro al bancone, che faceva anche da teca per le macchine fotografiche, vi era una donna sulla trentina, di bell'aspetto, con i capelli corti e rosso scuri; vestiva di una camicia a quadri, arrotolata fino ai gomiti, ed era intenta a scribacchiare su quello che molto probabilmente era un libretto delle ricevute. Appena il campanellino suonò, rivolse la testa alla ragazza che era appena entrata.
Laney: -Buongiorno "Lassie"... oh scusa, è un'abitudine. Dunque, cosa posso fare per te? –
Syl: -Ah, non si preoccupi, volevo solo dare un'occhiata... -
Laney: -Fai pure! Non sei certo la prima che viene qui solo per vedere i miei scatti! –
Syl: -...Sono tutte sue foto? –
Laney: -Aye, lo sono, e posso dire di andarne decisamente fiera. –
Sylviane iniziò ad osservare l'intero muro su cui erano esposte le fotografie della donna: spaziavano in vari temi, tecniche e colori. Da paesaggi delle Highlands a scene di vita quotidiana; da cieli in tempesta a foto più misteriose ed enigmatiche. Tutte di qualità eccellente, su questo non c'era dubbio. Però un piccolo interrogativo passo nella mente della ragazza: quel modo di parlare lo aveva già sentito... d'istinto controllò se le foto avessero una firma, e ce l'avevano: Laney Allen.
"... un attimo, ma allora lei è per caso la madre di Richard?"
La conferma arrivo come una sorta di provvidenza: nel negozio entrò un uomo corpulento, sulla quarantina, con una folta barba che gli incorniciava il volto. Era vestito pesante, e aveva l'aria stanca, ma allo stesso tempio irradiava energia e felicità.
-Tuo fratello è anche un disturbo? –
Laney: -Shite! Caleb, che ci fai qua? -
Il duo di fratelli si salutò con un forte abbraccio, anche se il bancone era in mezzo.
Caleb: -Sai che sfacchino col furgone da Glasgow fino a qua, no? Be', ora ho qualche ora di sosta, quindi ho pensato di venirti a trovare. Allora, come stai? Tutto bene con il negozio? -
Laney: -Sto bene. Anzi molto bene, e il negozio sta per andare a meraviglia: tra poche settimane dovrebbe arrivarmi un ordine speciale, roba all'avanguardia! Potrò dire di essere uno dei primi rivenditori a mettere i nuovi modelli in vendita! –
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La Seconda Cartagine
Fanfiction16 Agosto 2019: sono passati 14 anni da quando XANA è stato annientato e il Supercomputer spento. I Guerrieri Lyoko hanno potuto così passare degli anni di vita normale e tranquilla. O almeno così era fino ad adesso: la curiosità di un solo ragazzo...
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