Laney: -Si, beh... non c'erano molti clienti oggi. -
Henry: -Meglio così allora. Un po' di riposo in più per te. -
Il marito dalla soglia si spostò verso il tavolo, sedendosi accanto alla moglie. Ora c'era una domanda da fare, e bisognava andarci piano, ma diretto.
Henry: -Laney, dobbiamo parlare di una cosa...-
Laney: -Ti prego, non iniziare a parlare come mio nonno... -
Henry: -Non ti voglio fare una ramanzina. Voglio solo chiederti una cosa. Rispondimi sinceramente, d'accordo? -
Laney: -...Andiamo, spara... -
Henry: -Hai pagato la retta scolastica di Richard di tasca tua, senza dirmi nulla, vero? -
La giovane donna posò il bicchiere, facendo un po' di rumore. Con un'espressione che trasudava da tutti i pori la sua "colpevolezza", si girò per vedere in faccia suo marito, trovandolo come sempre: tranquillo, mai severo ne arrabbiato. Anzi sembrava stesse sorridendo, come se fosse venuto a sapere di una bella notizia.
Laney: -...come hai fatto? –
Henry: -Tesoro, al liceo eri famosa per falsificare le firme delle giustifiche, e spesso facevi i compiti all'intera classe. Ero anche uno tra quelli. –
Laney si portò una mano alla tempia, sentendo un mal di testa imminente, a causa dello stress. Frugò subito nel taschino della giacca e ne estrasse accendino e sigaretta, che iniziò a cercare di accendere ripetutamente.
Laney: -... Shite, non riesco a farne una giusta... e stupido accendino di merda...-
Henry; -Ascolta, non sono arrabbiato, ne voglio dirti come devi spendere i soldi della tua attività. E non credere di aver fatto qualcosa di sbagliato, anzi. Ma voglio sapere perché non me lo hai detto: so bene quanto sia importante il negozio per te, e ora ho capito perché hai fatto tutti quegli straordinari. Ma potevi tranquillamente far pagare tutto a me, non hai bisogno di spellar- -
Laney: -SI CHE NE HO BISOGNO! –
L'urlo aveva ammutolito Henry, e ora la casa piombava in un quasi-silenzio, interrotto dai singhiozzi di Laney, che aveva le lacrime agli occhi, e le labbra tremolanti. Perfino il cane era rimasto accucciato dov'era, con le orecchie abbassate per lo spavento.
Laney: -Sono dieci anni che non muovo il culo per mio figlio! Dieci anni in cui mi sono comportata da pisciasotto, l'ho abbandonato e me la sono squagliata fin qui! Ho fatto la fifona per un esame psichiatrico di un bambino di cinque anni, ma probabilmente gli ho fatto di peggio a lasciarlo li! Sono così fifona che non ho neanche avuto le palle di venire con te a prenderlo, anche solo per rivederlo per la prima volta! Almeno lasciami fare questo no? Lasciami essere sua madre, per una volta!-
Finito il fiato nei polmoni, riprese a singhiozzare in lacrime, la testa appoggiata tra le braccia, distese sul tavolo; l'accendino e la sigaretta, ancora spenti, erano caduti a terra, e nessuno dei due era interessato a raccoglierli.
Henry non ci penso due volte a cingere le spalle della donna, mettendo una mano tra i suoi capelli, per cercare di tranquillizzarla. In tutto questo tempo avevano parlato così poco di Richard, che Laney era praticamente esplosa. Sensi di colpa covati per anni, da quando aveva lo aveva partorito all'età di soli quindici anni.
Henry: -Hai ragione, Laney, e ripeto, sono felice di ciò che hai fatto per lui. Ma la prossima volta non tenermi all'oscuro. Siamo entrambi i suoi genitori, e lo saremo insieme. D'accordo? -
Come risposta arrivarono solo dei mugolii, che Henry prese come un si. Tornò il silenzio in casa Allen, almeno per qualche minuto, il tempo che il pianto terminasse.
Laney: -...allora...come sta Richard? –
Henry: -Sta bene. Forse sembrava un po' freddo, ma sono sicuro che è una questione di abitudine... del resto è stato lui a chiedere di venire qui a Parigi. –
Laney: -...Ha degli amici? Non sarà per caso troppo isolato? –
Henry: -Non preoccuparti, del resto ha scelto di andare al Kadick proprio per un amico. E sono sicuro che se ne farà di altri. Non è e non sarà mai solo. –
Laney: -Meno male...hai una sua foto?-
Il marito non disse nulla, ma si limitò ad aprire la foto più recente di Richard che aveva trovato sul cellulare, mentre Laney alzò la testa, gli occhi gonfi e le gote arrossate, per afferrare il telefono e vederla per bene.
Henry: -Non ce ne sono molte, del resto non ha l'abitudine di scattare foto che lo ritraggono. Ma almeno è qualcosa. –
La foto ritraeva Richard, Edward e altri tre che probabilmente erano loro amici, per la precisione due ragazze e un altro ragazzo, tutti stravaccati nei posti a sedere di quello che pareva un locale di Roma. Richard era in un punto ben visibile, vestito come al suo solito, compresa la giacchetta. Laney rimase ad osservare la foto per un minuto buono, sfiorando quell'insieme di pixel con il pollice. Un abbozzo di sorriso si stava stampando sul suo volto.
Laney: -Quanto è cresciuto... a momenti sembra di vedere me in versione maschile... -
Henry: -E ti assicuro che lo è; per come parlate e vestite, sembrereste due gocce d'acqua! –
La coppia quindi esplose a ridere, non fragorosamente, ma di gusto. Avevano ritrovato un po' di serenità. Laney lasciò sul tavolo il telefono, e iniziò a portare il bicchiere in cucina, ancora mezzo pieno di whisky. In seguito si sentì il rumore di qualcosa di liquido che veniva scolato nel lavandino.
Henry: -Che cosa fai? –
Laney: -Mi libero di questo liquame, ecco cosa. Se devo farmi vedere da Richard come una madre patetica, perlomeno non voglio sembrare anche un'alcolizzata. E poi dovevo smettere comunque. –
Henry: - Ha ha ha! E per le sigarette? –
Laney: -Un passo alla volta! Piuttosto, vedo che stai imparando a essere più diretto, invece di girare intorno ad ogni cosa. Bravo! Allora fai così anche sotto le coperte, e forse potrai trovare un accendino e tre pacchi di Winston nella spazzatura...-
Sua moglie era decisamente capace di farlo ridere anche quando parlava seriamente. Dovette tenere la bocca chiusa per non risultare troppo fragoroso nella sua grassa risata. Nel frattempo perfino Murdoch era trotterellato in cucina, rimanendo accanto al suo padrone, scodinzolando.
Nell'aria si respirava il preludio di una futura riunione di famiglia.
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La Seconda Cartagine
Fanfiction16 Agosto 2019: sono passati 14 anni da quando XANA è stato annientato e il Supercomputer spento. I Guerrieri Lyoko hanno potuto così passare degli anni di vita normale e tranquilla. O almeno così era fino ad adesso: la curiosità di un solo ragazzo...
DATA SNIPPETS - FILE 1: Ricevuta di Famiglia
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